Il ministero degli Interni ha diffuso un decreto che stabilisce nuove regole di sicurezza per i locali e i bar. Tra queste è presente anche un codice di condotta per i clienti, che rischiano conseguenze se si comportano in un modo ritenuto non adatto, anche senza violare alcuna legge.
Il decreto contiene anche una serie di indicazioni dirette agli esercenti, per rendere i locali più sicuri e facilitare il lavoro delle forze dell’ordine in caso di comportamenti scorretti o di veri e propri reati. Le associazioni di categoria però protestano, dicendo di non essere state consultate per l’elaborazione di queste linee guida.
Il nuovo codice di condotta per i clienti di bar e locali
Nel decreto firmato dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi atto a contrastare comportamenti scorretti o illegali nelle vicinanze di bar e locali, è presente anche un elenco preciso di comportamenti che i clienti devono evitare per non subire ripercussioni:
- portare armi nel locale;
- usare spray urticanti;
- impedire l’accesso alle uscite di sicurezza;
- tenere comportamenti molesti.
Il regolamento preciso andrà messo a disposizione sia sul sito internet del locale, sia affisso all’interno della struttura stessa. In caso un cliente si rifiuti di seguire le regole, l’esercente può rifiutarsi di servirlo.
Le linee guida per i gestori dei bar
Il decreto del ministro Piantedosi riguarda però anche una serie di indicazioni per i gestori dei locali:
- installazione di telecamere di sorveglianza all’interno e all’esterno del locale, le cui immagini dovranno essere messe a disposizione delle forze dell’ordine in caso di necessità;
- illuminazione dell’area immediatamente antistante al locale, anche in supplemento all’illuminazione pubblica presente;
- designazione di un referente per la sicurezza che dialoghi con le forze dell’ordine;
- rispetto delle regole di vendita degli alcolici, anche ai minorenni.
Il rispetto di queste regole è facoltativo, ma rappresenta un vantaggio per i locali. In caso di disordini, infatti, se viene certificato il rispetto di questo nuovo regolamento il locale sarà protetto dalla chiusura discrezionale prevista in questi casi. Allo stesso modo, il proprietario sarà protetto dalla sospensione della licenza. Il ministero ha affermato che questo decreto si basa su una legge del 2018 che permette alle prefetture di stringere accordi con le organizzazioni degli esercenti per elaborare specifiche misure di prevenzione in materia di ordine pubblico.
Proprio su quest’ultimo punto, però, le associazioni degli esercenti del settore stanno criticando la scelta del ministero. Oltre a non essere una misura locale, come previsto dalla legge del 2018, ma un’iniziativa nazionale, la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) denuncia di non essere stata contattata in nessun modo dal ministero né di essere mai stata coinvolta nell’elaborazione delle linee guida o del codice di condotta.
L’associazione ha anche sottolineato che l’installazione di sistemi di videosorveglianza e di illuminazione rappresenti un costo significativo per gli esercenti. Infine, sempre secondo Fipe, l’ordine pubblico deve rimanere prerogativa delle forze dell’ordine.