Fotovoltaico, tra incentivi e reddito energetico. Come si posiziona l’Italia in Europa?

Il nuovo report Rooftop Solar PV Country Profiles analizza 11 Paesi europei, le loro politiche in tema di fotovoltaico e le buone e cattive pratiche volte a implementare i tetti fotovoltaici. L’Italia migliora, ma la strada da percorrere è ancora in salita

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Il report Rooftop Solar PV Country Profiles 2024 appena pubblicato prende in considerazione 11 Paesi europei – Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Lettonia, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia – e analizza il loro approccio al sistema fotovoltaico, soprattutto, con un focus sull’implementazione dei tetti fotovoltaici.

Il report esamina e valuta sei aree chiave:

  • governance
  • incentivi e regimi di sostegno
  • procedure autorizzative
  • energia
  • sistemi di condivisione, comunità energetiche
  • misure aggiuntive per sostenere lo sviluppo del fotovoltaico

Ad ognuna di queste aree, per ogni Paese, viene attribuito un punteggio, che si basa su un approccio qualitativo e prende come riferimento, a livello comparativo, i punteggi della relazione pubblicata nel maggio 2022. Il report mira ad individuare le barriere a livello nazionale e a evidenziare meglio le cattive pratiche, proponendo delle raccomandazioni per garantire e accelerare il sistema.
L’Italia, in due anni, ha migliorato il suo punteggio, posizionandosi, in termini di nuovi sforzi, al terzo posto nella classifica europea eguagliando la Grecia.

L’Italia e il fotovoltaico

L’Italia ha fissato un obiettivo di contributo alle energie rinnovabili del 40% e di sviluppo di impianti solari fino a 79,9 GW entro il 2030. Questi obiettivi ambiziosi non devono impedire all’ Italia di spingere ulteriormente sull’acceleratore e darsi una chiara tabella di marcia.

Gli incentivi finanziari includono detrazioni fiscali per gli acquisti e gli investimenti di sistemi fotovoltaici, sussidi a livello regionale, con recenti iniziative mirate ai tetti solari in agricoltura e a supporto delle famiglie a basso reddito. Tuttavia, gli sgravi fiscali, così come articolati, potrebbero, secondo il report, incidere in modo sproporzionato sulle famiglie a basso reddito.
Un altro elemento messo in evidenza è che, anche se le recenti riforme mirano a semplificare l’autorizzazione per i progetti su piccola scala, i processi di autorizzazione per gli impianti fotovoltaici rimangono, comunque, complessi.

L’Italia sostiene l’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche, con incentivi per la condivisione delle energie rinnovabili. I quadri normativi limitano i progetti REC a 1 MW e sottolineano la vicinanza geografica.
La Commissione Europea ha approvato lo schema italiano di sostegno alla produzione e all’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, con misure che includono tariffe a premio e contributi agli investimenti.

L’Italia ha compiuto passi significativi negli impianti fotovoltaici, ma sono necessarie ulteriori misure per migliorare i finanziamenti, i programmi di formazione e la sensibilizzazione del pubblico. Il miglioramento delle infrastrutture di rete è fondamentale per sostenere la trasmissione di elettricità rinnovabile in tutte le regioni.
L’Italia ha implementato 1.058 MW di parchi solari fotovoltaici nel primo trimestre del 2023, raggiungendo una capacità installata cumulata di oltre 26.100 MW. Le integrazioni trimestrali totali sono quasi pari alla capacità combinata connessa alla rete nei primi due trimestri del 2022 quando 1.012 MW di impianti solari hanno dato il via alle operazioni. Più della metà dei nuovi impianti erano impianti di potenza inferiore a 20 kW, per un totale di 647 MW. Con 569 MW installati, il segmento residenziale, in cui sono installati impianti fino a 12 kW, è stato un driver importante, aumentando le implementazioni del 239%.

I contatori intelligenti

Per quanto riguarda i contatori intelligenti, l’Italia ha raggiunto una penetrazione di mercato di quasi il 100%. Secondo Solar Power Europe, “una delle maggiori sfide dell’Italia in termini di sviluppo della rete di trasmissione interna sarà il trasporto di elettricità rinnovabile dal Sud e dalle isole ai punti di consumo del Nord”.

