In arrivo pioggia di controlli sui ticket: chi rischia e cosa fare

Sono tanti gli italiani che hanno diritto all'esenzione del ticket sanitario, ma ci sono altrettanti furbetti o distratti scoperti dalle Asl

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Dal 1982 è stato introdotto in Italia il sistema del ticket, con cui gli assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale “partecipano” al costo delle prestazioni di cui usufruiscono. Esistono comunque molte esenzioni per varie fasce di cittadini, in base al reddito e ad altri fattori, come la presenza di malattie croniche e rare, che permettono di non pagare il ticket sanitario quando dovuto. Come spesso accade nel nostro Paese, però, fatta la legge trovato l’inganno. Così molte aziende sanitarie hanno scoperto la presenza di tanti furbetti, facendo partire controlli serrati per chi ha dichiarato di avere diritto all’esenzione o chi per errore ne ha usufruito.

Per quali prestazioni sanitarie bisogna pagare il ticket

Le prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza per le quali è previsto il pagamento del ticket sono le seguenti.

  • visita specialistica.
  • esame di diagnostica strumentale e di laboratorio.
  • codice bianco in pronto soccorso.
  • cura termale.

Chi può chiedere l’esenzione del ticket in base al reddito

La prima categoria di esenzioni riguarda il reddito, con quattro codici che permettono di non pagare il ticket sanitario e corrispondono ad altrettante tipologie di cittadini.

  • E01. Cittadini di età inferiore ai 6 anni e superiore ai 65 appartenenti a un nucleo familiare con reddito annuo non superiore a 36.151,98 euro.
  • E02. Disoccupati e familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con reddito annuo inferiore a 8.263,31, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e di altri 516,46 euro per ogni figlio a carico.
  • E03. Titolare di pensioni sociali e familiari a carico.
  • E04. Titolari di pensioni al minimo di età superiore a 60 anni e familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con reddito annuo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge di altri 516,46 euro per ogni figlio a carico.

Come funziona l’esenzione per malattia rara o cronica

Altre due categorie di esenzioni, che comprendono più di 170 codici, sono quelle che riguardano le malattie croniche e le malattie rare. Per la maggior parte dei pazienti vengono individuati dei pacchetti prestazionali che permettono di accedere a specifici esami o visite gratuitamente al fine di trattare e monitorare eventuali aggravamenti della patologia.

Per molti pazienti, tuttavia, la quasi totalità delle prestazioni, anche non specifiche per la propria malattia cronica o rara, sono gratuite, in quanto richieste dal particolare quadro clinico. In seguito alla pandemia di Sars-Cov-2, è stato deciso di intuire particolari esenzioni del ticket anche per chi ha contratto il Covid.

I codici delle esenzioni del ticket in base all’invalidità

Esistono poi le esenzioni totali o specifiche per invalidità, con i codici riportati di seguito.

Invalidi di guerra

  • G01. Invalidi di guerra.
  • G02. Invalidi di guerra militari appartenenti alle categorie dalla sesta all’ottava.

Invalidi del lavoro

  • L01. Grandi invalidi del lavoro dall’80% al 100% di invalidità.
  • L02. Invalidi del lavoro con riduzione della capacità lavorativa superiore a 2/3 dal 67% al 79% di invalidità.
  • L03. Invalidi del lavoro con riduzione della capacità lavorativa fino a 2/3 dall’1% a 66% di invalidità.
  • L04. Infortunati sul lavoro o affetti da malattie professionali.

Invalidi per servizio

  • S01. Grandi invalidi per servizio appartenenti alla prima categoria, titolati di specifica pensione.
  • S02. Invalidi per servizio appartenenti alle categorie dalla seconda alla quinta.
  • S03. Invalidi per servizio appartenenti alla categoria dalla sesta all’ottava.

Invalidi civili

  • C01. Invalidi civili al 100% di invalidità senza indennità di accompagnamento.
  • C02. Invalidi civili al 100% di invalidità con indennità di accompagnamento.
  • C03. Invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa superiore a 2/3 dal 67% al 99% di invalidità.
  • C04. Invalidi con meno di 18 anni con indennità di frequenza.
  • C05. Ciechi assoluti o con residuo visivo non superiore a 1/10 a entrambi gli occhi e riconosciuti dalla Commissione Invalidi Ciechi Civili.
  • C06. Sordomuti.

Vittime di terrorismo

  • V01. Vittime di atti di terrorismo, di stragi e familiari e vittime di dovere e familiari superstiti.

Quali sono le prestazioni gratuite con esenzione del ticket

L’ultima categoria di esenzioni riguarda specifiche prestazioni o tipologie di prestazioni, che non hanno a che vedere con la tipologia di paziente.

  • D01. Prestazioni diagnostiche nell’ambito di campagne di screening autorizzate dalla Regione.
  • D02. Pap test (esame citologico cervico-vaginale).
  • D03. Mammografia.
  • D04. Colonscopia.
  • D05. Prestazioni di diagnostico per la diagnosi precoce del tumore della mammella.
  • Accertamento dell’HIV, con test gratuito e anonimo.
  • Prestazioni relative alla gravidanza.

Come e dove si richiede l’esenzione del ticket sanitario

Insomma, una nutrita platea di cittadini può richiedere l’esenzione dal ticket per un’altrettanto vasta gamma di prestazioni sanitarie. Come dicevamo, però, c’è chi se ne approfitta. E questo ha messo le aziende sanitarie sul piede di guerra. In particolare in alcune regioni, ovvero in Lombardia, in Piemonte e in Campania, i furbetti già identificati sarebbero tantissimi.

Per quanto riguarda le esenzioni per malattia cronica o rara, spetta al medico specialista rilasciare il certificato con relativo codice al paziente. Sono invece l’azienda sanitaria, una commissione medica militare o l’Inail a certificare l’invalidità.

Diverso il caso delle esenzioni da reddito: basta un’autocertificazione da presentare alla Asl di riferimento, e proprio questo meccanismo, che permette di eludere i controlli, sarebbe alla base del fenomeno, per cui ora l’Agenzia delle Entrate sta prendendo provvedimenti seri.

Cosa fare per non incorrere in multe per non aver pagato il ticket

Le aziende sanitarie di tutta Italia lamentano di aver ricevuto un numero impressionante di autocertificazioni e aver scoperto davvero molte irregolarità. Per questo tanti contribuenti sono oggetto di controlli serrati, effettuati incrociando i dati del sistema tessera sanitaria e del Ministero del Lavoro.

Chi ha presentato autocertificazioni false riceverà un verbale dall’Agenzia delle Entrate in cui viene intimato all’interessato di provvedere al pagamento del ticket, più eventuali spese di notifica e mora, entro 60 giorni per non incorrere in sanzioni. Potrà procedere in questo modo chi, magari in buona fede, pensava di aver diritto all’esenzione senza però rispettare i requisiti previsti dalla legge.

Chi invece aveva davvero i requisiti per avere l’esenzione del ticket sanitario può contestare il verbale entro 30 giorni dalla notifica. Chi rientra nelle categorie dei codici per reddito descritto sopra, può procedere con una istanza da inoltrare al Fisco per dimostrare la propria posizione.

Il consiglio, ovviamente, è quello di controllare sempre di avere i requisiti prima di procedere all’autocertificazione, anche perché un ticket relativamente poco costoso, visto che dal 2020 non esiste più il superticket, può raggiungere cifre molto alte con le more e le sanzioni.