Guerra aperta del Fisco all’evasione fiscale, ma i controlli saranno più mirati e preceduti da un efficace confronto con i contribuenti.
Nei prossimi tre anni, l’Agenzia delle Entrate condurrà almeno 320mila controlli sostanziali annuali, riguardanti imposte dirette, IVA, tasse di registro e bonus. I controlli saranno potenziati e resi più efficaci grazie a una migliore selezione preventiva delle posizioni da sottoporre ad accertamento.
I controlli del Fisco
Da qualche tempo, l’Agenzia delle Entrate ha avviato un processo di incrocio delle banche dati, elaborando elenchi di contribuenti a rischio di evasione fiscale, i cui nomi sono protetti da pseudonimi ma costituiscono la base per le operazioni di accertamento effettive. Quest’anno, secondo quanto riportato nel Piano, verranno monitorati i comportamenti dei soggetti con elevata pericolosità fiscale.
L’Agenzia prevede di migliorare le “analisi selettive” utilizzando i dati provenienti dalla fatturazione elettronica, che verranno incrociati con quelli dei conti correnti. Oltre alla prospettiva di sanzioni, si promuove anche un “confronto preventivo” con il contribuente, coinvolgendolo attivamente nel processo di accertamento attraverso un contraddittorio efficace con l’Agenzia, sia durante l’istruttoria preliminare, prima che venga contestata una violazione, sia nelle fasi di definizione del contenzioso, quando il Fisco può proporre accordi per risolvere le controversie. Un focus specifico lo avrà anche il fenomeno delle partite Iva apri e chiudi (nel 2023 sono stati 2.486 i provvedimenti di cessazione d’ufficio).
Inoltre, l’Agenzia si concentrerà sulle multinazionali che superano i 750 milioni di euro di fatturato annuo. Il 93% delle posizioni coinvolte nello scambio di informazioni con altri Paesi sarà soggetto a controlli, il che significa che nove multinazionali su dieci saranno esaminate.
La gestione telematica
Il piano include anche un ulteriore potenziamento della gestione telematica dei rapporti con i contribuenti. Tra le innovazioni in programma, vi è un’importante novità destinata ad influenzare anche le lettere di compliance. Attualmente, si sta studiando l’implementazione di procedure integrate che consentano al contribuente di ricevere informazioni e prendere decisioni basate sulle proprie valutazioni in un unico ambiente. Questo si traduce concretamente negli alert per le autocorrezioni, che permetteranno a chi riceve un invito alla compliance di effettuare il versamento o richiedere assistenza, presentando tutta la documentazione necessaria, in un’unica piattaforma operativa.
Questa modifica si inserisce nell’ulteriore investimento nella strategia degli inviti al ravvedimento, considerando i risultati positivi ottenuti nel 2023 (3,2 milioni di comunicazioni per oltre 4 miliardi di euro versati), in linea con gli obiettivi stabiliti dal Pnrr.
Le lettere di compliance che verranno spedite
Un’attenzione particolare è riservata alla “tax compliance”, cioè il rispetto spontaneo degli obblighi fiscali da parte dei contribuenti, uno degli obiettivi principali del Pnrr. Quest’anno, secondo quanto indicato nel Piano dell’Agenzia delle Entrate, saranno spedite 3,01 milioni di lettere di compliance, un avviso gentile con il quale il Fisco informa il contribuente di errori o omissioni rilevati tramite controlli automatizzati e lo invita a mettersi in regola. Oltre a confermare l’invio di oltre 3 milioni di queste lettere, l’Agenzia si impegna a mantenere al di sotto del 5% i “falsi positivi”, ovvero richieste di versamenti non dovuti.
Un altro obiettivo dell’Agenzia è quello di minimizzare le frodi legate ai bonus edilizi, mirando a verificare preventivamente l’80% delle comunicazioni di cessione del credito e di sconto in fattura nel 2024, aumentando al 87% nel 2026.
Al momento, il Piano non stabilisce obiettivi specifici per l’adesione al concordato preventivo biennale, un accordo offerto alle Partite IVA per il pagamento delle tasse nei prossimi due anni. Chi accetta questo accordo non sarà soggetto ad accertamenti fiscali. I risultati di questa misura, appena introdotta con un decreto legislativo, saranno valutati solo retrospettivamente. Nel frattempo, proseguirà il piano di assunzioni, che entro quest’anno dovrebbe portare all’assunzione complessiva di 11.000 nuovi dipendenti, con l’ingresso stimato di 2.600 nuovi funzionari nel 2024.