Il “nuovo” nucleare è sicuro e green? I pro e i contro

L'energia nucleare sta tornando alla ribalta grazie anche le decisioni della Commissione UE, cerchiamo di analizzare se è davvero una soluzione sicura e sostenibile

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Negli ultimi anni si è parlato molto del “nuovo” nucleare come soluzione per ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale delle centrali elettriche. Ma è davvero una soluzione sicura e sostenibile? In questo articolo esamineremo i pro e i contro del “nuovo” nucleare e valuteremo se sia effettivamente una fonte di energia “green”.

Cosa vuol dire centrali pulite e sicure

Iniziamo esaminando il concetto di centrali pulite: il processo di fissione nucleare non produce emissioni di CO2, il principale nemico del riscaldamento globale. Per questo motivo, l’Europa ha modificato la sua tassonomia energetica, considerando le centrali nucleari come fonti energetiche “green”. Tuttavia, le centrali nucleari sono anche sicure? Come sempre, il rischio di incidenti resta una possibile minaccia. Ma cosa cambierà con l’introduzione delle centrali di quarta generazione? Questa famiglia di tecnologie avanzate (reattori veloci refrigerati al piombo), studiata da decenni, promette un livello di sicurezza superiore rispetto alle centrali attuali, consentendo l’utilizzo dell’uranio estratto senza il costoso processo di arricchimento. Inoltre, ciò dovrebbe anche ridurre la quantità di scorie radioattive. Tuttavia, nonostante le numerose citazioni, le centrali di quarta generazione sono ancora in fase di studio e sperimentazione e non ne esiste ancora alcuna in funzione nel mondo. Inoltre, la realizzazione di queste centrali presenta ancora molti ostacoli tecnologici da superare.

I costi di una centrale nucleare

Supponiamo tuttavia di voler iniziare ora a costruire una centrale nucleare. Quanto costa? È difficile fornire una stima precisa, ma ad esempio la centrale Flamanville 3 EPR di EDF, che si trova nella fase finale di costruzione in Francia, sta costando una somma enorme: 12,7 miliardi di euro (la stima iniziale era di 3,3 miliardi). Va considerato che la Francia è uno dei paesi con maggiori competenze tecnologiche nel settore nucleare, con una produzione di energia nucleare che copre circa il 70% del fabbisogno del paese. I lavori sono iniziati nel 2007 e una volta in funzione, l’impianto sarà uno dei più moderni e potrà fornire energia elettrica a una città come Parigi. Questo rappresenta un notevole progresso rispetto alla prima centrale nucleare della storia, costruita a Obninsk, in Russia, nel 1954. I costi di costruzione sono uno dei principali problemi del nucleare, poiché una volta che la centrale è in funzione, i costi si riducono, ma occorre ammortizzare tutto ciò che è stato fatto prima. Ancora oggi, in generale, il nucleare è più costoso dell’energia prodotta dalle fonti fossili. Inoltre, l’ingresso nel mercato del nucleare è molto lento e costoso, mentre l’uscita lo è ancora di più, come dimostra l’esperienza italiana.

Il ruolo dell’uranio nella produzione di energia nucleare

Il nucleare civile richiede materie prime rare, tra cui quelle necessarie per controllare lo xenon, un gas radioattivo, e per ridurre le scorie della fissione e stabilizzare il processo. L’uranio è la materia prima essenziale per ogni centrale nucleare, anche per quelle di quarta generazione, sebbene possano utilizzare il prodotto della concentrazione dei minerali contenenti uranio (yellowcake). Tuttavia, anche in questo caso, la transazione è possibile solo con i Paesi che hanno aderito al trattato di non proliferazione del nucleare. I principali produttori di uranio sono il Kazakistan (con il 45% dell’uranio mondiale), seguito dall’Australia, Namibia e Canada. Anche il Niger e la Russia sono grandi produttori, ma il mercato dell’uranio è oggi controllato da poche società come la Kazatomprom, la Orano, la Uranium One e la Cameco. I costi di costruzione delle centrali nucleari sono elevati e rappresentano una sfida per il nucleare, poiché una volta in funzione i costi si riducono, ma bisogna ammortizzare tutto ciò che c’è stato prima. Inoltre, il nucleare richiede standard di sicurezza elevati, il che comporta ulteriori costi.

