Riforma fiscale, dure critiche alla linea Meloni: davvero il governo “non aiuta i furbi ma gli italiani onesti”?

Il dibattito sempre più acceso sulla riforma fiscale proposta dal governo. La presidente del Consiglio: "Non aiutiamo i furbi ma gli italiani onesti"

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Oggi presso la Camera dei Deputati, si è tenuta una conferenza stampa molto attesa per fare il punto sulla riforma fiscale proposta dal governo italiano. Convocata dalla premier Giorgia Meloni, l’evento ha visto la partecipazione dei ministri competenti, Giancarlo Giorgetti e Maurizio Leo, oltre al presidente della Camera, Lorenzo Fontana. In quest’occasione la premier ha espresso un forte sostegno alla riforma fiscale, sottolineando l’importanza di sostenere quelli che ha definito italiani che pagano regolarmente le tasse e contribuiscono al bilancio pubblico. Ha anche ribadito che non c’è spazio per coloro che cercano di eludere il fisco, ma che coloro che sono onesti e in difficoltà meritano di essere aiutati.

Quali sono le critiche alla riforma fiscale

La recente proposta di riforma fiscale in Italia ha sollevato non poche polemiche e discussioni. Attualmente confinata nel campo delle deleghe, questa riforma prevede una rimodulazione degli scaglioni e delle aliquote dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), ma è anche caratterizzata da altri elementi che hanno suscitato dibattiti accesi.

Uno degli aspetti più controversi riguarda l’allungamento dei tempi di emissione delle cartelle esattoriali. In alcuni casi, se queste non vengono riscosse entro un periodo di cinque anni, potrebbero addirittura essere cancellate. Questa disposizione ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibile riduzione del gettito fiscale e, di conseguenza, dei finanziamenti destinati ai servizi pubblici essenziali.

Un altro punto chiave della riforma riguarda la riduzione delle sanzioni per gli evasori fiscali, con l’obiettivo di allinearle ai parametri europei. La premier Meloni ha criticato le sanzioni attuali definendole “sproporzionate, illogiche e vessatorie”. Ha inoltre sottolineato che, sebbene le tasse non siano piacevoli, è fondamentale gestire le risorse pubbliche in modo responsabile e non utilizzarle per ottenere consenso immediato a scapito delle generazioni future.

Ha respinto con fermezza le accuse mosse al governo, evidenziando il successo delle misure adottate nel contrasto all’evasione fiscale nel 2023, con un record di 24,7 miliardi di euro recuperati. La premier ha anche sottolineato l’importanza di norme anti-elusione introdotte dal governo, come quelle contro il fenomeno delle attività “apri e chiudi”.

Tra coloro che hanno accolto con favore la proposta di riforma fiscale c’è Giancarlo Giorgetti, che ha espresso entusiasmo per il risultato ottenuto. Giorgetti ha ringraziato coloro che hanno contribuito all’approvazione della legge delega e dei relativi decreti, sottolineando la difficoltà e l’importanza storica di mettere in atto una tale impresa in tempi così rapidi.

Giorgia Meloni e “il fisco amico”

Il nucleo centrale della riforma fiscale proposta da Giorgia Meloni è stato enfatizzato sin dall’inizio: un’impostazione che promuove uno Stato comprensivo e giusto, che assiste i cittadini in difficoltà e che mira a ridurre la pressione fiscale generale. Meloni ha ribadito l’importanza di considerare lo Stato come un “buon padre di famiglia”, che non debba essere visto come un avversario da aggirare, ma come un alleato nel garantire equità e giustizia fiscale.

La premier ha anche sottolineato l’importanza di una riforma organica, che sia volta a garantire un utilizzo responsabile delle risorse pubbliche. Ha poi affermato che il governo mira a ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese, allineandosi ai principali standard europei e garantendo un sistema fiscale equo e responsabile.