Quanto guadagna Amadeus per Sanremo 2024

Qual è il cachet di Amadeus? Il pubblico se lo chiede ogni anno e il suo quinto e ultimo non fa differenza. Ecco la risposta a questa curiosità e non solo

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 29 Gennaio 2024 08:42

Il Festival di Sanremo attira ogni anno l’attenzione, quasi totale, del Paese. I giorni in cui va in scena lo spettacolo dell’Ariston sono decisamente surreali. Politica, economia, geopolitica e non solo sembrano perdere d’importanza.

Un evento di tale caratura, presenta però ovviamente un grado d’attenzione enorme anche nelle settimane precedenti (sotto certi aspetti, anche mesi). Il pubblico è a caccia di informazioni e, come spesso accade, tra i temi più caldi c’è quello economico. Sveliamo quindi uno degli aspetti più interessanti della macchina Sanremo, il cachet di Amadeus, che tanto intriga e, al tempo stesso, fa discutere.

Sanremo 2024: il cachet di Amadeus

Una delle domande più comuni di ogni Festival di Sanremo è la seguente: quanto guadagnano? Il riferimento è generale, anche se l’attenzione è soprattutto rivolta a chi conduce. Amadeus, giunto alla sua quinta conduzione consecutiva, è al passo d’addio.

È riuscito a registrare ottimi numeri anche durante l’edizione assurda del 2021, priva di pubblico. Ha lottato con le critiche, prevedibili, e riemerso sempre vincente. Le statistiche sono dalla sua, in termini di ascolti e pubblicità. Ma quali sono i numeri del suo cachet?

Quando si parla dei guadagni di una figura del genere, occorre ricordare che ricopre due ruoli contemporaneamente. Il denaro che proviene dalle casse della Rai, infatti, è necessario a pagare tanto il conduttore quanto il direttore artistico che, come spesso accade, è la stessa persona. Ciò prevede che il lavoro da svolgere non abbia inizio a febbraio, bensì un anno prima. La cifra percepita resta elevata, certo, ma è di fatto spalmata su differenti mesi.

Nel corso degli anni di gestione della kermesse dell’Ariston, il compenso di Amadeus è mutato in maniera notevole. Si è infatti passati dai 500-600mila euro ai 350mila. Nel 2023 la Rai gli ha chiesto di rinnovare a cifre più basse, ovvero 70mila euro a puntata (un calcolo che non tiene conto dell’impiego svolto durante l’anno). Per il 2024 non si ha una conferma sulla cifra, non ancora almeno. Il suo ultimo anno di conduzione e direzione non dovrebbe però vedere le sue statistiche al rialzo (non di molto, almeno).

Ci si attende una cifra simile, se non identica. Una cifra compresa tra i 350mila e i 600mila euro. Non è da escludere che siano stati confermati i 70mila euro a puntata dello scorso anno ma, probabilmente, una “lieve” revisione del contratto potrebbe averlo spinto fino a toccare quota 450mila euro.

Amadeus dice addio: chi lo sostituirà

Per mesi si è discusso del fatto che questo sarebbe stato l’ultimo Sanremo di Amadeus. È però sempre rimasta viva una minima chance che il conduttore potesse rinnovare il proprio contratto, considerando gli ottimi numeri registrati. A gennaio è però giunta la sua conferma ufficiale. Ha spiegato che il quinto sarà il suo ultimo Sanremo consecutivo. Il che di fatto lascia la porta aperta per il futuro ma, intanto, chiude al presente.

“Ho detto ‘mi fermo a cinque Festival consecutivi’, anche perché altrimenti Fiorello mi chiude in una stanza e getta la chiave. Sono onorato del fatto che la Rai me lo abbia chiesto. È qualcosa che mi lusinga. Per una questione di rispetto, per non essere categorico, ho detto che ci saremmo seduti per capire dopo la settimana del Festival. L’intenzione però è di fermarmi a cinque consecutivi. È un onore già aver raggiunto personaggi del calibro di Pippo Baudo e Mike Bongiorno”.

Chi al posto di Amadeus? La domanda è lecita, anche se il Festival 2024 non si è ancora svolto. Due i nomi in testa, pare, e non sarebbero in competizione. Si tratta di Geppi Cucciari e di Stefano De Martino. Appartenenti alla stessa agenzia, sarebbero attualmente in lizza per ottenere la responsabilità di un delicato cambio di rotta, che miri a confermare o migliorare i numeri registrati in questo quinquennio.