Ravvedimento speciale entro il 20 dicembre anche per le violazioni Iva

I contribuenti hanno la possibilità di accedere al ravvedimento speciale anche per le violazioni Iva. Lo ha confermato l'Agenzia delle Entrate

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Si apre una nuova strada per quanti abbiano intenzione di usufruire del ravvedimento speciale. Sarà possibile beneficiare di questo strumento anche per l’omessa presentazione delle garanzie relative alla liquidazione Iva di gruppo: ancora per pochi giorni, infatti, si potrà seguire questa strada e beneficiare della riduzione delle sanzioni fino ad un diciottesimo. Deve essere stata, però, presentata la dichiarazione annuale Iva.

La possibilità di accedere al ravvedimento speciale è stata confermata direttamente dall’Agenzia delle Entrate attraverso l’interpello n. 475 dell’11 dicembre 2023, che ha avuto il merito di andare ad analizzare un caso pratico. Ricordiamo che la scadenza ultima per poter accedere al ravvedimento speciale è stata fissata al 20 dicembre 2023 dal Decreto Legge n. 132/2023.

Ravvedimento speciale: le violazioni sulla liquidazione Iva

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito la propria posizione rispondendo ad un interpello di un contribuente. Una società con sede in Germania, che ne controlla una italiana, non ha rispettato gli obblighi relativi alla liquidazione Iva di gruppo che erano previsti per i seguenti periodi d’imposta:

  • 2019;
  • 2020;
  • 2021.

La società ha intenzione di mettersi in regola beneficiando del ravvedimento operoso. Decide, però, di rivolgersi all’Agenzia delle Entrate per appurare se sia possibile sanare la propria posizione attraverso il ravvedimento speciale.

Ricordiamo che questo strumento è stato attivato attraverso la Legge di Bilancio 2023 nell’ambito della tregua fiscale. Permette ai contribuenti di definire eventuali:

  • inadempimenti;
  • errori;
  • provvedimenti;
  • vertenze tributarie.

L’obiettivo dello strumento è quello di definire quali siano le violazioni commesse e sanarle attraverso il versamento di un diciottesimo della sanzione irrogabile.

Nel caso preso in esame la società non ha provveduto a presentare le opportune garanzie patrimoniali.

La risposta dell’AdE

L’Agenzia delle Entrate, attraverso la risposta all’interpello n. 475 dell’11 dicembre 2023 ha sostanzialmente dato via libera alla società.

L’azienda ha la possibilità di procedere con la regolarizzazione delle propria posizione. La violazione, infatti, non è ancora stata contestata. Per farlo dovrà presentare in maniera tardiva la garanzia richiesta per legittimare le compensazioni eseguite nell’ambito della liquidazione Iva di gruppo. Dovrà, successivamente, procedere con il pagamento degli interessi e della sanzione ridotta ad un diciottesimo.

Per poter procedere con il ravvedimento speciale, però, l’azienda deve aver presentato, in maniera valida, le dichiarazioni Iva.

A questo punto, i soggetti che non fossero riusciti ad intraprendere la strada del ravvedimento speciale entro lo scorso 30 settembre 2023, hanno la possibilità di rateizzare gli importi che devono al fisco entro il 20 dicembre 2023 in un’unica soluzione.

Le violazioni ammesse

Sicuramente la risposta fornita dall’Agenzia delle Entrate alla società permette di mettere in luce una realtà. Anche quanti debbano mettersi in regola con gli obblighi che derivano dalla liquidazione Iva possono usufruire del ravvedimento speciale. In altre parole anche queste violazioni rientrano nella tregua fiscale avviata dal governo Meloni.

Nell’ambito di applicazione del ravvedimento speciale vi rientrano tutte quelle violazioni per le quali risulta possibile applicare il ravvedimento operoso. Le violazioni devono essere state commesse nel periodo d’imposta in corso fino allo scorso 31 dicembre 2021 e in quelli precedenti. È necessario, però, che le relative dichiarazioni siano state opportunamente presentate.

I contribuenti non hanno la possibilità di usufruire di questo strumento nel momento in cui:

  • sia stata omessa la dichiarazione ed il contribuente non è ufficialmente esonerato dall’adempiere a questo obbligo;
  • le irregolarità da sanare devono riguardare delle imposte non periodiche, per le quali non sia stata prevista una dichiarazione annuale. Un esempio in questo senso è rappresentata dall’imposta di registro e di successione;
  • le eventuali violazioni devono risultare definibili attraverso la definizione agevolata degli avvisi bonari e l’eventuale sanatoria degli errori formali.

Nel pieno rispetto delle regole che abbiamo appena elencato, i contribuenti hanno ancora alcuni giorni per poter usufruire delle agevolazioni previste dalla tregua fiscale 2023.

Rottamazione speciale: chi sono i beneficiari

Scopriamo chi sono i beneficiari dello slittamento al 20 dicembre 2023 del termine ultimo per poter accedere al ravvedimento speciale. I soggetti sono i seguenti:

  • quanti non hanno provveduto a pagare tutte le somme dovute;
  • quanti abbiano pagato in maniera tardiva la prima rata;
  • chi non abbia provveduto a trasmettere la dichiarazione integrativa.

È importante ricordare che, se per quanto riguarda il ravvedimento operoso speciale le regole sono rimaste invariate. L’Agenzia delle Entrate, attraverso la risoluzione n. 67 del 6 dicembre 2023, ha riepilogato il quadro normativo vigente. In questo contesto ha provveduto, inoltre a risolvere un dubbio che affliggeva molti contribuenti: l’istituto del ravvedimento speciale può essere utilizzato anche per regolarizzare le violazioni connesse con l’indebito utilizzo in compensazioni di eventuali crediti d’imposta che non spettano o che risultano essere inesistenti. L’Agenzia delle Entrate ha confermato che questo istituto può essere applicato in questa occasione.

La proroga dei termini

Sostanzialmente sono stati riaperti i termini per poter usufruire dei maggiori benefici derivanti da questa norma di favore. Anche se, a questo punto, i contribuenti sono tenuti ad effettuare il versamento di quanto dovuto in un’unica soluzione: non è più ammesso il versamento in otto rate trimestrali di pari importo. La prima sarebbe dovuta esser stata pagata entro lo scorso 30 settembre 2023. Le successive avrebbero avuto le seguenti scadenze:

  • 31 ottobre 2023;
  • 30 novembre 2023;
  • 20 dicembre 2023;
  • 31 marzo 2024;
  • 30 giugno 2024;
  • 30 settembre 2024;
  • 20 dicembre 2024.

Per molti contribuenti il versamento in un’unica soluzione rende realmente difficile e complessa avvalersi della proroga, perché in molti casi le cifre risultano essere davvero ingenti.

In estrema sintesi

L’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello del contribuente ha spiegato ufficialmente che è possibile accedere al ravvedimento speciale anche per le violazioni Iva.

Per sanare le irregolarità relative all’imposta sul valore aggiunto, però, i contribuenti hanno ancora pochi giorni. Devono mettersi in regola entro il 20 dicembre 2023.