La disciplina del Test di Medicina subisce un nuovo scossone. La prima sessione di prove per l’esame 2024, inizialmente prevista per febbraio, è slittata ad aprile e maggio. Ma quella delle tempistiche non è l’unica novità.
Le domande del test saranno selezionate da una banca dati “aperta e pubblica” contenente migliaia di quesiti messa a punto nelle ultime settimane dal Cisia, il Consorzio interuniversitario per i sistemi integrati di accesso.
Le novità del Test di Medicina 2024: come cambiano Tolc e quesiti
Cambia totalmente la normativa del Tolc Med, la nuova prova unica nazionale introdotta nel 2023 e che ha evidenziato diverse problematiche e irregolarità. Sono infatti pervenuti migliaia di ricorsi di aspiranti medici al Tar, che ha quindi sollevato dubbi sul numero dei quesiti inseriti nella banca dati, su criteri e modalità di individuazione dei quesiti da sottoporre ai candidati nei vari turni e sulle modalità di calcolo del punteggio equalizzato. Il Tribunale amministrativo ha in particolare chiesto una relazione in cui vengano chiariti gli effetti del meccanismo di equalizzazione sul punteggio del singolo quesito, in relazione a ciascun possibile esito (risposta esatta, errata o non data).
Proprio in attesa che l’iter giudiziale completi il suo corso, si è deciso di rinviare la prima sessione in calendario nel 2024. L’intento del Ministero è quello di abbandonare (gradualmente) il Tolc Med, basato su 50 domande da completare in 90 minuti secondo il seguente schema:
- 7 quesiti di comprensione del testo in 15 minuti;
- 15 quesiti di biologia in 25 minuti;
- 15 quesiti di chimica e fisica in 25 minuti;
- 13 quesiti di matematica e ragionamento in 25 minuti.
Questo schema è dunque destinato a essere rivoluzionato anche se, come nel 2023 (quando ci fu un boom di iscritti), potranno ancora partecipare ai test gli studenti del quarto anno delle scuole superiori. Con una grande novità: la possibilità di esercitarsi sulle domande che in pura teoria (scarsamente probabile) potranno anche ritrovarsi sul foglio il giorno del Test di Medicina. Per quanto riguarda invece gli studenti del quarto anno che hanno effettuato il test nel 2023, il Governo sta studiando la possibilità per far valere comunque la prova svolta (intanto ci saranno 30mila posti in più nella Facoltà entro il 2030).
Verso l’abolizione del numero chiuso a Medicina
Intanto due disegni di legge in discussione in Commissione al Senato spingono verso la possibilità di far frequentare un semestre comune agli studenti nelle Facoltà a libero accesso come Biotecnologie mediche o Scienze motorie e sportive. Al termine di questo periodo, nel mese di gennaio, chi ha superato i tre esami previsti (fisica medica, biologia cellulare e genetica, principi di anatomia umana) potrà iscriversi al test che determinerà la graduatoria nazionale e l’accesso alle varie Università. Chi invece non supera il test, potrà continuare il corso frequentato o iscriversi a un altro Corso di Laurea senza così perdere un anno accademico.
Anche il numero chiuso a Medicina sembra avere i giorni contati. La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, si è infatti detta contraria al limite di posti di accesso alla Facoltà: “La nostra idea è quella di aprire in modo progressivo e sostenibile. Spalancare i cancelli tutti in una volta creerebbe un ingolfo dell’offerta formativa”.