Controlli fiscali, partono le lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate per le anomalie Iva

Scattano nuovi controlli fiscali per alcune anomalie Iva riscontrate nel periodo d'imposta 2021. Quando arrivano le lettere di compliance

Pubblicato: 17 Luglio 2024 06:00

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

In arrivo le nuove lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate relative alle anomalie Iva che sono state riscontrate in merito ai dati relativi al 2021. Entrando un po’ più nello specifico, il provvedimento dell’AdE ha stabilito in maniera chiara quali debbano essere le modalità attraverso le quali devono essere messe a disposizione le informazioni e le modalità attraverso le quali i contribuenti possono effettuare le segnalazioni del caso agli uffici preposti.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di comprendere a cosa si riferiscono le lettere di compliance relative alle anomalie Iva, che vengono inviate nel corso di questi giorni.

Anomali Iva, arrivano le lettere di compliance

L’Agenzia delle Entrate ha predisposto l’invio delle lettere di compliance relative alle anomalie Iva, che sono scaturite a seguito di una serie di controlli effettuati per il periodo d’imposta 20221.

Attraverso un apposito provvedimento adottato lo scorso 15 luglio 2024, gli uffici tributari hanno definito quali debbano essere le modalità attraverso le quali le informazioni verranno messe a disposizione dei contribuenti. L’operazione verrà effettuata rispettando in tutto e per tutto quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2015.

Ma cosa è andato a finire, in estrema sintesi, sotto la lente d’ingrandimento del fisco? I dati si riferiscono alle eventuali differenze che intercorrono tra le informazioni che arrivano all’Agenzia delle Entrate attraverso le fatture elettroniche, quelle ricavate dai corrispettivi giornalieri – che vengono memorizzati in maniera elettronica e successivamente trasmessi telematicamente all’amministrazione finanziaria – e quelli che sono contenuti all’interno delle dichiarazioni annuali dell’Iva relative al periodo d’imposta 2021.

Le lettere di compliance sono inviate con uno scopo ben preciso: favorire l’adempimento spontaneo dei singoli contribuenti. E far in modo che la collaborazione con il Fisco diventi sempre più stretta.

Controlli Iva, arrivano le lettere di compliance

A seguito di un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate preso il 15 luglio 2024 sono state stabilite le modalità attraverso le quali i contribuenti vengono messi a conoscenza dei dati relativi all’Iva e al periodo d’imposta 2021.

Una serie di controlli fiscali hanno permesso di mettere in evidenza alcune discrepanze che sono emerse tra i dati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate e le informazioni che sono state comunicate direttamente dai contribuenti. Questo, sostanzialmente, è il motivo per il quale l’amministrazione finanziaria ha deciso di inviare una serie di lettere di compliance.

All’interno di queste missive sono stati messi a disposizione i dati che gli uffici preposti hanno ricavato attraverso:

  • le fatture elettroniche;
  • i corrispettivi giornalieri che sono stati stati memorizzati in forma elettronica e successivamente trasmessi all’Agenzia delle Entrate;
  • dalle dichiarazioni annuali Iva, che si riferiscono direttamente al periodo d’imposta 2021.

I dati contenuti all’interno delle lettere di compliance

All’interno delle lettere di compliance, l’Agenzia delle Entrate ha inserito i seguenti dati:

  • il cognome e il nome o denominazione del contribuente;
  • il codice fiscale del contribuente;
  • il numero identificativo della comunicazione e l’anno d’imposta;
  • il codice dell’atto;
  • le operazioni Iva che sono state trasmesse telematicamente all’Agenzia delle Entrate. Sono indicate con la seguente natura: imponibile o reverse charge (ossia il regime di inversione contabile);
  • le modalità attraverso le quali è possibile consultare gli elementi informativi che sono relativi alle anomalie Iva riscontrate;
  • i modi attraverso i quali il contribuente ha la possibilità di chiedere le informazioni necessarie o segnalare all’Agenzia delle Entrate eventuali elementi che dovesse ritenere utili. O comunicare dei fatti e delle circostanze che gli uffici preposti non conoscono;
  • la modalità attraverso le quali il contribuente ha la possibilità di regolarizzare eventuali errori od omissioni. Ma soprattutto la strada che può percorrere per ridurre le sanzioni previste dalla violazione delle regole fiscali.

Lettere di compliance, dove vengono inviate

In linea di principio le lettere di compliance vengono trasmesse al domicilio digitale dei contribuenti Iva.

Per facilitare l’accesso alla comunicazione al contribuente la comunicazione viene resa disponibile anche all’interno dell’area privata dell’Agenzia delle Entrate. Entrando un po’ più nel dettaglio, è possibile trovarla:

  • all’interno del cassetto fiscale del singolo contribuente;
  • all’interno dell’interfaccia Fatture e Corrispettivi.

L’amministrazione tributaria mette a disposizione dei contribuenti i seguenti dati:

  • il protocollo necessario ad identificare la dichiarazione Iva oggetto di anomalia e la data d’invio. Vengono indicati, inoltre, i dati contenuti all’interno della stessa dichiarazione e le operazioni passive in regime di inversione contabile;
  • l’ammontare complessivo degli importi relativi alle operazioni Iva che sono state trasmesse per via telematica;
  • l’ammontare delle operazioni imponibili;
  • i dati dei fornitori.

Controlli Iva, come regolarizzare la propria posizione

Le lettere di compliance che sono state inviate dall’Agenzia delle Entrate hanno uno scopo ben preciso: quello di permettere ai contribuenti di regolarizzare spontaneamente la propria posizione. Una volta che sia stata ricevuta la segnalazione di anomalia, i diretti interessati hanno la possibilità di aprire un dialogo con l’amministrazione finanziaria.

È possibile, infatti, chiedere dei chiarimenti appoggiandosi a degli intermediari incaricati. O, nel caso in cui lo si ritenesse opportuno, presentare degli elementi che non fossero a conoscenza dell’Agenzia delle Entrate: l’obiettivo, ovviamente, è quello di giustificare la correttezza dei dati contenuti all’interno delle dichiarazioni.

Nel caso in cui, dopo la verifica dei dati, dovessero essere riconosciuti degli errori o delle omissioni da parte dei contribuenti, gli stessi possono provvedere al pagamento delle somme dovute con delle sanzioni ridotte, grazie all’istituto del ravvedimento operoso. questa possibilità viene concessa a prescindere dal fatto che le violazioni siano già state contestate e che abbiano avuto inizio gli accessi, i controlli o le verifiche.

In sintesi

Sono in partenza le lettere di compliance. Attraverso questo strumento l’Agenzia delle entrate sollecita i contribuenti a mettersi in regola nel momento in cui abbia riscontrato delle anomalie rispetto alle dichiarazioni Iva presentate dai contribuenti.

Questi, in caso di errore od omissioni, hanno la possibilità di regolarizzare la propria posizione con delle sanzioni ridotte.