In questo contesto, il progetto riveduto del NECP fornisce una chiara pianificazione della rete di capacità di trasmissione fino al 2030, ma non stabilisce misure concrete per rafforzare la rete di distribuzione. Il regime mira a promuovere le comunità energetiche e sostiene l’installazione di impianti rinnovabili fino a 1 MW attraverso due misure di aiuto che possono anche essere combinate:

  • una tariffa premio sulla quantità di elettricità consumata dagli autoconsumi e dalle comunità di energia rinnovabile, pagato in un periodo di 20 anni. Questa misura, con un bilancio complessivo di 3,5 miliardi di euro, sarà finanziata attraverso una tassa sulla bolletta elettrica di tutti i consumatori
  • una sovvenzione all’investimento fino al 40% dei costi ammissibili, per un bilancio totale di 2,2 miliardi di euro finanziati attraverso il RRF.

I progetti ammissibili devono diventare operativi entro il 30 giugno 2026 per beneficiare di finanziamenti tramite il RRF e devono essere situati in comuni con meno di 5000 abitanti. Le questioni ancora in sospeso riguardano le procedure e i ritardi burocratici e la mancanza di una chiara strategia per mitigare e combattere la povertà energetica.

I Piani nazionali per l’energia e il clima (NECP)

Tra le criticità riscontrate nei confronti del nostro Paese, nel report Rooftop Solar PV Country Profiles, viene evidenziata la difficoltà ad utilizzare le revisioni del Necp per affrontare la pianificazione degli obiettivi climatici, massimizzando il potenziale a breve e medio termine dei Piani nazionali per l’energia e il clima (Necp) in Europa.

Il problema, così come accade in altri Paesi dell’Unione europea, deriva dal fatto che a fronte dell’ambizione di un futuro a zero emissioni, non si ha ancora una tabella di marcia volta a colmare il gap esistente a livello tecnologico e politico. L’obiettivo è colmare il divario di pianificazione per traguardare l’obiettivo di neutralità climatica dell’Ue per il 2050, provvedendo ad una valutazione dei finanziamenti disponibili e degli investimenti richiesti per raggiungere questo traguardo.

L’attenzione, a livello europeo, deve essere posta sul creare una sinergia tra le tecnologie e le politiche per ridurre rapidamente le emissioni e sostenere gli obiettivi sociali ed economici nei singoli contesti nazionali, ma, altresì, incoraggiando un’azione coordinata tra gli Stati membri che offra opportunità di pianificazione transfrontaliera. In questo modo si migliorerà l’efficienza della transizione energetica.
Per aumentare la resilienza a fronte di eventi imprevisti è necessario pianificare, di concerto, un uso di diverse delle tecnologie, abbracciando contesti e soluzioni diversi, all’uopo più performanti che agiscano non solo sulla decarbonizzazione, ma, primariamente, sulla sicurezza energetica.

Tenere il passo con i contesti afferenti alla geopolitica e alla geoeconomia vorrebbe dire pianificare e strategicamente tracciare progressi ed efficacia delle applicazioni dei metodi, interessando l’intera catena di valore di riferimento, pronti a dispiegare energie ed interesse verso nuovi interessi e nuove forme di business. Tutti gli stakeholder dovrebbero contribuire a tracciare le riforme necessarie per guidare l’Europa verso una azione efficiente a favore del clima.

Gli incentivi per il fotovoltaico

A partire dall’8 aprile ha aperto la piattaforma GSE, rispondendo alle esigenze di dar vita ad un nuovo regime di incentivi per il fotovoltaico. Sono online i portali per l’invio delle richieste dei contributi per le Comunità energetiche e le configurazioni di autoconsumo previste dal Decreto Cacer e dal Tiad.
Sul sito del GSE è possibile presentare le richieste di incentivo per gli impianti inseriti in configurazioni di autoconsumo. Per quanto riguarda le configurazioni con impianti a progetto, i referenti possono chiederne la verifica preliminare e accertarne l’ammissibilità al meccanismo per l’autoconsumo diffuso.

