Forfettari, il decreto Proroghe fissa nuove scadenze: cosa cambia

Per sanare il Quadro RS i contribuenti forfettari hanno più tempo: la scadenza è stata posticipata al 30 novembre 2024. Ecco cosa fare adesso

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il Decreto Proroghe mette al centro i forfettari. La dichiarazione integrativa per poter sanare eventuali errori od omissioni nella compilazione del Quadro RS è stata rinviata al 30 novembre 2024. La novità prende spunto da una vicenda delle ultime settimane, che aveva destato un po’ di preoccupazione tra i contribuenti: la notifica attraverso la quale l’Agenzia delle Entrate aveva richiesto l’adeguamento spontaneo di quanti hanno aderito al regime forfettario e che ha catalizzato l’attenzione della maggior parte degli operatori di settore.

La richiesta inoltrata dagli uffici tributari ha destato non poche polemiche: benché fosse partita dalla base, le preoccupazioni e le discussioni relative alla compilazione del quadro RS sono arrivate fino ai più alti rappresentanti delle istituzioni.

Quadro RS, per più tempo per mettersi in regola

I forfettari avranno tempo fino al prossimo 30 novembre 2024 per regolarizzare il Quadro RS. Questo è, in estrema sintesi, quanto emerge dal Decreto Proroghe: i diretti interessati, in estrema sintesi, avranno tempo un anno per pianificare l’operazione, decidere come muoversi ed inviare, senza alcuna fretta, la dichiarazione integrativa.

In altre parole i forfettari avranno più tempo per regolarizzare la dichiarazione dei redditi presentata relativamente al periodo d’imposta 2021. Fatta questa necessaria premessa è bene soffermarsi un attimo sui casi possibili di violazione e quale sia il modo corretto per rispondere alla lettera inviata dall’Agenzia delle Entrate. Le indicazioni che stiamo fornendo sono contenute all’interno della stessa missiva dell’AdE.

Quadro RS, la compilazione corretta

A fornire delle indicazioni chiare e precise su come debbano comportarsi i forfettari, che hanno compilato correttamente la dichiarazione dei redditi, ci viene fornita direttamente dall’Agenzia delle Entrate. All’interno della lettera che è stata inviata ai contribuenti si legge:

Se ritiene di non essere tenuto a riportare questi dati nel quadro RS, che deve essere compilato dai contribuenti che applicano il regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni, la invitiamo a non tenere conto di questa lettera.

Molto semplicemente l’AdE afferma che non è necessario dare alcuna spiegazione o inviare una qualsiasi PEC: nel momento in cui si ritiene di non essere tenuti a compilare il suddetto quadro è sufficiente archiviare – e chi vuole farlo: cestinare – la comunicazione appena ricevuta.

Quando la compilazione è carente

Discorso diverso, invece, è quello dei contribuenti che non abbiano compilato correttamente il Quadro RS della dichiarazione dei redditi. Anche in questo caso ad indicarci come muoverci ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate, che propone una soluzione molto chiara:

Se, invece, ritiene che la nostra segnalazione sia corretta, può regolarizzare la sua posizione mediante il ravvedimento operoso (articolo 13 del Dlgs n. 472/1997) beneficiando di sanzioni ridotte. In questo caso dovrà presentare una dichiarazione integrativa e versare la sanzione pari a 250 euro (articolo 8, comma 1 del Dlgs n. 471/97), ridotta in funzione della tempestività della regolarizzazione.

Questo è il caso in cui è necessario procedere con la compilazione e la presentazione di una dichiarazione integrativa. All’interno di questo documento devono essere contenuti i dati mancanti. Il forfettario deve, inoltre, applicare il ravvedimento operoso e provvedere a versare una sanzione, il cui importo è condizionato dalla tempestività con la quale viene effettuata la regolarizzazione.

I diretti interessati, in questo caso, hanno la possibilità di accedere al ravvedimento operoso, così come previsto del Decreto Legislativo n. 472 del 18 dicembre 1997. Nel caso che stiamo prendendo in esame è possibile accedere alle seguenti riduzioni:

  • entro il 30 novembre 2023: 1/8 del minimo;
  • entro il 30 novembre 2024: 1/7 del minimo;
  • dopo il 30 novembre 2024: 1/6 del minimo.

Come regolarizzare il Quadro RS

Sempre che contemporaneamente non sussistano altre irregolarità da sanare, è possibile, ma non risulta conveniente farlo, andare ad applicare gli altri istituti straordinari che sono stati introdotti dalla Legge di Bilancio 2023. In questa sede stiamo pensando, ad esempio al ravvedimento speciale, che è stato contemplato all’interno del comma 174:

Con riferimento ai tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate, le violazioni diverse da quelle definibili ai sensi dei commi da 153 a 159 e da 166 a 173, riguardanti le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a periodi d’imposta precedenti, possono essere regolarizzate con il pagamento di un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni irrogabili previsto dalla legge, oltre all’imposta e agli interessi dovuti.

Questo istituto, in deroga alla disciplina ordinaria relativa al ravvedimento operoso, permette ai contribuenti di andare a regolarizzare le dichiarazioni dei redditi sbagliate entro il 2 ottobre 2023. Anche in questo caso la riduzione delle sanzioni risulta interessante, perché viene applicato un 1/18 del minimo.

Prima di aderire a questa misura, i cui tempi risultano veramente stringenti, è bene ricordare che la non corretta o la totale assenza di informazioni fornite attraverso il Quadro RS non va ad impattare direttamente con le imposte dovute. Al massimo potrebbe costituire un semplice elemento attraverso il quale l’Agenzia delle Entrate può svolgere la propria attività di verifica.

Per sanare il Quadro RS sembra essere più attinente il ravvedimento delle irregolarità formali, che è previsto sempre dalla Legge di Bilancio 2023 al comma 166, che impone che le

irregolarità, le infrazioni e l’inosservanza di obblighi o adempimenti, di natura formale, che non rilevano nella determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, dell’imposta sul valore aggiunto e dell’imposta regionale sulle attività produttive e sul pagamento di tali tributi, commesse fino al 31 ottobre 2022, possono essere regolarizzate mediante il versamento di una somma pari a euro 200 per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni.

Dl Proroghe: non c’è fretta per regolarizzarsi

Dato che i tempi per regolarizzare il Quadro RS sono stati opportunamente prolungati e, soprattutto, alla luce di quanto abbiamo spiegato in anticipo, non sembrerebbe necessario intraprendere una corsa contro il tempo per regolarizzare il Quadro RS. Non è necessario, infatti, effettuare l’operazione entro il 30 novembre di quest’anno per non perdere la riduzione a 1/8.

A volte la fretta può una cattiva consigliera: il rischio di voler sanare tutto in fretta è quello di commettere degli altri errori solo per chiudere la pratica entro il 2 ottobre 2023.