I vantaggi del “nuovo” nucleare

Il “nuovo” nucleare si riferisce a una serie di tecnologie innovative che promettono di rendere l’energia nucleare più sicura, più efficiente e meno costosa. Tra i principali vantaggi di questa nuova tecnologia troviamo:

  1. Riduzione dei rifiuti radioattivi: il “nuovo” nucleare utilizza reattori di quarta generazione che producono meno rifiuti radioattivi rispetto ai vecchi reattori. Inoltre, alcune tecnologie di reattori di quarta generazione prevedono il riciclo del combustibile nucleare esausto, riducendo ulteriormente la quantità di rifiuti prodotti.
  2. Sicurezza: i reattori di quarta generazione sono progettati per essere molto più sicuri rispetto ai vecchi reattori. Ad esempio, alcuni reattori utilizzano il sodio liquido come refrigerante anziché l’acqua, il che li rende più sicuri in caso di incidenti.
  3. Efficienza energetica: il “nuovo” nucleare promette di essere più efficiente dal punto di vista energetico rispetto alle vecchie centrali nucleari. Ad esempio, alcuni reattori di quarta generazione possono utilizzare il combustibile nucleare in modo più efficace, aumentando la quantità di energia prodotta per unità di combustibile utilizzato.

I possibili svantaggi del “nuovo” nucleare

Nonostante i vantaggi, il “nuovo” nucleare non è esente da possibili svantaggi. Ecco alcuni dei principali:

  1. Costo: il “nuovo” nucleare richiede investimenti significativi per lo sviluppo delle tecnologie necessarie. Inoltre, i reattori di quarta generazione sono ancora in fase di sviluppo e sperimentazione, il che significa che i costi potrebbero aumentare ulteriormente.
  2. Sicurezza: nonostante i reattori di quarta generazione siano progettati per essere più sicuri, non è possibile escludere la possibilità di incidenti o malfunzionamenti. Inoltre, il fatto che le centrali nucleari siano bersagli potenziali per attacchi terroristici aumenta il rischio di incidenti.
  3. Disponibilità del combustibile: il combustibile nucleare necessario per alimentare i reattori di quarta generazione potrebbe non essere disponibile in quantità sufficiente. Inoltre, il processo di estrazione del combustibile nucleare è altamente inquinante e può avere un impatto negativo sull’ambiente.

Il “nuovo” nucleare è effettivamente “green”?

Il “nuovo” nucleare promette di essere una fonte di energia pulita e a basso impatto ambientale. Tuttavia, non è possibile definirlo completamente “green”. Anche se il nucleare non produce emissioni di gas serra, ci sono ancora alcuni impatti ambientali da considerare:

  1. Estrazione del combustibile nucleare: l’estrazione del combustibile nucleare richiede l’uso di grandi quantità di energia e acqua, e può avere un impatto negativo sull’ambiente circostante.
  2. Rifiuti radioattivi: anche se i reattori di quarta generazione producono meno rifiuti rispetto ai vecchi reattori, la gestione dei rifiuti radioattivi rimane un problema. I rifiuti radioattivi sono altamente tossici e richiedono un’attenta gestione per evitare di contaminare l’ambiente.
  3. Possibilità di incidenti: come abbiamo visto, anche i reattori di quarta generazione non sono completamente al sicuro da incidenti o malfunzionamenti. In caso di incidenti, ci potrebbero essere gravi conseguenze ambientali e per la salute umana.

Sebbene la tecnologia prometta di essere più sicura, efficiente ed economica rispetto alle vecchie centrali nucleari, da considerare ci sono ancora rischi sia ambientali che per la salute umana. Inoltre, il “nuovo” nucleare non è l’unica soluzione per ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale delle centrali elettriche. Ci sono molte altre fonti di energia rinnovabile, come l’energia solare e l’energia eolica, che possono essere utilizzate per produrre energia pulita e sostenibile.