Che differenza c’è tra tassa e imposta patrimoniale?

Facciamo chiarezza sui tributi da versare allo Stato e le loro differenze

Lo Stato, per il suo sostentamento, ha bisogno di rilevare dei tributi dalle attività che porta avanti e dai redditi prodotti dal singolo cittadino.

Spesso capita di sentire parlare di tassa, imposta o tributo come se fossero termini intercambiabili tra loro. In realtà non è così, e ognuno indica un’attività – da parte dello Stato o del cittadino – diversa. Ad esempio, qual è la differenza tra tassa e imposta? Entrambe rientrano nella categoria dei tributi, ossia prestazioni patrimoniali coattive decise e riscosse dallo Stato tramite leggi, decreti legge e decreti legislativi. Questi però, non sono uguali, ma si differenziano a seconda della situazione in cui si verificano. Non tutti, infatti, sono riscossi alla stessa maniera o quantità, ma dipendono da vari fattori: uno di questi, e il più importante, è la loro nascita.

La tassa è una prestazione patrimoniale che il contribuente deve versare allo Stato in ragione di un servizio pubblico o un’attività statale che ha richiesto. Questi devono essere “divisibili”, ossia devono poter essere forniti a una singola persona. Quali sono le tasse più famose? Quella per la raccolta dei rifiuti, quella scolastica, sulle concessioni governative, sull’occupazione di spazi e aree pubbliche, ecc… Non sono considerate tasse gli importi versati per usufruire di alcuni servizi pubblici come, ad esempio, i trasporti. Qui si tratta solo di pagare per un’attività di cui si ha bisogno e che, seppur regolata dallo Stato, ha natura contrattuale e non legale.

L’imposta, invece, nasce direttamente dal contribuente e non dallo Stato. È il soggetto, infatti, che pone volontariamente in essere la situazione che dà origine a questa prestazione patrimoniale. Ad esempio, chi possiede un immobile dovrà pagare l’imposta sul reddito delle persone fisiche, così come l’imprenditore che dirige un’attività economica che produce profitto. Questa è comunemente nota come IRPEF e costituisce circa un terzo delle entrate dello Stato. Si caratterizza come un tributo progressivo, il cui importo cambia a seconda del reddito delle persone: ha quindi carattere personale, e colpisce anche i possedimenti che il contribuente ha in un altro Stato. Devono pagare l’IRPEF: i residenti in Italia che producono reddito nel nostro paese e all’estero, i non residenti in Italia che producono reddito nel nostro paese e i soggetti passivi impropri.