Modello Redditi Precompilato: per chi ha la partita Iva saltano i controlli se accetta i dati del Fisco

Addio ai controlli per i titolari di partita Iva nel caso in cui dovessero accettare i dati inseriti dall'AdE nel Modello Redditi Precompilato

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Grazie al Modello Redditi Precompilato a partire dal 2024 i titolari di partita Iva subiranno meno controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Questo accadrà nel caso in cui i diretti interessati dovessero confermare, senza apportare delle modifiche, i dati che vengono proposti direttamente dal Fisco.

A seguito di questa novità i titolari di partita Iva che utilizzano il Modello Redditi Precompilato vengono messi sullo stesso piano dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, che utilizzano il Modello 730 precompilato. Un sistema che permette all’Agenzia delle Entrate di snellire i controlli per gli autonomi e i professionisti che si appoggiano sulla dichiarazione dei redditi online.

In altre parole, nel momento in cui non vengono effettuate delle modifiche, verranno meno i controlli sui documenti relativi alle spese detraibili o deducibili che sono state comunicate da soggetti terzi. Diminuiscono anche i controlli quando vengono effettuate delle modifiche: l’AdE farà le pulci unicamente ai dati che sono stati rettificati dal contribuente.

Quelle che abbiamo appena descritto sono alcune delle specifiche che sono contenute all’interno del Modello Redditi PF 2024, pubblicate direttamente dall’Agenzia delle Entrate e che hanno fornito i primi dettagli relativi alla dichiarazione dei redditi precompilata per i titolari di partita Iva.

Modello Redditi precompilato: meno controlli per chi ha la partita Iva

Il Modello Redditi precompilato sarà disponibile a partire dal 30 aprile 2024. Quest’anno lo strumento è a disposizione anche dei titolari di partita Iva. Dalla stessa data lavoratori e dipendenti potranno accedere al Modello 730 online.

L’operazione precompilata sostanzialmente è costituita da due filoni distinti, che sono accomunati dalla stessa data di avvio, ma anche dalle regole che determinano i controlli e gli obblighi di conservazione dei documenti di spesa – ossia fatture e scontrini – che sono relativi agli oneri deducibili o detraibili.

A fornire delle indicazioni precise e dettagliate è stata direttamente l’Agenzia delle Entrate, che distingue nettamente i casi nei quali il modello Redditi PF precompilato venga presentato direttamente dal contribuente o attraverso il supporto di un intermediario autorizzato.

Per quanto riguarda gli invii effettuati appoggiandosi direttamente sui servizi online dell’AdE – e soprattutto in caso di assenza di modifiche – non ci sarà il controllo documentale delle spese detraibili o deducibili che sono state comunicate da soggetti terzi.

Cosa comporta questa importante novità per i titolari di partita Iva? in altre parole per le spese sanitarie e per quelle scolastiche – solo per portare due differenti esempi – non è più necessario andare ad archiviare i relativi documenti per i cinque anni successivi.

Quando scattano i controlli

La situazione si modifica nel momento in cui si apportano dei cambiamenti ai dati inseriti dall’Agenzia delle Entrate. I controlli ci sono, ma si semplificano rispetto al passato. Le verifiche non ci saranno sui dati che non sono stati modificati, mentre l’AdE si soffermerà esclusivamente sulle spese che sono state ritoccate. E quindi sui relativi documenti.

Controlli semplificati anche quando a predisporre il Modello Redditi Precompilato sono gli intermediari. Anche in questo caso vengono meno i controlli formali sui dati delle spese forniti da soggetti terzi.

I controlli verranno effettuati in caso di modifiche rilevanti sul fronte dei redditi o dell’imposta dovuta. Le verifiche coinvolgeranno anche le spese comunicate da soggetti terzi. L’unica eccezione è costituita dalle spese sanitarie, per le quali le verifiche si andranno a limitare ai documenti che non sono stati indicati nella precompilata.

Modello Redditi 2024: l’effettiva semplificazione

Per quanto riguarda le attività di controllo, l’effettiva semplificazione potrà essere misurata solo nel momento in cui sarà realmente disponibile il Modello Redditi precompilato. In quella sede sarà possibile verificare quanto i dati inseriti direttamente dall’Agenzia delle Entrate siano corretti. Uno dei rischi a cui vanno incontro i titolari di partita Iva e la lunga scadenza prevista per l’invio della certificazione unica 2024 dei lavoratori autonomi. Proroga che non costituisce un buon segnale perché tutto possa procedere nel modo migliore.

Al netto dei dubbi che possono sorgere su questo prolungamento dei tempi, è importante ricordare che la limitazione dei poteri di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate lascia sempre fuori le verifiche relative ai dati che sono stati comunicati dai sostituti d’imposta attraverso la certificazione unica.

Ad ogni modo, l’Agenzia delle Entrate ha pur sempre la possibilità di richiedere ai contribuenti i documenti necessari per verificare se i requisiti per fruire delle agevolazioni ci siano effettivamente.

Nelle istruzioni pubblicate il 29 febbraio 2024, si spiegava che poteva essere controllata, ad esempio, l’effettiva destinazione dell’immobile ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto, nel caso in cui si stia portando in detrazione gli interessi passivi sul mutuo ipotecario sottoscritto per acquistare l’abitazione principale.

Modello 730 e Modello Redditi: i controlli sui precompilati

In base a quanto abbiamo visto fino a questo punto si deduce che i controlli che possono essere effettuati sul Modello Redditi precompilato e sul Modello 730 risultano essere simili. Quando vengono presentati attraverso l’applicativo Redditi Web Pf o Redditi online – o tramite un intermediario abilitato ma la dichiarazione è stata predisposta dal contribuente – avviene quanto segue:

  • nel caso in cui non siano state effettuate delle modifiche, i controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili dell’Agenzia delle Entrate non saranno effettuati;
  • quando dovessero essere apportate delle modifiche che vanno ad incidere direttamente sulla determinazione del reddito o dell’imposta, non vengono effettuati dei controlli sui dati che non sono stati modificati.

Verranno effettuati dei controlli sugli oneri che sono stati modificati rispetto alla dichiarazione precompilata. Le verifiche documentali verranno effettuate sui documenti che determinato le modifiche. In altre parole si vanno ad applicare le regole che sono previste all’interno dell’articolo 5 del D.Lgs n°175/2014.

In sintesi

I contribuenti titolari di partita Iva sono stati sostanzialmente equiparati ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Nel caso in cui dovessero utilizzare il Modello redditi precompilato e dovessero accettare i dati che vi sono contenuti, non saranno sottoposti a dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

L’unico dubbio operativo è quello relativo alle certificazioni uniche, la cui deadline per gli autonomi è slittata al 31 ottobre 2024. Nei documenti precompilati i dati saranno già presenti? È probabile che i singoli contribuenti si trovino in una situazione diversa in base alle tempistiche su cui si sono basati i vari sostituti d’imposta.