Il Codice della Strada cambia ancora: linea dura di Salvini

Sanzioni più severe per chi guida usando il cellulare e per chi supera i limiti di velocità. Introdotto anche "l'ergastolo della patente"

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Sarà discusso oggi (lunedì 18 settembre, ndr) il provvedimento che modifica alcune disposizioni del Codice della strada che sarà discusso nel Consiglio dei ministri in programma. Questo provvedimento è intitolato “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del Codice della strada di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.”

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha annunciato che durante la prossima riunione del Consiglio dei ministri il 18 settembre verrà presentata la versione finale del disegno di legge sulla sicurezza stradale. Questo nuovo Codice della strada prevede misure di prevenzione, educazione, controllo e anche sanzioni. Va notato che il governo aveva già approvato una bozza iniziale del testo il 27 giugno.

Sanzioni triplicate per chi guida mentre è al telefono

Dopo aver superato la Conferenza unificata Stato Regioni, il testo che ora giunge nuovamente al Consiglio dei ministri è considerato definitivo, anche se verrà ancora sottoposto a revisioni da parte degli esperti fino a pochi minuti prima dell’inizio della riunione del governo. La riunione, che si terrà a Palazzo Chigi, è stata programmata per le 12:30.

Secondo le bozze circolate, sembra che si stia andando verso un rafforzamento delle norme sulla sicurezza stradale. Da un lato, le sanzioni pecuniarie per coloro che parlano o chattano al telefono mentre guidano verranno triplicate, raggiungendo un massimo di 1.600 euro, e sarà prevista anche la sospensione della patente.

Inoltre, si prevede la revoca permanente della patente per coloro che commettono reati particolarmente gravi, come la fuga dopo un incidente stradale. Per quanto riguarda l’ubriachezza alla guida o l’uso di sostanze stupefacenti, la patente verrà sospesa fino a 3 anni. Una volta ottenuto l’approvazione del governo, queste nuove norme saranno sottoposte all’esame parlamentare per diventare legge.

Sono previste misure molto rigide per garantire la sicurezza stradale. In primo luogo, sarà vietato in modo assoluto l’assunzione di alcolici per tutti i conducenti. Inoltre, chiunque sia stato sorpreso a guidare in stato di ebbrezza (quindi non solo per alcuni, ma per tutti) sarà obbligato a installare un dispositivo chiamato alcolock che impedisce l’avvio del motore se il tasso alcolemico del conducente è superiore allo zero.

Inoltre, sarà considerato un reato guidare dopo aver assunto sostanze stupefacenti, indipendentemente dallo stato di alterazione psico-fisica. La positività a un test rapido comporterà immediatamente il ritiro della patente, seguito successivamente da un divieto di riacquisirla per un periodo di tre anni. Per chi recidive, è previsto il ritiro permanente della patente. Anche l’uso del telefonino durante la guida sarà punito con la sospensione della patente.

Cos’è e come funziona l’alcolock

L’alcolock, come dicevamo, è un dispositivo che registra il tasso alcolemico del guidatore di un veicolo a motore, funzionando in modo analogo ad un piccolo etilometro: va utilizzato obbligatoriamente prima di poter avviare l’auto o la moto e, in caso di superamento di un certo limite, ne impedisce l’accensione o la guida.

L’alcolock si trova all’interno dell’abitacolo, di solito vicino al sedile del conducente, ed è direttamente collegato al sistema di accensione del motore. Ma come funziona? Cosa fare? Basta che il conducente soffi in un apposito ugello prima di avviare o continuare a utilizzare il veicolo. Se il risultato dell’analisi della concentrazione di alcol è maggiore di quella prevista per legge, il dispositivo impedisce l’avvio dell’auto o della moto. Viene quindi bloccata l’accensione fino a quando non viene effettuato un nuovo test che rispetti i parametri richiesti.

La predisposizione per l’installazione di questo dispositivo sulle auto di nuova omologazione è diventata obbligatoria dal 6 luglio 2022 con l’entrata in vigore del Regolamento Europeo 2019/2144, che tra le altre cose impone l’obbligo di installazione anche di altri sistemi e dispositivi elettronici di sicurezza.

Neopatentati: nuove regole

Le restrizioni per i neopatentati sono sempre più severe. Attualmente, i giovani che hanno appena ottenuto la patente sono soggetti a diverse limitazioni per i primi tre anni di guida. In autostrada, non possono superare i 100 chilometri orari, mentre nelle principali strade extraurbane, la velocità massima consentita è di 90 chilometri orari. Inoltre, c’è un divieto assoluto per i neopatentati e per i giovani fino a 21 anni di guidare dopo aver bevuto alcolici, indipendentemente dalle soglie di alcolemia stabilite per gli altri conducenti.

In futuro, con l’implementazione del nuovo codice, il divieto di guida di auto potenti verrà esteso a 3 anni dal conseguimento della patente, anziché solo uno come attualmente. Durante questo periodo, i neopatentati non potranno guidare autovetture a motore termico con una potenza specifica superiore a 55 kW/t, né veicoli per il trasporto di fino a 8 persone con una potenza massima di 70 kW o più. Per le autovetture elettriche o ibride plug-in, la potenza specifica massima consentita sarà di 65 kW/t, comprensiva del peso della batteria. Saranno previste deroghe solo per il trasporto di disabili.

Novità anche sui monopattini. Quelli privati dovranno avere un codice che li identifichi e l’assicurazione. Chi li utilizza, dovrà farlo indossando il casco. Arrivano infine sanzioni per la sosta selvaggia.

Confarca: serve una formazione obbligatoria sulla sicurezza stradale

Secondo Confarca, la confederazione italiana che rappresenta oltre 2.500 tra autoscuole e studi di consulenza automobilistica, bisogna però fare di più. “Bisogna intervenire sulla coscienza dei più giovani, mettendoli di fronte ai potenziali rischi che incorrono quando sono al volante. L’inasprimento delle sanzioni potrà essere di sicuro un deterrente, ma oggi bisogna coltivare il seme della sicurezza stradale per raccogliere i frutti in un prossimo futuro”.

Si esprime con queste parole il presidente Paolo Colangelo, secondo cui l’inasprimento delle sanzioni, con multe triplicate e patenti sospese per chi guida con il cellulare, “sono un buon deterrente alla guida pericolosa”, ma “allo stesso tempo bisogna intervenire alla radice, inculcando una coscienza nuova e fondata sulla sicurezza stradale e sui rischi che si possono correre quando si è alla guida”.

La mancanza di percezione del pericolo resta una delle cause maggiori di incidenti stradali su cui bisogna intervenire. Serve – prosegue Colangelo – una formazione obbligatoria, propedeutica all’esame per l’abilitazione alla guida. “Più ore dedicate alla sicurezza attraverso una formazione affidata agli esperti del settore serviranno a coltivare oggi una futura generazione di automobilisti e centauri consapevoli dei reali rischi quando si è alla guida. Noi delle autoscuole siamo pronti a fare la nostra parte per far nascere una nuova generazione di automobilisti sempre più empatica e coscienziosa”. Da qui l’augurio che il ministro Salvini abbia inserito la sicurezza stradale nei punti che saranno trattati durante il Cdm di oggi.