L’Italia ha stabilito un nuovo primato nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio, raggiungendo un impressionante tasso di riciclo del 87,8% (pari a 487.548 tonnellate) rispetto al totale immesso al consumo. Questo risultato non solo supera l’obiettivo europeo del 70% previsto per il 2025, ma anche quello dell’80% fissato per il 2030.
I dati preliminari forniti da Ricrea, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio e uno dei sette consorzi del Sistema Conai, indicano che nel 2023 sono state riciclate 428.043 tonnellate di imballaggi in acciaio, segnando un incremento del 2% rispetto all’anno precedente. Inoltre, la quantità totale raccolta, combinando le superfici pubbliche e private, ha raggiunto 499.063 tonnellate, evidenziando un aumento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Indice
Imballaggi in acciaio, un perfetto esempio di economia circolare
Scatolette, barattoli, bombolette, contenitori per il latte e altri ancora: gli imballaggi in acciaio sono diversi e versatili. La loro caratteristica di essere magnetici e monomateriale li rende particolarmente vantaggiosi dal punto di vista del riciclo. Grazie a un semplice procedimento magnetico, possono essere facilmente separati dagli altri rifiuti. Inoltre, essendo composti da un solo materiale, possono essere riciclati completamente senza perdere le loro proprietà intrinseche.
Questi imballaggi rappresentano un esempio perfetto di economia circolare: possono essere riciclati al 100% e all’infinito. Una volta riciclati, possono tornare a nuova vita sotto forma di travi per l’edilizia, chiavi inglesi, bulloni, chiodi, cancellate in ferro, panchine, telai per biciclette e molto altro ancora.
Promozione e gestione del riciclo degli imballaggi in acciaio
Da oltre vent’anni, Ricrea, il Consorzio Nazionale del sistema Conai dedicato al riciclo e al recupero degli imballaggi in acciaio, svolge un ruolo fondamentale nell’ambito della raccolta e del riciclo di tali materiali. Tra le sue varie responsabilità, il Consorzio si impegna principalmente nell’informare i cittadini sulle corrette modalità di conferimento degli imballaggi in acciaio e nel promuovere la consapevolezza sull’importanza di questo materiale eco-sostenibile.
Per garantire una raccolta efficace, è essenziale conferire gli imballaggi in acciaio seguendo le regole stabilite dal proprio Comune, assicurandosi che siano vuoti. Questa pratica vale soprattutto per barattoli e scatolette, che non devono contenere altri materiali (come ad esempio fazzoletti di carta), ma anche per le bombolette aerosol, che devono essere completamente svuotate dal proprio contenuto.
Cresce l’impegno degli italiani nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio
I cittadini italiani continuano a dimostrare un crescente impegno nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio, che includono barattoli e scatolette, bombolette spray, tappi corona, capsule, scatole fantasia, latte, fusti e fustini. Nell’ultimo anno, la quota pro-capite di imballaggi in acciaio raccolti ha registrato una media di 4,8 Kg. Questo risultato è stato reso possibile grazie anche all’Accordo Quadro Anci-Conai, il quale, mediante l’attivazione di convenzioni, promuove la crescita della raccolta differenziata, sostenendo il percorso virtuoso del riciclo. La copertura territoriale dell’accordo coinvolge oltre 50 milioni di abitanti, pari all’85% della popolazione italiana.
Successi dell’economia circolare italiana: l’Italia supera le aspettative europee
“L’Italia può vantare un efficace modello di economia circolare, e i risultati dell’ultimo anno lo dimostrano – ha affermato Domenico Rinaldini, Presidente di Ricrea – Con una percentuale dell’87,8% degli imballaggi in acciaio avviati al riciclo, abbiamo già superato l’obiettivo europeo dell’80% fissato per il 2030. Questi risultati sono il frutto di numerose iniziative di comunicazione a livello nazionale e locale, nonché del lavoro sinergico e ben collaudato di tutti gli attori della filiera. Il ciclo virtuoso degli imballaggi in acciaio ha infatti inizio nelle case degli italiani e si completa nelle acciaierie, dove vengono fusi per rinascere in nuove forme. Continueremo a lavorare per confermare e, se possibile, migliorare ulteriormente i risultati ottenuti”.
La raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio in Italia: performance territoriali
A livello territoriale, l’Emilia-Romagna si è dimostrata la regione più performante, con una raccolta di 7,3 kg di imballaggi in acciaio per abitante in un anno. Questo dato evidenzia l’impegno e l’efficacia delle politiche di raccolta differenziata nella regione.
Nel Nord Italia, si registrano dati in crescita per il Piemonte, che ha visto un aumento da 5,6 kg/ab nel 2022 a 6,3 kg/ab nel 2023. Anche la Liguria ha fatto progressi significativi, passando da 3,0 kg/ab a 3,4 kg/ab.
Anche nel Sud Italia si sono registrati importanti passi avanti nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio. La Calabria, ad esempio, ha raggiunto una raccolta di 5 kg/ab, superando la media nazionale. La Campania ha mostrato una forte crescita, passando da 3,9 kg/ab a 4,7 kg/ab. Anche la Sicilia ha registrato miglioramenti, aumentando da 1,7 kg/ab a 2,1 kg/ab.
Questi dati dimostrano che l’impegno per la raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio si sta diffondendo in tutto il paese, sia nelle regioni del Nord che del Sud. È un segnale positivo che indica un aumento della consapevolezza ambientale e dell’impegno dei cittadini italiani nel riciclo degli imballaggi in acciaio. Continuando su questa strada, l’Italia può raggiungere risultati ancora più significativi nel futuro.
L’acciaio, il materiale più riciclato in Europa
L’acciaio è il materiale più riciclato in Europa, ed è facilmente differenziabile. Con un tasso di riciclo del 100%, l’acciaio può essere riciclato infinite volte senza perdere le sue qualità. Nel 2023, in Italia, sono state riciclate 428.043 tonnellate di imballaggi in acciaio, una quantità sufficiente per costruire una linea ferroviaria da Roma a Oslo. Questo ha portato a un risparmio energetico di 9.673 TJ di energia primaria e ha evitato l’utilizzo di 465.000 tonnellate di materiale primario, riducendo le emissioni di 786.000 tonnellate di CO2 equivalente (dati Ricrea preconsuntivi 2023). Il riciclo dell’acciaio è una pratica virtuosa che contribuisce alla sostenibilità ambientale ed economica.
Il riciclo dell’acciaio, un contributo decisivo per l’economia circolare
Il recupero dell’acciaio porta a una produzione di materiale di prima scelta al 99%, mentre l’1% residuo viene impiegato come inerte per uso stradale. Parlare di acciaio sostenibile significa descrivere un materiale che riduce il consumo di petrolio per l’estrazione di materie prime e favorisce la diminuzione delle emissioni di CO² e di altri inquinanti. I numeri sono sorprendenti: secondo una stima di Confindustria, nel mondo vengono riciclate 14 tonnellate di acciaio al secondo. L’Europa è un protagonista di questa economia sostenibile: circa il 40% della produzione siderurgica deriva dal recupero e dal riciclaggio dell’acciaio.
È interessante notare come l’Italia, già primo produttore europeo di acciaio a forno elettrico, sia un pioniere in questo significativo cambiamento. La produzione di acciaio rifuso raggiunge elevate percentuali nei settori:
- 75% per gli imballaggi
- 85% per materiali da costruzione e macchinari
Questi dati evidenziano l’importanza del recupero di tale materiale:
- 686.660 tonnellate di minerali di ferro risparmiate
- 216.842 tonnellate di carbonio risparmiate
- 646.922 tonnellate di CO2 in meno solo nel settore degli imballaggi
Sfruttare il potenziale del recupero dell’acciaio equivale a un’efficienza dei processi e a un elevato risparmio energetico.