Per gli impianti a progetto localizzati in Comuni con meno di 5.000 abitanti si può chiedere l’accesso al contributo in conto capitale previsto dal PNRR.
Nell’area clienti del GSE, utilizzando l’applicazione “SPC – Sistemi di Produzione e Consumo”, è possibile presentare le richieste di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso, attraverso il quale i soggetti referenti delle configurazioni con impianti in esercizio possono richiedere i contributi per l’energia elettrica condivisa autoconsumata.
Il GSE comunica che è inoltre disponibile, sul portale autoconsumo fotovoltaico, uno strumento che permette di ottenere informazioni sui vantaggi dell’autoconsumo ed effettuare simulazioni tecnico-economiche.
Lo strumento è rivolto a privati, piccole e medie imprese, pubbliche amministrazioni, gruppi di autoconsumatori, comunità energetiche e autoconsumatori a distanza.

Contributi da finanziare 

Fatte salve eventuali modifiche decise in sede europea, la dotazione finanziaria complessiva della misura è pari a 2.200.000.000 euro, mediante l’impiego delle risorse di cui alla Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 del PNRR.
I soggetti beneficiari sono i soggetti che sostengono l’investimento per la realizzazione dell’impianto/potenziamento di impianto per il quale viene richiesto il contributo. I soggetti beneficiari devono trovarsi nelle condizioni e rispettare i requisiti riportati in dettaglio nelle Regole Operative.

Gli interventi finanziabili

Sono finanziabili gli interventi di nuova costruzione o di potenziamento di impianti alimentati da fonti rinnovabili, in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, inseriti all’interno di configurazioni di comunità energetiche rinnovabili o di sistemi di autoconsumo collettivo.

L’impianto di produzione/UP da fonti rinnovabili, per la cui realizzazione è richiesto il contributo in conto capitale, deve:

  • essere realizzato tramite intervento di nuova costruzione o potenziamento
  • avere potenza non superiore a 1 MW
  • disporre di titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto, ove previsto
  • disporre di preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva, ove previsto
  • essere ubicato in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. A tal fine si farà riferimento ai dati Istat sui Comuni, aggiornati alla data di invio della richiesta
  • essere ubicato nell’area sottesa alla medesima cabina primaria a cui fa riferimento la configurazione di CER o di Gruppo di autoconsumatori di cui l’impianto/UP farà parte
  • avere data di avvio lavori successiva alla data di presentazione della domanda di contributo da parte del soggetto beneficiario
  • rispettare specifici requisiti sugli impianti di produzione
  • essere inserito, una volta realizzato, in una configurazione di gruppo di autoconsumatori o di CER per la quale risulti attivo il contratto per l’erogazione della tariffa incentivante di cui all’Appendice B delle Regole Operative.

Prima dell’invio della richiesta di accesso al contributo PNRR le CER e i Gruppi di autoconsumatori nelle cui configurazioni verranno inseriti, una volta realizzati, gli impianti o potenziamenti per i quali si richiede l’accesso al contributo, dovranno essere già stati costituiti e rispettare i requisiti previsti nelle Regole Operative.
Gli impianti ammessi al contributo devono entrare in esercizio entro diciotto mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026. Sono considerate ammissibili a finanziamento le spese sostenute dal soggetto beneficiario per la realizzazione del progetto.

Le spese ammissibili

Una spesa per essere considerata ammissibile deve in primo luogo risultare coerente con le finalità previste dall’intervento e rispettare i vincoli definiti secondo la Missione, la Componente e l’Investimento PNRR di riferimento. Sono ammissibili le seguenti spese:

  • realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, come componenti, inverter, strutture per il montaggio, componentistica elettrica
  • fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo
  • acquisto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio
  • opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento
  • connessione alla rete elettrica nazionale
  • studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari, ivi incluse le spese necessarie alla costituzione delle configurazioni
  • progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera
  • direzioni lavori, sicurezza
  • collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto.

I limiti di costo

Queste spese sono ammissibili nel limite del costo di investimento massimo di riferimento pari a:

  • 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW
  • 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW
  • 1.100 €/kW per impianti di potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW
  • 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.

Come inviare le richieste

Le richieste di accesso al contributo dovranno essere presentate dal soggetto beneficiario avente i requisiti previsti nelle Regole Operative esclusivamente per via telematica tramite il Portale informatico del GSE. Lo sportello è stato aperto l’ 8 aprile 2024 alle ore 17:00 e sarà chiuso improrogabilmente il 31 marzo 2025 alle ore 18:00, fatto salvo il preventivo esaurimento delle risorse disponibili pari a 2.200.000.000 euro di cui verrà fornita evidenza tramiti appositi contatori.