Modello 730, gli errori da non fare: non presentare l’F24 a saldo zero

Uno degli errori più grossolani che un contribuente può commettere a seguito dell'invio del Modello 730 è non presentare l'F24 a saldo zero

Pubblicato: 31 Maggio 2024 07:10

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il Modello F24 a saldo zero non deve essere presentato. Questo è uno degli errori legati al Modello 730 e alla dichiarazione dei redditi più in generale che si possono commettere. Ingenuamente, un contribuente, ritiene che proprio perché sia a saldo zero non debba essere pagato. Ma non è così.

Può capitare che, dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi, ci si ritrovi con un Modello F24 a saldo zero. Ma in realtà non è così: al suo interno si stanno pagando delle tasse compensandole con dei crediti maturati proprio a seguito della presentazione del Modello 730. Per fare in modo che i crediti coprano i debiti è necessario presentare l’F24.

Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire perché è necessario evitare di commettere questo errore veniale.

Modello 730 e F24 a saldo zero: di cosa stiamo parlando

Il Modello F24 può essere a saldo zero. Il contribuente si può trovare in questa situazione nel momento in cui – a seguito della presentazione della dichiarazione dei redditi – si ritrovi con dei crediti d’imposta che può utilizzare per compensare i debiti fiscali e contributivi. Il credito che emerge dal Modello 730 o dal Modello PF può essere utilizzato dal contribuente in diversi modi, a seconda delle imposte a cui si riferisce. Per poterlo utilizzare, a ogni modo, è necessario che il credito esista realmente. In altri casi, il credito può essere utilizzato solo e soltanto in un momento successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi: è il caso del credito Iva o di eventuali crediti che dovessero scaturire dalle imposte dirette con un importo superiore a 5.000 euro.

Ma perché il Modello F24 deve essere presentato obbligatoriamente? L’operazione serve a rendere manifesta l’intenzione da parte del contribuente di procedere con la compensazione. Il documento deve essere trasmesso telematicamente da tutti i soggetti, indipendentemente che abbiano la partita Iva o meno.

Uno degli errori più frequenti che possono capitare nella gestione della documentazione relativa al Modello 730 è proprio quello di dimenticarsi di pagare l’F24. L’omessa presentazione non costituisce semplicemente un’irregolarità formale e come tale sanzionabile, ma costituisce un ostacolo all’attività di verifica degli uffici preposti. Su questo argomento è possibile fare riferimento alla circolare n. 54/E/2002 dell’Agenzia delle Entrate.

Modello F24 a zero, deve essere presentato telematicamente

Il contribuente – indipendentemente dal fatto che sia in possesso o meno di una partita Iva – deve presentare telematicamente il Modello F24 a saldo zero, utilizzando le modalità messe a disposizione direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Entrando un po’ più nel dettaglio è necessario utilizzare Entratel o Fisconline. In alternativa è possibile delegare il pagamento a un intermediario abilitato: commercialista o un CAF.

È importante sottolineare, infatti, che per i Modelli F24 con saldo a zero, non possono essere utilizzati i tradizionali canali di home banking messi a disposizione delle banche: è possibile effettuare l’operazione unicamente attraverso i canali telematici dell’AdE.

Le sanzioni previste

A prevedere una serie di sanzioni per i contribuenti che non hanno presentato il Modello F24 a saldo zero è l’articolo 15, comma 2-bis del DLGS n. 471/97, che ha introdotto una sanzione amministrativa pari a 200 euro nel caso in cui non venga espletata questa pratica. La sanzione si riduce a 50 euro nel caso in cui il Modello F24 a saldo zero venga presentato con un ritardo non superiore a 5 giorni lavorativi.

Su questo argomento alcuni chiarimenti sono arrivati direttamente dal Ministero delle Finanze attraverso la circolare n. 144 del 9 giugno 1998. Il documento ha previsto che le sanzioni che abbiamo appena elencato risultino essere applicabili nel caso in cui il Modello F24 venga presentato in ritardo o non sia completamente presentato.

Il discorso cambia quando si presenta in ritardo il Modello F24 con saldo positivo – stiamo parlando della cosiddetta compensazione parziale -: in questo caso si applicano le sanzioni previste per l’omesso o tardivo versamento, che risultano essere pari al 30% degli importi dovuti.

Modello 730 e F24: il ravvedimento operoso

Anche quando scaturisce un F24 a saldo zero dal Modello 730 è possibile ricorrere allo strumento del ravvedimento operoso. L’istituto – previsto dall’articolo 13, lettera b), del DLGS n. 472 del 18 dicembre 1997 – permette ai contribuenti di sanare eventuali irregolarità pagando delle sanzioni ridotte. I contribuenti possono accedere a questa misura nel caso in cui la violazione non risulti essere già stata contestata o non siano scattate le attività di accertamento.

Lo strumento del ravvedimento operoso si va a perfezionare nel momento in cui si presenta il Modello F24 a saldo zero, nel quale deve essere indicato:

  • a quanto ammonta il credito;
  • le somme che si portano in compensazione;
  • versando la sanzione in misura ridotta.

A determinare a quanto ammonti la sanzione in versione ridotta è la risoluzione n. 36/E/2017 dell’Agenzia delle Entrate, che ha sottolineato che la stessa si va a determinare in maniera diversa a seconda dell’intervallo temporale che intercorre tra la violazione e la sua regolarizzazione. Nel dettaglio, gli importi da versare a titolo di sanzione sono i seguenti:

  • entro cinque giorni la sanzione è pari a 50 euro. Con il ravvedimento operoso diventa 5,56 euro, ossia 1/8 dell’importo;
  • tra i cinque e i 90 giorni la sanzione è 100 euro. Con il ravvedimento operoso diventa 11,11 euro;
  • entro l’anno la sanzione è pari a 100 euro: ridotta diventa 12,50 euro;
  • entro due anni la sanzione è sempre 100 euro, ma con il ravvedimento diventa 14,29 euro, in questo caso diventa solo 1/7 di quella iniziale.

In sintesi

Può capitare che a seguito della presentazione del Modello 730 emergano dei crediti a favore del contribuente che possono essere utilizzati per compensare dei debiti fiscali. Per farlo è necessario utilizzare il modello F24, che risulterà essere a saldo zero.

È importante, in questo caso, non commettere un errore grossolano. L’F24 a saldo zero deve essere presentato, in modo da far capire all’Agenzia delle Entrate che si stanno utilizzando dei crediti per compensare dei debiti.