Dichiarazione dei redditi 2024, debuttano 88 Isa revisionati per bar, notai e panetterie

Approvati 88 Isa revisionati che dovranno essere utilizzati nella prossima dichiarazione dei redditi da notai e baristi

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Decreto datato 18 marzo 2024 – il quale è attualmente in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale -, ha approvato l’aggiornamento di 88 Isa. Gli indici sintetici di affidabilità fiscale sono applicabili dal periodo d’imposta 2023. E, soprattutto, costituiscono l’evoluzione degli Isa che sono stati approvati – sempre tramite un decreto del Mef – il 21 marzo 2022.

Gli indici, che sono stati rivisti e corretti nel mese di marzo 2024, hanno passato il vaglio della Commissione degli esperti nella seduta che si è tenuta il 22 febbraio 2024. La revisione di questi Isa è stata effettuata tenendo conto delle elaborazioni relative agli stessi indici che sono applicabili a partire dal periodo d’imposta 2023 e che sono stati approvati il 30 gennaio 2023 da un provvedimento a firma del direttore dell’Agenzia delle Entrate. I nuovi Isa risultano essere così suddivisi:

  • 2 sono relativi alle attività connesse con l’agricoltura;
  • 31 alle attività collegate con il commercio;
  • 18 indici sono relativi alle attività professionali;
  • 24 sono strettamente connessi con l’area dei servizi;
  • 15 sono relativi al comparto delle manifatture.

Quando si dovranno utilizzare gli Isa revisionati

Gli Isa revisionati dovranno essere utilizzati dalla prossima dichiarazione dei redditi. Ad essere interessati dalla novità sono i contribuenti che devono utilizzare proprio gli indici rivisti e corretti, che a questo punto li dovranno utilizzare per ottenere il giudizio di affidabilità fiscale che è strettamente correlato con i benefici premiali che sono previsti dal comma 11 dell’articolo 9 bis del Decreto Legge n. 50/2017.

Ad essere coinvolti dai nuovi valori sono, grosso modo, qualcosa come 1,7 milioni di contribuenti, suddivisi tra quanti esercitano l’attività d’impresa e di lavoro autonomo. Ad essere coinvolti sono poco meno di 440 codici Ateco, mentre tra le attività che vi rientrano ricordiamo:

  • vendita al dettaglio di carni;
  • vendita di capi di abbigliamento;
  • studi notarili;
  • studi odontoiatrici;
  • bar;
  • ristoranti;
  • costruzioni edili;
  • produzione di panetteria;
  • oreficeria.

L’elenco non è completo, ma riporta solo una minima parte delle attività sulle quali impattano gli Isa revisionati.

Isa evoluti: quali sono le novità

Il decreto ha approvato una seria di indici evoluti, la cui redazione ha richiesto la consultazione di diverse fonti informative. Una delle più importanti è costituita dai dati che sono stati dichiarati dei contribuenti nel corso degli ultimi otto anni disponibili: quindi nei periodi d’imposta compresi tra il 2014 ed il 2021.

L’ampiezza dell’arco temporale che è stato utilizzato per elaborare i dati dichiarati permette, inoltre, di riuscire a valutare gli effetti della crisi economica e dei mercati e di recepire i mutamenti del quadro economico italiano e di quello internazionale.

Sono molteplici le variabili che sono state analizzate per determinare gli effetti. Sono stati utilizzati, per questa operazione, molti indici relativi:

  • al mercato finanziario-creditizio, come ad esempio i tassi di interesse bancari per prestiti alle imprese;
  • all’andamento congiunturale, nel quale rientra l’andamento settoriale dei ricavi/compensi, gli indici di concentrazione della domanda e dell’offerta, il tasso di occupazione;
  • i fenomeni inflattivi. Tra questi rientrano: indice armonizzato dei prezzi al consumo, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo dei beni energetici, l’indice generale dei prezzi alla produzione dell’industria e l’indice generale dei prezzi alla produzione dell’industria, mercato interno.

L’importanza di queste novità

L’utilizzo di questa ampia gamma di parametri per la redazione dei nuovi Isa ha permesso di recepire le ricadute economiche straordinarie. Queste, ora come ora, sono degli elementi che vengono utilizzati nella parte ordinaria dell’evoluzione degli Isa. È possibile, in questo modo, recepire già nella fase dell’aggiornamento una parte importante dei cambiamenti che ci saranno in futuro senza che sia necessario rimandare l’operazione a degli interventi correttivi straordinari.

Questa novità, comunque vada, non esclude che per gli Isa che sono stati appena approvati – e per i restanti 87 che sono già in vigore – non sia necessario integrare con delle misure straordinarie, che sono già in corso di elaborazione e che tengono conto:

  • delle tensioni geopolitiche;
  • dell’aumento del prezzo dell’energia;
  • degli alimentari;
  • delle materie prime;
  • dell’andamento dei tassi di interesse.

Le modifiche che abbiamo appena visto dovranno essere definite all’interno del decreto di modifica per poterle applicare per il periodo d’imposta 2023.

Isa: su cosa andranno impattare le novità

La Commissione degli esperti, che si è riunita lo scorso 22 febbraio 2024, ha anticipato che le modifiche più importanti riguarderanno le funzioni di stima degli indicatori elementari di affidabilità, tra i quali rientrano:

  • ricavi/compensi per addetto;
  • valore aggiunto per addetto;
  • reddito per addetto.

Le modifiche, inoltre, andranno ad impattare sulle soglie economiche di riferimento degli Isa e di anomalia. Tra questi ricordiamo:

  • durata delle scorte;
  • analisi dell’apporto di lavoro delle figure non dipendenti;
  • copertura delle spese per dipendente.

All’interno del decreto non manca anche l’aggiornamento di alcune territorialità, il cui obiettivo è quello di differenziare l’Italia su specifici parametri ed indicatori validi per comune, provincia, regione e area territoriale. Questo serve per tenere nella giusta considerazione l’influenza della localizzazione sulla determinazione di ricavi o compensi.

Entrando un po’ più nel dettaglio ci stiamo riferendo alle seguenti territorialità:

  • generale;
  • del commercio;
  • del livello del reddito medio imponibile ai fini dell’addizionale IRPEF;
  • del livello delle quotazioni immobiliari;
  • del livello dei canoni di locazione degli immobili.

Quali sono le cause di esclusione

Anche per il 2023, sostanzialmente, sono state confermate le cause di esclusione dall’applicazione degli Isa. Queste erano presenti fin dal primo periodo d’imposta di applicazione.

Oltre ai casi che sono stati individuati direttamente dal comma 6, dell’articolo 9-bis del Decreto Legge n. 50/2017, gli Isa, che sono stati appena approvati, non si applicano nei confronti di:

  • di quanti abbiano dichiarato ricavi o compensi superiori a 5.164.569 euro;
  • dei soggetti che hanno optato per il regime forfetario;
  • di quanti che esercitino due o più attività di impresa. L’esclusione si applica nel momento in cui l’importo dei ricavi dichiarati relativi alle attività prevalenti, superi il 30% dell’ammontare totale dei ricavi dichiarati;
  • delle società cooperative, società consortili e consorzi che operano esclusivamente a favore delle imprese socie o associate e delle società cooperative costituite da utenti non imprenditori che operano;
  • esclusivamente a favore degli utenti stessi.