Come e perché praticare l’ecoturismo (evitando il greenwashing)

Ridurre l'impatto dei propri viaggi è un modo sano e sostenibile per scoprire il mondo

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Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Pubblicato: 9 Giugno 2023 11:00

L’ecoturismo è un modo di viaggiare sostenibile, che punta a diminuire al massimo l’impatto ambientale della vacanza. Quando si decide di andare in vacanza, sia nel proprio Paese che all’estero, si deve tenere in conto il rispetto dell’ambiente circostante. Gli ecoturisti cercano di ridurre al minimo la propria impronta di carbonio, o carbon footprint, e supportare gli ecosistemi locali con un contributo positivo. Ad esempio, possono scegliere di mangiare in un ristorante locale o evitare l’uso di plastica durante il viaggio. Per molti viaggiatori l’ecoturismo è diventato irrinunciabile. Vediamo in questo articolo come si può praticare l’ecoturismo e perché vale la pena farlo.

Perché praticare l’ecoturismo

Il turismo è vitale per molte comunità in tutto il mondo. I turisti sostengono le piccole imprese e stimolano le economie locali. Tuttavia, il turismo può avere un impatto negativo sull’ambiente. Uno studio del 2022 ha rivelato che il turismo è responsabile di quasi l’8% delle emissioni di anidride carbonica (CO2) mondiali, gran parte delle quali deriva dal cibo e dalla gestione dei rifiuti.
La pandemia ha colpito duramente l’industria del turismo con una drastica riduzione del 74% dei viaggi internazionali. Molti Paesi avevano imposto restrizioni per prevenire la trasmissione del COVID-19. Sebbene ciò abbia contribuito a una significativa riduzione delle emissioni di Co2 nel 2020, le nazioni dipendenti dal turismo hanno subito enormi perdite economiche.
Tre anni dopo il primo caso riscontrato a Wuhan, in Cina, la pandemia sta finalmente lasciando la presa e i viaggi internazionali stanno riprendendo, con il traffico aereo destinato a raggiungere presto i livelli del 2019. L’anno scorso si è registrato un aumento del 153% dei viaggi aerei rispetto al 2021 e circa il 62% dei livelli pre-pandemici. Nel 2023, si prevede che il traffico aereo continuerà ad aumentare poiché la maggior parte dei paesi revoca le restrizioni.

Scegliere mete ecoturistiche, con attenzione al greenwashing

Il primo passo per diventare un ecoturista consapevole è fare una ricerca approfondita sulle destinazioni più adatte all’ecoturismo e trovare modi per essere ecocompatibili nella località scelta. Ad esempio cercare hotel con un design ecologico, che unisca gli edifici alla natura per mantenere un legame con l’ambiente, attraverso materiali naturali come legno, pietre e alberi all’interno delle strutture.

Parlare di pratiche ecologiche è un conto, ma metterle in pratica e sostenere il pianeta sono passi successivi che alcune aziende non compiono. È importante saper individuare quindi il greenwashing durante i viaggi. È importante fare una ricerca sugli hotel e le attività commerciali della zona e valutare le loro pratiche.

Visitare le riserve naturali

Le riserve naturali offrono l’opportunità di entrare in contatto diretto con la fauna e la flora locali, senza arrecare danni all’ambiente. Quando si sceglie la meta di un viaggio è si può prendere in considerazione la possibilità di visitare una riserva naturale o un’area protetta. Queste aree sono gestite per preservare la biodiversità, ch è decisamente in pericolo, e offrono spazi in cui le specie possono vivere liberamente, senza interferenze umane. Si può partecipare a escursioni guidate, osservare gli animali nel loro habitat naturale e imparare l’importanza della conservazione.

Le riserve naturali forniscono ampi spazi sicuri e verdi in cui gli animali possono prosperare. Molti di loro rischiano l’estinzione e possono trovare rifugio in un santuario. Ammirare la fauna selvatica sì, ma in modo consapevole. Ad esempio, è vietato disturbare gli animali chiamandoli o toccandoli oppure dando loro da mangiare, anche se si avvicinano. Queste creature hanno diete specifiche e spesso il cibo umano non è adatto a loro. Se si porta del cibo con sé, si deve essere sicuri di ripulire i rifiuti successivamente. La fauna curiosa potrebbe infilare la testa in contenitori di plastica o mangiare cose che non dovrebbero.

Spostarsi in maniera sostenibile

Il modo in cui ci si sposta durante le vacanze può avere un impatto significativo sull’ambiente. È utile cercare di privilegiare il trasporto pubblico, come treni o autobus, rispetto all’uso di veicoli privati. Se necessario, optare per mezzi di trasporto ecologici, come biciclette o veicoli elettrici. Inoltre, vanno evitati i voli a corto raggio quando possibile, poiché laviazione è una delle principali fonti di emissioni di carbonio legate al turismo.

Se la destinazione lo permette, si può optare per mezzi di trasporto pubblici. Queste opzioni possono includere autobus, treni e metropolitane. Il trasporto pubblico è più efficiente dei veicoli privati poiché emette il 45% in meno di emissioni di CO2 rispetto alle automobili. Utilizza biciclette e altre opzioni a basse emissioni se possibile.

Sostenere l’economia e le usanze locali

Un elemento essenziale dell’ecoturismo è quello di sostenere l’economia locale. Durante il viaggio, è utile cercare di acquistare prodotti locali, mangiare nei ristoranti del posto e soggiornare in strutture gestite da comunità locali. In questo modo, si contribuisce al benessere delle comunità locali e si favorisce lo sviluppo sostenibile della destinazione turistica.

L’ecoturismo va di pari passo con il viaggiare con attenzione. Durante le vacanze, bisogna cercare di immergersi nella cultura locale e di apprendere le usanze degli abitanti. “Paese che vai usanza che trovi” è un buon punto di partenza per essere un ecoturista.