Alla COP28 di Dubai gli USA puntano a triplicare il nucleare. Meloni: “La transizione ecologica non sia ideologica”

Impegno di USA, Francia e GB per aumentare il nucleare. Meloni sottolinea la necessità di pragmatismo nell’affrontare la crisi climatica e Papa francesco fa appella all'unità

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Redazione

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La COP28 di Dubai è arrivata al terzo giorno. Una coalizione di Paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna, hanno dichiarato che puntano a triplicare la capacità di energia nucleare entro il 2050. Questa iniziativa, annunciata dall’inviato Usa per il clima John Kerry, si propone di giocare un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’ambizioso obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050. Tuttavia, la dichiarazione non ha ottenuto l’adesione di Cina e Russia, i principali attori nella costruzione di centrali nucleari a livello mondiale.

In parallelo, Giorgia Meloni ha fatto il suo intervento alla COP28, enfatizzando la necessità di una transizione ecologica pragmatica, lontana da quelli che lei ha definito radicalismi ideologici. Ha sottolineato poi il contributo concreto dell’Italia nel processo di decarbonizzazione. Nel panorama globale, il richiamo di Papa Francesco aggiunge un elemento importante, esortando i leader a un “essenziale cambio di passo” nella lotta contro il cambiamento climatico e a una visione collettiva per costruire un futuro sostenibile.

COP28: coalizione di Paesi punta a triplicare l’energia nucleare

Alla COP28 a Dubai gli Stati Uniti e altri 21 Paesi, tra cui Francia e Gran Bretagna, si sono impegnati a triplicare la capacità di energia nucleare entro il 2050. L’inviato Usa per il clima, John Kerry, ha sottolineato che questo impegno è fondamentale per raggiungere zero emissioni nette entro il 2050. Il presidente francese Macron ha definito l’energia nucleare, compresi i piccoli reattori modulari, come una “soluzione indispensabile” per contrastare il cambiamento climatico. La dichiarazione, però, non è stata firmata da Cina e Russia, principali costruttori di centrali nucleari nel mondo.

Emmanuel Macron e ha invitato la Banca Mondiale a contribuire al finanziamento di progetti nucleari. Attualmente, la capacità nucleare globale è di 370 gigawatt, distribuita in 31 Paesi. Triplicare questa capacità entro il 2050 richiederà investimenti significativi. Tuttavia, la questione del finanziamento per progetti nucleari è ancora un ostacolo, con disposizioni statutarie e norme che escludono il nucleare da alcune istituzioni di credito internazionali. Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha sottolineato la necessità di evolvere le politiche di finanziamento, definendole “obsolete”.

Giorgia Meloni a COP28: una transizione ecologica pragmatica

La premier Giorgia Meloni è intervenuta alla COP28 a Dubai, sottolineando la necessità di una transizione ecologica pragmatica e distante da radicalismi ideologici. Nel suo intervento, ha dichiarato che l’Italia sta già contribuendo al processo di decarbonizzazione in modo realistico. Ha evidenziato l’importanza di un approccio tecnologicamente neutro e ha enfatizzato che la transizione ecologica dovrebbe mirare a risultati concreti anziché aderire a visioni ideologiche.

In risposta alle affermazioni di Meloni, Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha ribadito l’importanza dell’indipendenza energetica per il benessere stabile e la crescita del Paese. Barelli ha sottolineato che, mentre è essenziale valorizzare fonti di energia “naturali” come il fotovoltaico, l’eolico e le biomasse, il nucleare rappresenta la fonte primaria che può garantire l’autonomia dell’Italia.

Alla COP28 Meloni chiede un punto di svolta globale

Meloni ha anche evidenziato l’impegno dell’Italia nel programma Ue Fit for 55, che si propone di adottare un approccio multisettoriale per rafforzare i mercati del lavoro e mitigare l’impatto sulla popolazione. Il premier italiano ha sottolineato la necessità di evitare costi insostenibili, specialmente per i settori più vulnerabili, per garantire il successo della transizione verde.

Meloni ha definito la COP28 come un momento cruciale negli sforzi per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi. Pur esprimendo un certo grado di ottimismo riguardo al primo ‘Global Stocktake’, ha evidenziato che l’obiettivo rimane ancora distante. Meloni ha esortato la COP28 a diventare un punto di svolta, incoraggiando azioni concrete come il triplicare della capacità di generazione di energia rinnovabile entro il 2030 e il raddoppio del tasso globale di miglioramento annuale dell’efficienza energetica.

 

Papa Francesco lancia un appello alla COP28 per un’azione contro la crisi climatica

Il messaggio di Papa Francesco ai leader del mondo riuniti per la COP28, letto dal cardinale Pietro Parolin a Dubai, esorta a un “essenziale cambio di passo” per rendere il 2024 un punto di svolta nella lotta contro il cambiamento climatico. Il Pontefice ha sottolineato la necessità di superare divisioni e di adottare una buona politica per affrontare la devastazione ambientale, definendola un’offesa a Dio. Bergoglio ha evidenziato l’importanza del multilateralismo e ha proposto la convergenza dei fondi destinati alle armi in un Fondo per eliminare la fame e contrastare il cambiamento climatico.

Papa Francesco ha quindi affrontato il tabù secondo cui le nascite e i poveri sono responsabili della crisi climatica, sottolineando che sono vittime di un modello economico sfrenato. Ha invitato a considerare le nascite come risorsa e ha proposto la ricostruzione del Fondo mondiale per eliminare la fame, utilizzando i fondi destinati alle spese militari. Il Pontefice ha esortato al superamento di posizioni rigide, promuovendo la dignità della vita umana e la responsabilità collettiva per un futuro sostenibile.

 

Il Pontefice chiude con un appello all’unità

Il Papa ha spinto verso una decisa accelerazione della transizione ecologica attraverso politiche efficienti, vincolanti e monitorabili, focalizzandosi su quattro campi: efficienza energetica, fonti rinnovabili, eliminazione dei combustibili fossili ed educazione a stili di vita sostenibili. Ha invocato un impegno politico chiaro e tangibile per la COP28, auspicando che il vertice segni una svolta nella lotta contro la crisi climatica.

Concludendo il messaggio, Papa Francesco ha citato San Francesco d’Assisi, esortando a lasciare alle spalle le divisioni e a unire le forze. Ha auspicato che, con l’aiuto di Dio, il mondo esca dalla “notte delle guerre e delle devastazioni ambientali” per trasformare l’avvenire comune in un'”alba di luce”. Ha concluso con la speranza che la storia riconosca l’impegno dei leader e della società nella costruzione di un futuro sostenibile.