Tutti i contribuenti sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi ogni anno per determinare il quantitativo di tasse da pagare. Se i modelli non sono presentati entro i termini, si incorre nell’omessa dichiarazione dei redditi e si rischia una sanzione amministrativa.
Prima di tutto è necessario individuare le tempistiche entro le quali è possibile presentare i modelli per l’adempimento fiscale. La dichiarazione dei redditi si considera omessa quando non è presentata entro i 90 giorni successivi dalla scadenza.
Esistono diverse tipologie di modelli in base al tipo di contribuente, come nei seguenti casi.
- Modelli Irap, Società di capitali e Persone Fisiche. L’ultima scadenza è fissata al 30 settembre. Si ha tempo dunque fino al 28 febbraio per non incorrere nell’omissione;
- Modello 730. L’ultima scadenza è fissata al 30 settembre. C’è tempo fino al 30 novembre per presentare un Modello PF correttivo in caso di errori nella dichiarazione.;
- Dichiarazione Iva. Può essere presentata dal 1° febbraio e fino al 30 aprile. C’è tempo fino al 29 luglio dell’anno di scadenza per non incorrere nell’omissione.
La dichiarazione dei redditi è considerata omessa anche se è presentata oltre i 90 giorni (in questo caso però è valida per la riscossione dell’imposta in base alle cifre indicate), se è redatta su stampati non conformi ai modelli ministeriali o non è sottoscritta.
Indice
Omessa dichiarazione dei redditi: le sanzioni amministrative
Quali sono le sanzioni nel caso in cui il contribuente si dimentica di presentare la dichiarazione dei redditi? Il soggetto che si sia dimenticato di presentare il Modello 730 e non regolarizza la propria posizione commette un particolare reato: omessa dichiarazione.
A seguito delle contestazioni dell’Agenzia delle Entrate il suddetto contribuente dovrà versare:
- una sanzione amministrativa, il cui importo varia tra il 120% ed il 240% delle imposte dovute. In ogni caso dovrà versare come minimo 250 euro;
- nel caso in cui non siano dovute delle imposte deve pagare una sanzione che oscilla tra i 250 ed i 1.000 euro.
Il discorso cambia nel caso in cui dovesse decidere di ricorrere al cosiddetto ravvedimento operoso per sanare la propria posizione. in questo caso si verificheranno le seguenti situazioni:
- nel caso in cui la dichiarazione dovesse risultare omessa e le imposte non versate, la sanzione oscilla tra il 120% ed il 240% del tributo dovuto;
- qualora la dichiarazione si stata omessa, ma le imposte sono state versate, a seguito del ravvedimento operoso la sanzione oscilla tra i 250 ed i 1.000 euro. Questa sanzione si applica al posto di quella variabile. La sanzione fissa si riduce tra i 150 ed i 500 euro se la dichiarazione dei redditi/Irap viene effettuata entro il termimne di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo.
Omessa dichiarazione dei redditi: le sanzioni penali
Oltre alle sanzioni amministrative sono previste anche penali. Si rischia da 1 anno e mezzo a 4 anni di carcere se l’imposta evasa è superiore ai 50 mila euro, cifra che rappresenta la soglia di punibilità per la fattispecie.
È prevista la misura cautelare in carcere di fronte all’omessa dichiarazione dei redditi per i grandi evasori e il dolo quando ci sono gravi indizi di colpevolezza, il rischio concreto di reiterazione del reato, il pericolo di fuga e il possibile inquinamento delle prove.