Il riciclo dell’acciaio, un processo sostenibile e senza perdita di proprietà
L’acciaio riciclato mantiene intatte le sue proprietà meccaniche originali, apparendo come nuovo e pronto per essere riutilizzato in una varietà infinita di applicazioni. Quando un elemento in acciaio viene rimosso da un’opera o da una struttura, viene portato in una fonderia dove, una volta fuso e riagglomerato, è pronto per una nuova destinazione d’uso. Di solito, il materiale viene trasformato attraverso processi produttivi con l’uso di forni elettrici ad arco. Questo metodo, ampiamente diffuso, garantisce una riduzione dell’impatto acustico e delle polveri, oltre a una diminuzione del 50% del consumo di acqua e del fabbisogno energetico.
Il mantenimento delle proprietà meccaniche tra il vecchio e il nuovo elemento è indicato con il termine inglese “up-cycling“. Un prodotto riciclato in modalità up-cycling manterrà le sue caratteristiche, a differenza di un elemento prodotto in modalità “down-cycling“, che perderà le sue specifiche e verrà destinato a impieghi di livelli inferiori. Un esempio di elemento riciclato in down-cycling è la plastica. Al contrario, gli elementi in acciaio appartenenti a costruzioni, macchinari, veicoli, ecc., una volta dismessi, vengono raccolti, trasportati nei luoghi destinati al riciclo e trasformati.
Il ciclo di recupero dell’acciaio, un approccio ambientalmente responsabile
Per smaltire e recuperare in modo corretto l’acciaio, è fondamentale ridurne l’impatto sull’ambiente. Una volta raccolto un quantitativo sufficiente di materiale, è necessario trasportarlo presso luoghi appositamente destinati al riciclo. Qui, gli elementi ferrosi vengono sottoposti a verifiche conformi alle normative europee per accertare la presenza di eventuali scorie radioattive.
Successivamente, si procede con le fasi mirate al recupero: prima si riduce il volume del materiale raccolto e poi si procede alla fusione. Nelle fonderie, l’elemento attraversa diverse operazioni principali, tra cui fusione, formatura, ramolaggio, colata, sformatura, sbavatura e finitura. Al termine di queste lavorazioni, l’acciaio è pronto per essere reintegrato in un nuovo ciclo produttivo.
Vantaggi ambientali ed economici dell’utilizzo di materiali riciclati nell’industria metallurgica
Considerando i costi ambientali associati alla produzione di alluminio e acciaio ex novo, sia in termini di sostanze rilasciate che di energia necessaria, utilizzare materiale riciclato già presente all’interno dei confini europei risulta essere economicamente vantaggioso.
Secondo Laila Matta, presidente di Assofermet Rottami, la produzione di acciaio e alluminio attraverso l’economia circolare comporta un minor impatto ambientale, riducendo le emissioni di CO2 e promuovendo il recupero e il riciclo dei prodotti finiti. La produzione a ciclo integrale, che parte dall’utilizzo del minerale anziché del rottame metallico, genera maggiori emissioni di anidride carbonica e un maggiore consumo di energia.
A tali benefici ambientali si aggiunge anche un aspetto economico significativo. Le prime imprese specializzate nel recupero dei metalli sono nate oltre 70 anni fa in Italia e oggi il settore conta 7.457 imprese, con un fatturato complessivo di più di 17 miliardi di euro e 19 mila persone impiegate.
L’indipendenza economica e la strategicità del settore del recupero dei metalli in Italia
Il settore del recupero dei metalli in Italia svolge un ruolo cruciale nel garantire l’indipendenza economica delle aziende siderurgiche e metallurgiche del Paese. Grazie alla presenza di fornitori qualificati a livello nazionale, le imprese possono ottenere la materia prima seconda di cui hanno bisogno, accorciando le catene di approvvigionamento. In un contesto di instabilità geopolitica globale, avere la parte a monte delle filiere dei metalli all’interno dei confini nazionali è altamente strategico e vantaggioso.
Le imprese italiane specializzate nel recupero del rottame ferroso sono estremamente virtuose: soddisfano le esigenze della siderurgia nazionale e, allo stesso tempo, esportano verso paesi terzi, mantenendo un delicato equilibrio e garantendo la disponibilità di risorse per le aziende italiane. Questo settore contribuisce alla resilienza e alla sostenibilità economica del Paese.