Concordato preventivo biennale, arriva il software: a chi è dedicato e chi è escluso

Entra in funzione il software che permetterà di stabilire anticipatamente le imposte da versare. Esclusi i forfettari, chi non ha presentato la dichiarazione e chi ha condanne

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Oggi sabato 15 giugno 2024, è un giorno importante per l’amministrazione fiscale italiana. Come previsto, verranno resi disponibili i nuovi programmi informatici in conformità con l’articolo 8 del decreto legislativo n.13/2024. Oggi verrà implementato, infatti, il concordato preventivo biennale, destinato ai soggetti con Indicatori Sintetici di Affidabilità (Isa).

Software disponibile solo per i soggetti Isa

Il rilascio odierno riguarda esclusivamente i contribuenti che rientrano nel regime degli Isa. Per coloro che operano in regime forfettario, invece, l’uscita del software è prevista per metà luglio. Questa differenziazione temporale è dovuta alla necessità di approvare alcune proposte di modifica nel prossimo Consiglio dei Ministri fissato per il 20 giugno 2024.

Decreto ministeriale di accompagnamento

Oltre al software, sarà pubblicato un decreto ministeriale nella Gazzetta Ufficiale. Questo documento illustrerà le metodologie di elaborazione e calcolo delle proposte di concordato, focalizzandosi sui redditi d’impresa e di lavoro autonomo, oltre che sul valore della produzione netta rilevante per l’Irap.

Utilizzo del software “Il tuo Isa 2024”

Da oggi, i contribuenti interessati potranno scaricare la versione aggiornata del software “Il tuo Isa 2024”. Questa versione avanzata permetterà di calcolare non solo le tradizionali pagelle fiscali, ma anche le proposte di concordato preventivo biennale per i periodi 2024 e 2025.

Condizioni ostative per l’accesso al concordato preventivo biennale

Come scritto sul sito dell’Agenzia delle Entrate, l’accesso al concordato preventivo biennale (Cpb) è soggetto a specifiche condizioni. I contribuenti devono assicurarsi di non incorrere in nessuna delle cause di esclusione per poter beneficiare di questo regime.

Una delle principali cause di esclusione riguarda la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi. Se un contribuente non ha presentato la dichiarazione in relazione ad almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quelli per cui si applica il Cpb, e tale presentazione era obbligatoria, non potrà accedere al concordato.

Un’altra condizione ostativa è rappresentata da eventuali condanne per determinati reati. Se un contribuente è stato condannato per uno dei reati previsti dal decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, dall’articolo 2621 del codice civile, oppure dagli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter.1 del codice penale, non potrà accedere al Cpb. Questa esclusione si applica se i reati sono stati commessi negli ultimi tre periodi d’imposta antecedenti a quelli per cui si richiede l’applicazione del concordato. Anche la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti è considerata equivalente a una condanna. Pertanto, se un contribuente ha ricevuto una tale sentenza per i reati indicati, sarà escluso dall’accesso al Cpb.

Compilazione del modello Isa

Per poter usufruire delle proposte di concordato, i contribuenti devono compilare accuratamente il modello Isa relativo al periodo d’imposta 2023, incluso il nuovo quadro Cpb. Quest’ultimo, secondo le istruzioni, è una parte essenziale dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti e per il calcolo delle proposte di Cpb per i periodi d’imposta 2024 e 2025. Il quadro Cpb deve essere compilato dai soggetti che applicano gli Isa e che desiderano aderire alla proposta di concordato.

I soggetti interessati devono compilare anche i quadri del modello Redditi 2024 relativi ai redditi d’impresa o di lavoro autonomo e, se applicabile, all’imposta regionale sulle attività produttive. Una volta ricevute le proposte, i contribuenti avranno tempo fino al 15 ottobre (possibilmente esteso al 31 ottobre) per valutarle ed eventualmente accettarle.

Nel frattempo, i contribuenti devono decidere come procedere con il versamento del primo acconto 2024, entro la scadenza del 31 luglio. La strategia consigliata è di pagare il primo acconto su base storica 2023, senza maggiorazione, e rinviare ogni decisione e ricalcolo al momento del secondo acconto in novembre 2024. In questo modo, si evitano perdite di tempo e rischi di sanzioni.

Sarà infatti in questa occasione, a novembre 2024, che avrà luogo il primo esperimento con il versamento delle cifre previste dal concordato preventivo. In caso di calcolo con riferimento ai dati storici, si farà riferimento a percentuali fisse. La maggiorazione che risulterà tra reddito concordato e reddito dichiarato nel 2023 sarà considerata per il 15% per chi è soggetto a pagelle fiscali e al 12% o al 4% per chi agisce in regime forfettario.