La rottamazione quater incassa 4,6 miliardi e apre la strada a una nuova sanatoria nel 2025

I numeri della relazione dell'ex direttore dell'AdE Ernesto Maria Ruffini, mostrano la buona riuscita della rottamazione-quater e rilanciano un'edizione "quinquies"

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 12 Gennaio 2025 17:57

La rottamazione-quater va oltre le aspettative del Fisco e riapre l’ipotesi di una nuova versione della sanatoria. Alla definizione agevolata, riguardante i carichi dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 affidati alla Riscossione, aderiscono sempre più debitori e nel 2024 la misura ha permesso allo Stato di recuperare 4,6 miliardi di euro in 11 mesi.

Il dato emerge dalla relazione di fine mandato, aggiornata al 30 novembre 2024, dell’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, e potrebbe portare a una rottamazione-quinques nel 2025, sulla quale la Lega continua a spingere.

Il report sulla rottamazione

Nel rapporto ricevuto dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti lo scorso 31 dicembre si sottolinea come nel 2023 la riscossione dei ruoli abbia portato a un valore “mai registrato in precedenza, pari a 14,83 miliardi“.

Un risultato, si spiega nel documento, dovuto in parte “agli incassi delle prime due rate della nuova edizione di definizione agevolata (c.d. rottamazione-quater), che sta consolidando risultati superiori alle aspettative, ma anche ai significativi livelli della riscossione ordinaria, ancora trainata dall’elevato volume di atti della riscossione (principalmente cartelle di pagamento) che è stato avviato all’iter di notifica al termine della sospensione della riscossione connessa alla pandemia da Covid-19″.

Il totale dei ruoli

La relazione di fine mandato presentata dal dimissionario direttore Ruffini, riporta anche la crescita del deposito dei debiti messi a ruolo dall’1 gennaio 2000 al 30 novembre 2024, che hanno raggiunto un valore di 1.267 miliardi di euro.

Di questo ammontare, l’Agenzia delle Entrate ritiene che il 40% sia difficilmente recuperabile, perché composto da 149,6 miliardi di euro sono dovuti da soggetti interessati da procedure concorsuali, 221,5miliardi di euro da persone decedute e imprese cessate, e 138 miliardi da soggetti che risultano nullatenenti.

Se si escludono ulteriori 51,7 miliardi di euro, la cui riscossione è sospesa per la rottamazione quater e altri provvedimenti, e 33,4 miliardi oggetto di rateizzazione, la cifra rimanente è di 706,9 miliardi di euro, di cui l’81% contribuenti che hanno ricevuto azioni dall’Agente della riscossione, più 100,8 miliardi di euro ritenuti effettivamente ancora recuperabili.

Rottamazione-quinques nel 2025

Si tratta di numeri che incoraggerebbero il lancio nel 2025 di una rottamazione-quinques, che il vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato essere una priorità della Lega.

Il Carroccio aveva già presentato un emendamento contenente la nuova sanatoria da inserire alla Manovra 2025, poi però ritirato di fronte all’opposizione del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.

Adesso il partito di Salvini è pronto a tornare alla carica, rilanciando la rateizzazione “su 10 anni e non più 5, con rate tutte uguali, 12 rate per 120 rate totali, in cui pagare solo la parte capitale dovuta al Fisco senza interessi e sanzioni”, come spiegato dal capogruppo alla Camera Riccardo Molinari.

La misura potrebbe essere inserita sotto forma di emendamento al decreto Milleproroghe, al momento l’unico provvedimento che potrebbe accoglierlo, ma con il rischio che possa essere considerata non conforme al contenuto del decreto base.