Assegno unico, per non perderlo serve il “prospetto completo”

L'Agenzia delle Entrate ha fornito una serie di indicazioni su come l'Assegno unico debba essere inserito nella certificazione unica

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Come deve essere gestita la Certificazione Unica dei genitori con figli a carico? E quando viene erogato l’Assegno unico, cosa deve essere riportato al suo interno? Iniziamo con il ricordare che, indipendentemente dal fatto che la misura venga erogata o meno, il genitore ha sempre diritto ad usufruire degli sconti fiscali previsti per le spese sostenute nell’interesse dei figli. Fino a quando questi hanno un’età inferiore a 21 anni.

Nel momento in cui dovranno andare a compilare la Certificazione Unica 2024, i sostituti d’imposta sono tenuti a compilare la sezione dedicata ai Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico: questa operazione dovrà essere effettuata anche quando il dipendente percepisce l’assegno unico e universale al posto della detrazione. È necessario assolvere a questo obbligo perché l’Agenzia delle Entrate possa predisporre in maniera completa e precisa la dichiarazione dei redditi precompilata e vi possa inserire gli oneri sostenuti per i figli a carico.

Assegno unico: i chiarimenti dell’AdE

A fornire le indicazioni precise e dettagliate per la compilazione della certificazione unica per i genitori che percepiscono l’assegno unico è la risoluzione n. 55/EE del 3 ottobre 2023 dell’Agenzia delle Entrate. Il documento è stato emanato alla luce delle novità che sono state introdotte attraverso il Dlgs. n. 230/2021 ed è di particolare importanza, perché ha fatto chiarezza sull’argomento.

Ma partiamo dall’inizio. È bene ricordare, infatti, che l’articolo 19, comma 6, del Decreto Legge Sostegni-ter (ossia il Decreto Legge n. 4/2022) ha provveduto ad inserire il comma 4-ter nell’articolo 12, con il quale è stata prevista la possibilità, per il contribuente che abbia dei figli fiscalmente a carico con un’età inferiore a 21 anni, di poter beneficiare di alcune detrazioni e di determinate deduzioni per gli oneri e le spese sostenute nell’interesse degli stessi. I genitori con figli a carico hanno la possibilità di accedere a questa agevolazione anche se non possono più usufruire delle detrazioni previste per carichi di famiglia, così come è previsto dal Dlgs n. 230/2021.

Proprio questa norma ha introdotto, dallo scorso 1° marzo 2022, l’Assegno unico ed universale per i figli a carico. L’obiettivo è quello di andare a coordinare la fruizione dello stesso con il riconoscimento delle detrazioni per carichi di famiglia, così come è stato previsto dal comma 4, articolo 10 del Tuir. Per il periodo d’imposta 2023, per ogni figlio a carico con un’età inferiore a 21 anni è stato previsto che il riconoscimento per carichi di famiglia venga sostituito dall’erogazione dell’assegno unico, escludendo quanto previsto dal decreto legislativo n. 230/2021.

Cosa cambia per i genitori

L’assegno unico, in estrema sintesi, come va ad impattare sulla dichiarazione dei redditi dei genitori con figli a carico? In buona sostanza il Decreto Sostegni ter prevede che i figli con età pari o superiore a 21, per i quali sia possibile applicare le detrazioni per i carichi di famiglia, vengano equiparati a quelli per i quali viene erogato l’Assegno unico. È importante, però, che i figli con più di ventuno anni rispettino le condizioni previste dalla legge per essere considerati a carico.

Quanto abbiamo visto è stato introdotto per permettere ai genitori di detrarre o dedurre le spese che hanno sostenuto per i figli con un’età inferiore a 21 anni, indipendentemente dal fatto che l’assegno unico venga erogato o meno.

Cosa serve all’Agenzia delle Entrate

Perché possano essere applicate tutte le deduzioni e le detrazioni previste dalla legge è importante, secondo l’Agenzia delle Entrate, che i sostituti d’imposta indichino all’interno della certificazione unica, nella sezione dedicata ai “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” i dati relativi ai familiari che risultino essere fiscalmente a carico nel periodo d’imposta. E che, per i quali, non sia stato possibile fruire delle detrazioni per familiari a carico indipendentemente dal fatto che questi oneri siano stati riconosciuti all’interno della CU dal sostituto d’imposta.

L’Agenzia delle Entrate, inoltre, ha messo in evidenza che informazioni relative a figli a carico per i quali non spettano le detrazioni sono necessarie per poter determinare le addizionali regionali dell’Irpef: alcune Regioni, infatti prevedono delle agevolazioni al carico fiscale. Ma non solo: possono essere previste delle specifiche disposizioni che riguardano direttamente il welfare aziendale.

Assegno unico: il periodo d’imposta 2023

L’articolo 40 del Decreto Legge n. 48/2023 prevede che per il periodo d’imposta 2023, facendo una deroga a quando è stato disposto dall’articolo 51, comma 3, prima parte del terzo periodo del Tuir, la non concorrenza alla formazione del reddito – per un importo massimo di 3.000 euro – del valore dei servizi prestati o dei beni ceduti ai lavoratori dipendenti con figli.

Stiamo parlando, in estrema sintesi, dei fringe benefit, che vengono riconosciuti ai dipendenti con figli a carico, anche quando sono nati al di fuori del matrimonio, siano stati adottati o affidati. Vengono comprese, sempre per il periodo d’imposta 2023, anche le somme erogate o rimborsate ai dipendenti per il pagamento delle utenze di casa di luce, acqua e gas. Anche in questo caso sono esentasse le somme al di sotto dei 3.000 euro.

Per poter accedere a questo beneficio, il dipendente deve comunicare al sostituto d’imposta i codici fiscali dei figli. Questi dati dovranno essere riportati nel prospetto dei familiari a carico, anche quando il contribuente non ha usufruito delle detrazioni per i familiari.

Il prospetto completo

L’Agenzia delle Entrate, in altre parole, ha necessità di avere a disposizione un prospetto completo dei familiari a carico. Devono essere riportati anche i codici fiscali dei figli per i quali il contribuente fruisce dell’assegno unico. I dati sono necessari perché l’amministrazione finanziaria possa attribuire, direttamente nella dichiarazione dei redditi precompilata, le spese che sono state sostenute per i figli comunicate dai soggetti terzi.

Il diretto interessato, a questo punto, avrà la possibilità di accettare il modello 730 precompilato ed usufruire delle relative agevolazioni sui controlli.