Dichiarazione Iva errata, l’Agenzia delle Entrate comunica come correggere l’errore

L'Agenzia delle Entrate comunicherà ai contribuenti eventuali errori contenuti nella dichiarazione Iva, in modo da porvi rimedio immediatamente

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Mancato invio della dichiarazione Iva o documentazione non compilata adeguatamente. Può accadere a tutti i contribuenti di commettere degli errori involontari nel disbrigare questa importante pratica. Sarà la stessa Agenzia delle Entrate ad avvisare i diretti interessati degli errori commessi attraverso una Pec e con una comunicazione nel Cassetto Fiscale a cui si può accedere con le consuete credenziali dal portale dell’AdE.

Ad introdurre questa importante novità è un provvedimento del 12 giugno 2024 a firma del direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ha introdotto questa novità che riguarda la dichiarazione Iva.

Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo cosa succede nel momento in cui si riceve questa comunicazione.

Dichiarazione Iva, la comunicazione dell’AdE

Tramite una Pec o con un messaggio che appare nel Cassetto Fiscale e nel portale Fatture e corrispettivi arriva una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, attraverso la quale vengono avvisati i contribuenti titolari di una partita Iva per la quale, a seguito delle verifiche effettuate sulle fatture elettroniche e sui corrispettivi giornalieri, non è stata presentata la dichiarazione Iva per l’anno 2023. Viene segnalato anche un altro caso particolare: l’inoltro della documentazione senza il Quadro VE o con delle operazioni attive dichiarate per un ammontare minore rispetto alle cessioni rilevanti effettuate nel medesimo periodo d’imposta.

Le informazioni contenute all’interno della comunicazione vengono messe a disposizione della Guardia di Finanza.

Ad introdurre questa particolare novità è un provvedimento datato 12 giugno 2024 a firma di Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, con il quale si è data piena attuazione a quanto previsto della Legge di Stabilità 2015. Con lo stesso documento vengono fornite le indicazioni sulle modalità che devono essere utilizzate dai destinatari delle comunicazioni relative alla dichiarazione Iva su informazioni, fatti, ed eventuali elementi non conosciuti dall’AdE. Fornite, inoltre, le indicazioni su come regolarizzare gli errori commessi e le omissioni, andando a beneficiare della riduzione delle sanzioni che sono previste per le violazioni commesse.

Come consultare la comunicazione

La comunicazione relativa alla dichiarazione Iva può essere consultata all’interno del Cassetto Fiscale o dell’interfaccia web Fatture e Corrispettivi raggiungibili attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate. Tra l’altro, il contribuente che non avesse presentato la dichiarazione Iva entro i termini previsti dalla legge – il 30 aprile 2024 – ha la possibilità di rimediare all’omissione entro 90 giorni dalla scadenza del termine ordinario, accedendo allo sconto delle sanzioni previsto dal ravvedimento operoso. È possibile, inoltre, correggere eventuali errori od omissioni commessi nella dichiarazione Iva presentata, provvedendo inoltrarne una integrativa beneficiando, anche in questo caso, di interessi e sanzioni in misura ridotta.

I contribuenti hanno la possibilità di accedere a queste agevolazioni anche se la violazione è stata già contestata. O quando siano già state avviate delle ispezioni o delle verifiche amministrative di controllo, di cui i diretti interessati abbiano già avuto una formale conoscenza.

Dichiarazioni Iva, le novità del 2024

La comunicazione dell’Agenzia delle Entrate relativa alla dichiarazione Iva rientra tra le novità connesse a questo adempimento introdotte da quest’anno. Con un precedente provvedimento del 15 gennaio 2024, l’Agenzia delle Entrate aveva ufficialmente reso disponibili i nuovi modelli, che hanno recepito i più recenti aggiornamenti legislativi in materia.

Ricordiamo, infatti, che per la dichiarazione Iva 2024 è stata introdotta una versione semplificata, che è stata denominata Modello IVA BASE 2024. L’opzione è stata appositamente introdotta per agevolare gli adempimenti dei contribuenti che effettuano il calcolo dell’imposta seguendo le regole generali della disciplina Iva.

Le novità che sono state introdotte nel 2024, ad ogni modo, non si fermano qui. Quelle più importanti sono:

  • una vera propria rimodulazione dei Righi V3 e VF, che sono dedicati all’attività agricola. Nella sezione I le rispettive caselle sono state ridefinite. È stata introdotta una nuova percentuale di compensazione – che è possibile trovare ai righi VE4 e VF5 – pari al 7%. Il rigo dedicato alle operazioni attive/passive con una percentuale di compensazione del 9,5% è stato cancellato;
  • è stata modificata la Sezione II del Quadro VL, dove è stato aggiunto il campo 3 nel rigo VL8, che serve a segnalare le eccedenze a credito risultante dall’ultima dichiarazione del Gruppo Iva cessato o dall’ultimo Prospetto Iva 26 PR della liquidazione Iva di gruppo cessata;
  • aggiornato il Quadro VO delle Opzioni. In questo caso è stato introdotto il rigo VO36 per soggetti che stanno operando nell’attività oleoturistica. Il rigo in questione include una casella per segnalare la revoca dell’opzione per il regime ordinario. È necessario barrare la casella 1 nel caso in cui si è deciso di non aderire alla determinazione forfettaria delle imposte: in questo caso si opta per la detrazione ordinaria dell’Iva. La scelta vincola per un triennio il contribuente e rimane valida fino alla revoca. La casella 2 deve essere barrata per comunicare la revoca dell’opzione.

Dichiarazione Iva, quando deve essere presentata

La dichiarazione Iva relativa al periodo d’imposta 2023 doveva essere trasmessa entro lo scorso 30 aprile 2024. Vengono considerate valide quelle presentate entro 90 giorni dalla scadenza, salvo l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge. In caso di dichiarazione tardiva è prevista una sanzione base di 250 euro che può essere ridotta a 25 euro utilizzando il ravvedimento operoso.

È importante sottolineare che viene considerata come presentata la dichiarazione Iva per la quale si è conclusa la ricezione dei dati da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’attestazione della presentazione consiste nella ricevuta rilasciata direttamente dall’AdE.

In sintesi

L’Agenzia delle Entrate invierà una comunicazione ai titolari di partita Iva nel caso in cui dovesse accorgersi di eventuali irregolarità associate alla presentazione della dichiarazione Iva. Simile segnalazione verrà effettuata anche a quanti non hanno trasmesso telematicamente la documentazione.

La comunicazione – che arriverà tramite Pec e sarà consultabile nel Cassetto Fiscale del diretto interessato – permette di regolarizzare la propria posizione con delle sanzioni ridotte.