Decreto Omnibus, da prima casa giovani a precari sanità: cosa cambia

Tanti gli emendamenti approvati. Slitta anche il versamento su dispositivi medici, vediamo nel dettaglio le novità

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Redazione

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Dai precari della Sanità al fondo prima casa passando per gli studenti:  tanti gli emendamenti approvati al decreto Omnibus. Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno, infatti, dato mandato al relatore a riferire in aula con il testo che adesso passa sotto la lente.

Decreto Omnibus, da prima casa a precari Sanità

Tra gli emendamenti – come riporta il Sole24Ore – spunta la proposta di modifica che permette di stabilizzare centinaia di lavoratori e lavoratrici precari impegnati presso gli Irccs (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) e Izs (Istituti zooprofilattici sperimentali). Soddisfazione espressa dai firmatari Pagano e Furfaro, in quota PD, che parlano di “risultato importante e frutto di un lavoro parlamentare corale, portato avanti con determinazione dal gruppo del Pd e soprattutto dalla lotta dei precari coinvolti”.

Restando in ambito,  Ylenja Lucaselli (in quota Fratelli d’Italia) fa sapere che sarà possibile far slittare dal 30 giugno al 31 luglio i versamenti delle somme dovute per il payback a carico delle aziende produttrici di dispositivi medici e sarà inoltre possibile rivedere la gestione della spesa dei dispositivi medici entro il 2026 che consideri le evoluzioni tecnologiche e le innovazioni nel settore”.

Le novità

Novità anche per gli studenti, con Forza Italia che rivendica “la risposta immediata ad un bisogno reale di migliaia di studenti, dimostrando di saper raccogliere la sfida lanciata nelle settimane scorse”.  Lo scrivono in una nota congiunt Paolo Emilio Russo, Patrizia Marrocco e Alessandro Battilocchio. Resi, infatti, operativi  660 milioni di euro per creare nuovi alloggi e residenze per studenti universitari.

 

Giovani al centro

L’emendamento proposto dalla Lega – come si legge nella nota diffusa dal Carroccio – “è una prova di attenzione verso i giovani, a tutela di un diritto fondamentale”. Si interviene infatti sulla norma che individua le categorie che hanno priorità per l’accesso ai benefici del Fondo di garanzia per la prima casa, con una proroga per le domande presentate, che passa dal 30 giugno al 30 settembre 2023. Giovani coppie o nuclei familiari monogenitoriali con figli minori o giovani sotto i 36 anni che hanno un rapporto di lavoro atipico: sono questi i soggetti, con ISEE non superiore a 30 mila euro che avranno priorità per l’accesso alle risorse, la cui misura massima concedibile dal Fondo passa dal 50 all’80% della quota capitale.