Superbonus, diventa obbligatorio comunicare i crediti non utilizzati

Scatta un nuovo obbligo per chi usufruisce delle agevolazioni previste dal Superbonus: devono essere comunicati i crediti non utilizzati

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Nel caso in cui il contribuente non dovesse utilizzare i crediti derivanti dal Superbonus è tenuto a comunicarlo direttamente all’Agenzia delle Entrate. Ad introdurre questa particolare disposizione è una misura inserita all’interno del Decreto Omnibus, che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 7 agosto 2023 e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale (il 10 agosto 2023). I contribuenti devono effettuare la comunicazione entro 30 giorni dal momento dell’avvenuta conoscenza dell’evento, il quale ha messo in evidenza che il credito d’imposta non può essere utilizzato. La mancata comunicazione all’Agenzia delle Entrate comporta l’irrogazione di una sanzione pari a 100 euro.

Nel frattempo il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha istituito un fondo per gli indigenti, che servirà a sostenere le famiglie che non hanno le risorse per pagare i lavori che rimangono fuori dal Superbonus.

Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo tutte le novità.

Superbonus e crediti inutilizzabili: la comunicazione

Continuano le novità relative al Superbonus e agli obblighi in capo ai contribuenti. Ad introdurre un nuovo obbligo per i diretti interessati ci ha pensato il Decreto Legge n. 104, meglio conosciuto come Decreto Omnibus, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 agosto 2023: attraverso questo provvedimento viene spostata in avanti la scadenza per le villette e le unifamiliari

Il termine per i soggetti che hanno raggiunto il 30% dei lavori al 30 settembre 2022 viene rimandato dal 30 settembre al 31 dicembre 2023, come è stato stabilito direttamente dall’articolo 24 del decreto.

Oltre a questa modifica del calendario è stato introdotto un ulteriore adempimento, che risulta essere direttamente in capo ai contribuenti. Almeno di quelli che hanno optato per la cessione del credito: nel caso in cui non sia possibile utilizzare i crediti, è necessario comunicarlo direttamente all’Agenzia delle Entrate. Questa comunicazione deve essere effettuata dal cessionario entro trenta giorni dal momento in cui sia venuto a conoscenza dell’evento che rende i crediti non utilizzabili.

Le sanzioni previste

I contribuenti, i quali non dovessero comunicare all’Agenzia delle Entrate che non possono utilizzare i crediti derivanti dal Superbonus, sono passibili di una sanzione pari a 100 euro. A stabilire questo obbligo è direttamente l’articolo 25 del Decreto Omnibus. Sarà necessario assolvere a questo adempimento dal prossimo 1° dicembre 2023. Il testo del decreto, infatti, ha chiaramente stabilito che:

Nel caso in cui la conoscenza dell’evento che ha determinato la non utilizzabilità del credito sia avvenuta prima del 1° dicembre 2023, la comunicazione è effettuata entro il 2 gennaio 2024.

In quale modo i contribuenti potranno assolvere a questo nuovo obbligo? Sarà direttamente l’Agenzia delle Entrate, attraverso un apposito provvedimento, a stabilire quali debbano essere le modalità per poter assolvere a questo tipo di adempimento.

Superbonus: per quali crediti è necessario effettuare la comunicazione

Uno dei punti più importanti da chiarire è quali siano i crediti derivanti dal Superbonus per i quali i contribuenti devono effettuare la comunicazione direttamente all’Agenzia delle Entrate.

L’obbligo riguarda, prima di tutto, quelli che sono oggetto di cessione e che non risultano essere più utilizzabili. Non devono, invece, essere comunicati all’AdE i crediti per i quali sono scaduti i termini per la fruizione. I crediti oggetto della comunicazione sono quelli divenuti inutilizzabili per cause diverse rispetto ad un’eventuale scadenza per motivi temporali.

I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Per il momento si è ancora in attesa di alcuni chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. È, infatti, necessario identificare con chiarezza quali siano i crediti derivanti dal Superbonus che devono essere oggetto della comunicazione e che quindi rientrano nell’obbligo dei crediti non utilizzabili per l’esaurimento della capienza dell’ultimo cessionario.

Da questo obbligo non dovrebbero essere anche interessate le eventuali somme oggetto di sequestro impeditivo e gli importi per i quali sono stati commessi degli errori nel momento in cui sono state effettuate le comunicazioni relative alle cessioni all’Agenzia delle Entrate.

Oltre ai crediti che derivano dal Superbonus, rientrano in questo adempimento che i crediti che derivano da questi interventi:

  • bonus casa;
  • ecobonus;
  • sismabonus;
  • bonus facciate;
  • crediti per l’installazione delle colonnine di ricarica elettrica;
  • bonus barriere.

Superbonus: il fondo indigenti

Tra le novità che coinvolgono direttamente il Superbonus, di particolare interesse è anche il nuovo Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso il quale sono state stabilite le regole per accedere al fondo indigenti, che è destinato a quei contribuenti che non sono in grado di pagare la parte dei lavori di ristrutturazione che sono rimasti fuori dall’agevolazione.

Attraverso questa misura il Ministero ha intenzione di andare incontro ai contribuenti che, a seguito della riduzione del Superbonus dal 110 al 90% si ritrovano nell’impossibilità di finanziare la quota rimasta fuori dall’agevolazione. Il rischio è quello che vengano completamente bloccati i lavori nei condomini.

Per andare a coprire queste spese, per l’anno 2023, sono stati messi a disposizione 20 milioni di euro. Le risorse sono destinate alle spese sostenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 ed il 31 ottobre 2023.

Chi può accedere al contributo

I contribuenti hanno la possibilità di accedere a questa misura nel momento in cui rispettano alcuni requisiti, tra i quali ci sono:

  • il richiedente deve essere titolare del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare oggetto dell’intervento. Ovvero, per gli interventi effettuati dai condomini, sull’unità immobiliare facente parte del condominio;
  • l’unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale del richiedente.

Per poter accedere all’agevolazione i diretti interessati devono avere un reddito inferiore a 15.000 euro, tenendo conto delle regole del quoziente familiare. Per poter accedere all’agevolazione, i diretti interessati devono presentare un’apposita domanda direttamente all’Agenzia delle Entrate, rispettando i criteri che verranno stabiliti direttamente da un provvedimento che dovrà essere adottato entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto.

La scadenza per l’invio della richiesta è il 31 ottobre 2023.