Utilizzare la superficie dell’autostrada Torino-Milano come gigantesco collettore di acqua piovana che viene depurata e poi stoccata per successivi usi, sia agricoli che civili, diventerebbe una risorsa preziosa soprattutto in periodi di grande siccità come quelli vissuti questa estate.
Questo è in sintesi il progetto futurista promosso dal Gruppo ASTM, il concessionario dell’autostrada, che sta prendendo forma nel Novarese, vicino all’uscita Biandrate-Vicolungo dell’A4.
Indice
Come funziona il sistema di raccolta
Le autostrade, grazie alle loro lunghe superfici impermeabili, rappresentano una straordinaria opportunità per intercettare un’importante risorsa idrica come l’acqua piovana. Questo è possibile attraverso un apposito sistema di raccolta e regimentazione che permette di far confluire l’acqua in apposite vasche di conservazione per poterla utilizzare in un secondo momento a seconda delle necessità.
Secondo il progetto, l’acqua raccolta potrà rientrare nel ciclo produttivo interno dell’ecosistema autostradale. Ad esempio potrà essere utilizzata dalla stazione di pedaggio e dall’area di servizio vicino per le attività quotidiane di pulizia, igiene, per uso termico tramite pompe di calore e per la produzione di una miscela salina per il trattamento antigelo. Inoltre, le scorte idriche possono essere utilizzate anche da altre realtà esterne vicino all’impianto, sia per uso agricolo sia per uso industriale.
Dove sorgerà il progetto sperimentale
A metà ottobre, il presidente Cirio e l’assessore Gabusi hanno svolto un sopralluogo presso il casello di Biandrate-Vicolungo, dove il Gruppo ASTM sta concretizzando il primo innovativo sistema di raccolta di acque piovane, ai fini di un loro successivo riutilizzo multiplo e sostenibile.
Si tratta del primo degli interventi di questo tipo previsti lungo tale autostrada ed un modello che la Regione si dice pronta a esportare anche in altri contesti. Dal prossimo anno infatti sarà avviata la progettazione per la realizzazione di interventi lungo tutta la tratta, di cui due di particolare rilievo: all’interconnessione con la Tangenziale Nord di Torino A55 e presso lo svincolo di Chivasso Centro.
L’ambizione di tracciare la strada per altri
Grande soddisfazione da parte del presidente della Regione Piemonte Cirio, infatti, si è detto orgoglioso di essere tra i primi in Italia a realizzare un intervento di questo tipo. Cirio ha inoltre aggiunto che spera che questa tecnologia si diffonda e noi potremmo invogliare a usarla quando saranno realizzate opere sul territorio. Creare dei serbatoi di acqua da cui poter attingere durante l’anno è fondamentale dopo la siccità degli ultimi anni. L’acqua rischia di diventare un problema per la vita di tutti.
Un progetto a impatto zero
Come spiegato da Marco Gabusi, l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti, il progetto pilota finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e caldeggiato dalla Regione perché è un’idea intelligente. E secondo Gabusi, lo è ancor di più se contestualizzato in un anno di siccità e di difficoltà a reperire la risorsa idrica. Inoltre è a impatto zero, perché sono grosse vasche che accumulano l’acqua ma su cui si può costruire. Quindi hanno la possibilità di essere autoportanti. Con progetti di questa natura si possono davvero prevenire, almeno in parte, le criticità.
Acqua al servizio di industrie e aziende agricole
Come già anticipato, l’acqua raccolta nelle vasche durante le piogge, servirà per coprire tutto il fabbisogno interno. Gran parte dell’acqua sarà messa a disposizione per industrie e aziende agricole del territorio. Inoltre, come ha spiegato Federico Lenti, direttore tronco A4 Torino Milano, il sistema di raccolta avrà anche la funzione di prevenire i fenomeni delle bombe d’acqua, che generano tanti problemi anche all’infrastruttura.
Il progetto prevede l’installazione di vasche della capacità di 6mila litri che serviranno per immagazzinare l’acqua piovana. Le vasche saranno interrate e verranno inoltre piantati alberi sul terreno soprastante. Come specificato da Lenti, l’acuqa raccolta potrà essere impiegata per:
- per stazione di pedaggio e aree di servizio attigue attraverso uso termico tramite pompe di calore e uso duale (scarico wc)
- lavaggio degli impianti fotovoltaici siti nelle immediate vicinanze
- uso agricolo tramite cessione nel periodo di maggiori siccità dell’acqua immagazzinata alle aziende agricole / consorzi agrari della zona
- uso industriale
- produzione di miscela salina per il trattamento antigelo
Estate 2022 la più grave siccità degli ultimi 500 anni
In Europa, come evidenziato dal Global Drought Observatory nel suo ultimo rapporto, l’estate del 2022 sarà la più secca degli ultimi 500 anni. Secondo il report non si è mai osservato una percentuale così bassa del livello delle acque dal 1540. Questa riduzione ha colpito i maggiori fiumi europei, tra cui il Reno, la Loira, il Danubio e il Po. Secondo le previsioni, in futuro ci dovremo aspettare altre estati come quella appena conclusa ed è quindi fondamentale trovare diverse soluzioni per contratare i danni portati dalla siccità.