Dichiarazione dei redditi in scadenza il 30 settembre, ultime ore per modificarla e inviarla

Per compilare il modello è disponibile una nuova modalità semplificata, scelta finora da più della metà dei 730 presentati

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Scade oggi, 30 settembre 2024, il termine per l’invio della dichiarazione dei redditi tramite modello 730. Lavoratori dipendenti e pensionati dovranno presentare al Fisco la documentazione relativa ai redditi da lavoro dipendente, assimilati e pensionistici, oltre alle spese detraibili. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono disponibili tutte le istruzioni per la compilazione sia del modello 730 sia del Modello Redditi Persone Fisiche, la cui scadenza è fissata al 31 ottobre 2024.

Le date da ricordarsi

In un comunicato stampa del 23 settembre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha ricordato che il termine per la presentazione del Modello 730/2024 è fissato al 30 settembre 2024. Pertanto, mancano poche ore per completare l’invio del modello 730/2024; successivamente sarà possibile presentare solo il Modello Redditi, con scadenza il 31 ottobre 2024.

Dal 2024, oltre alla modalità di compilazione ordinaria, è disponibile anche una modalità semplificata e guidata, che rende il processo più accessibile grazie a un linguaggio semplificato e a un percorso intuitivo. I crediti risultanti dal modello 730 possono essere utilizzati in compensazione tramite il modello di pagamento F24, con l’obbligo di visto di conformità per i crediti superiori a 5mila euro.

Secondo i dati preliminari, oltre il 50% dei modelli già inviati al Fisco è stato trasmesso utilizzando la nuova modalità semplificata, che guida l’utente fino alla conferma finale con un percorso chiaro e un linguaggio facilmente comprensibile. Tra i modelli 730 inviati in modalità semplificata, più di 4 su 10 sono stati accettati dai cittadini senza modifiche.

Modello 730, cos’è e chi può presentarlo

Il Modello 730 è destinato alla dichiarazione dei redditi per lavoratori dipendenti, pensionati e altri contribuenti con redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente. Si tratta di un modello di facile compilazione che offre vantaggi significativi, come l’elaborazione automatica dei calcoli e il rimborso diretto delle imposte, che avviene direttamente in busta paga o sulla pensione.

Possono utilizzare il Modello 730 anche coloro che percepiscono indennità sostitutive di reddito da lavoro, soci di cooperative, sacerdoti, titolari di cariche pubbliche, lavoratori socialmente utili e altre categorie specifiche. Inoltre, il modello può essere presentato anche da contribuenti privi di un sostituto d’imposta, con i rimborsi gestiti direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Non sarà possibile utilizzare il Modello 730 nel caso in cui si percepiscano, nell’anno d’imposta oggetto della dichiarazione, redditi d’impresa, di partecipazione o di lavoro autonomo con partita Iva. In tali situazioni, sarà necessario compilare il Modello Redditi. Il Modello 730 offre un’alternativa vantaggiosa rispetto al Modello Redditi Persone Fisiche, semplificando la gestione delle imposte e delle agevolazioni fiscali per molte categorie di contribuenti.

Come inviarlo

Per chi non ha ancora inviato il Modello 730, la procedura è semplice e può essere completata in autonomia accedendo all’applicativo disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando Spid, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi.

In alternativa, è possibile delegare un familiare o una persona di fiducia per l’invio della dichiarazione. L’abilitazione può essere attivata direttamente online nell’area riservata del contribuente, tramite Pec, o recandosi presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia.

La nuova modalità semplificata per la compilazione del Modello 730

La novità del 2024 per la dichiarazione precompilata del Modello 730 è l’introduzione di una nuova modalità di compilazione semplificata, progettata per rendere più facile la gestione autonoma della dichiarazione da parte dei contribuenti.

Questa modalità si affianca a quella tradizionale e consente di visualizzare le informazioni attraverso un’interfaccia più intuitiva, priva di campi e codici complessi. Il sistema guida il cittadino passo dopo passo, inserendo automaticamente i dati nel modello, che possono essere validati, modificati o integrati durante il percorso, semplificando notevolmente il processo di compilazione. Accedendo alla propria dichiarazione precompilata dal Fisco, il contribuente si troverà all’interno del modello, dove potrà validare, modificare o integrare i dati direttamente.

Il contribuente che sceglie di accettare la dichiarazione precompilata ha due opzioni:

  • Accettarla senza apportare modifiche
  • Modificarla.

Se la dichiarazione viene accettata senza modifiche, non vengono effettuati controlli formali sui dati precaricati. Al contrario, se la dichiarazione viene modificata, i controlli saranno eseguiti direttamente presso il contribuente nel caso di invio autonomo. Se invece si utilizza l’assistenza di un Caf o di un professionista abilitato, le verifiche sugli oneri saranno effettuate presso questi ultimi.

I controlli quando si compila la semplificata senza fare modifiche

Per chi accetta la dichiarazione precompilata senza modifiche, sia che la presenti autonomamente sia tramite assistenza fiscale, non verranno effettuati controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili inseriti automaticamente, come spese sanitarie, polizze assicurative, interessi sui mutui e spese scolastiche. Questi dati sono comunicati direttamente dai soggetti obbligati.

Tuttavia, ciò non esclude completamente la possibilità di controlli. Potrebbero comunque essere effettuate verifiche sostanziali, che potrebbero portare ad accertamenti di maggior reddito, soprattutto attraverso l’incrocio con altri dati in possesso dell’amministrazione fiscale.

Inoltre, il contribuente deve dimostrare di possedere i requisiti necessari per beneficiare delle agevolazioni. Ad esempio, per fruire delle detrazioni per disabili, oltre alla spesa sostenuta, è necessario presentare i certificati medici che attestano la disabilità. Allo stesso modo, per la detrazione degli interessi sul mutuo per la prima casa, sarà necessario dimostrare la residenza nell’immobile.

Modifiche alla dichiarazione

Quando è necessario modificare o integrare i dati della dichiarazione precompilata, le procedure di controllo variano in base al canale di presentazione. Se il contribuente invia la dichiarazione autonomamente (o tramite il proprio sostituto d’imposta), verranno controllati solo gli oneri modificati, con richiesta diretta dei documenti giustificativi al contribuente. In caso di rimborsi superiori a 4.000 euro o in presenza di anomalie, è previsto un controllo preventivo, automatizzato o documentale, prima dell’erogazione, che avverrà al più tardi entro marzo 2025.

Se, invece, la dichiarazione viene presentata tramite un Caf o un professionista abilitato, i controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili saranno effettuati presso questi intermediari, inclusi quelli già presenti nel modello. Un’eccezione riguarda le spese sanitarie, che verranno verificate solo se non risultano nella dichiarazione precompilata. Tuttavia, per i controlli sostanziali e quelli relativi ai requisiti soggettivi per le agevolazioni, le richieste documentali saranno comunque inviate direttamente al contribuente.

In sintesi, l’accettazione della dichiarazione precompilata senza modifiche semplifica i controlli documentali sugli oneri, ma il contribuente rimane responsabile di dimostrare i requisiti per le agevolazioni richieste e può essere soggetto a verifiche sostanziali per eventuali maggiori redditi.