Legge 104, i requisiti per accedere all’accompagnamento

La Legge 104 non è sufficiente per ottenere l'indennità di accompagnamento. Ecco come fare a richiederla.

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La Legge 104 permette di accedere in maniera automatica all’indennità di accompagnamento? Quali sono i requisiti per poter accedere a questa misura? L’Inps ha previsto una serie di regole ben precise, alle quali i diretti interessati devono obbligatoriamente sottostare per poter accedere ad una delle tutele più importanti previste direttamente per le persone disabili: l’accompagnamento.

Ma partiamo dall’inizio e cerchiamo di capire quali siano i soggetti che hanno diritto a ricevere la cosiddetta indennità di accompagnamento. La normativa, infatti, prevede che per le persone a cui sia stata riconosciuta una disabilità grave ai sensi della Legge 104 non hanno diritto, in maniera automatica, a ricevere una qualsivoglia prestazione economica erogata dall’Inps.

È importante precisare e sottolineare che la visita attraverso la quale si accertano le disabilità ai fini della Legge 104 e la visita che serve per ottenere l’indennità di accompagnamento seguono due strade diverse. Può capitare, a volte, che benché sia stata riconosciuta un’invalidità grave non venga riconosciuto anche il diritto ad ottenere l’indennità di riconoscimento.

Ma cerchiamo di comprendere meglio e andiamo ad analizzare nel dettaglio quali siano le regole previste per avere diritto all’accompagnamento. Ma soprattutto cerchiamo di capire quando matura questo diritto.

Legge 104: una precisazione molto importante

Attraverso la Legge 104 non vengono erogati dei contributi economici alle famiglie o ai soggetti affetti da particolari patologie. Questa normativa, infatti, permette unicamente di accedere ad alcuni vantaggi assistenziali quali sono, ad esempio, l’Iva agevolata al 4% e le detrazioni Irpef al 19% per acquistare ed adattare auto per disabili, apparecchi elettronici in grado di supportare il disabile, materiale editoriale.

Grazie alla Legge 104, familiari – quando assumono il ruolo di caregiver – possono ottenere dei permessi dal lavoro retribuiti per assistere il portatore di handicap.

Nel caso in cui venga riconosciuta un’invalidità superiore al 74% è possibile accedere, presentando l’opportuna domanda, ad una particolare prestazione economica: la pensione di invalidità.

Legge 104: quando spetta l’indennità di accompagnamento

Come abbiamo visto la Legge 104 non permette di ottenere l’indennità di accompagnamento in maniera automatica. È necessario ribadire questa premessa prima di procedere. L’Inps, infatti, eroga un assegno solo e soltanto agli invalidi al 100%, che necessitano di un supporto continuo per svolgere le azioni quotidiane.

I disabili gravi ai sensi della Legge 104, articolo 3, comma 3, non sempre hanno diritto a poter beneficiare dell’indennità di accompagnamento. Per poter ricevere questo assegno devono obbligatoriamente superare una visita a parte, che viene tenuta dai medici dell’Inps, che avranno il compito di andare a certificare la percentuale di invalidità riconosciuta.

Questa situazione porta ad una conseguenza diretta ed evidente: potrebbe capitare che un determinato soggetto si veda riconosciute le agevolazioni previste dalla Legge 104 per i disabili gravi, ma non abbia il diritto a beneficiare dell’indennità di accompagnamento prevista dall’Inps.

Quando spetta l’accompagnamento

Ma quali sono i requisiti per poter accedere all’indennità di accompagnamento? Questo diritto matura nel momento in cui viene riconosciuta una totale inabilità (al 100%). L’invalidità totale deve essere riconosciuta attraverso un’apposita visita dell’Inps, nel corso della quale i medici provvederanno ad accertare le condizioni che determinano l’impossibilità di deambulare in maniera autonoma e l’eventuale impossibilità di riuscire a compiere degli atti di vita quotidiana.

Nel 2023 l’assegno di accompagnamento è pari a 527,16 euro al mese, che corrispondono a 6.325,92 euro all’anno. Per poterlo ricevere è quindi necessario ottenere il riconoscimento dei requisiti sanitari per poter accedere all’invalidità civile.

I requisiti per ottenere l’indennità

Le persone, che hanno intenzione di richiedere l’indennità di accompagnamento, devono necessariamente essere in possesso di altri requisiti oltre a quelli previsti per il riconoscimento della disabilità grave ai sensi della Legge 104, articolo 3 comma e dell’eventuale invalidità senza gravità prevista dall’articolo 3, comma 1.

L’indennità di accompagnamento viene riconosciuta a chi:

  • sia stata riconosciuta la totale inabilità per minorazioni psichiche o fisiche;
  • sia impossibilitato a deambulare in maniera autonoma senza l’aiuto costante e continuativo di un accompagnatore. O che abbia necessità di un’assistenza continua per compiere gli atti quotidiani della vita;
  • sia un cittadino italiano;
  • risulti essere un cittadino straniero comunitario e che sia iscritto all’anagrafe del comune di residenza;
  • sia un cittadino straniero extracomunitario in possesso del permesso di soggiorno da almeno un anno;
  • abbia una residenza stabile ed abituale nel territorio italiano.

Come deve essere richiesto l’accompagnamento

Come abbiamo ricordato in precedenza, le persone che hanno intenzione di richiedere l’indennità di accompagnamento devono sottoporsi ad una visita Inps, attraverso la quale venga accertato il requisito dell’inabilità al 100%. A seguito di questa visita deve essere rilasciato un verbale sanitario, nel quale deve essere indicata la minorazione fisica o psichica. Questa visita medica deve essere effettuata anche da quanti abbiano delle menomazioni riconosciute ai sensi della Legge 104.

Per poter inoltrare la richiesta per ottenere l’indennità di accompagnamento Inps è necessario seguire una particolare procedura, che si articola in questo modo:

  • il primo passo è quello di acquisire dal medico di base il certificato medico introduttivo con il “codice allegato, che deve essere obbligatoriamente inserito all’interno della domanda di accertamento sanitario;
  • il secondo passo è quello di inoltrare la domanda di accertamento direttamente all’Inps;
  • l’ultimo passo verrà effettuato dall’Inps, che provvederà ad inviare il verbale di invalidità civile tramite raccomandata o con una PEC (posta elettronica certificata).

All’interno della domanda attraverso la quale si avvia il procedimento, è necessario inserire eventuali dati socioeconomici, tra i quali rientrano:

  • eventuali ricoveri;
  • svolgimento di attività lavorativa;
  • indicazione delle modalità di pagamento;
  • delega alla riscossione di un terzo o in favore delle associazioni.

Nel momento in cui si ottiene il certificato medico introduttivo ed il codice allegato, è necessario presentare la domanda per ricevere l’assegno di accompagnamento online all’Inps utilizzando il servizio dedicato. In alternativa è possibile appoggiarsi all’assistenza dei patronati o delle associazioni di categoria dei disabili.