B&b, chi affitta più di quattro case è un’impresa per il Fisco

Via libera in Senato all’emendamento “salva centri storici”: con il decreto agosto arriva una nuova norma sugli affitti brevi

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

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Via libera in Senato al cosiddetto emendamento “salva centri storici”, che prevede che chi affitta più di 4 case verrà trattato fiscalmente come un’impresa. L’obiettivo è quello di evitare che i centri storici si svuotino dei loro abitanti e finiscano per essere abitati unicamente dai turisti.

Stop ai regimi fiscali agevolati

Stop quindi ai regimi fiscali agevolati delle attività occasionali: per l’Agenzia delle entrate chi affitta più di quattro case è un’impresa e deve quindi versare al Fisco di conseguenza.

La norma riguarda solamente l’attività di locazione breve. Il contribuente in possesso di più di quattro immobili oggetto di locazione a terzi con dei “normali” contratti ad uso abitativo di durata 4+4 anni o 3+2, non è interessato dalla presente disciplina. Perciò potrà continuare a gestire i propri affitti dichiarando gli introiti percepiti quali redditi fondiari.

Cambia il discorso, invece per le locazioni brevi. In caso di locazione di più di quattro appartamenti per ciascun periodo d’imposta, scatta la presunzione di esercizio di attività imprenditoriale con l’obbligo dell’apertura della partita Iva e con la necessità di dichiarare i proventi degli affitti nel quadro RG o RF del modello nella sezione dedicata ai redditi d’impresa.

Soddisfatto il ministro dei Beni culturali

Soddisfatto il ministro dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini, che definisce “molto positiva l’approvazione della norma che riporta i B&B allo spirito per cui sono nati, cioè ospitare le persone offrendo l’esperienza di vivere in una casa italiana”

“Gli affitti brevi – aggiunge Franceschini – hanno portato nel nostro paese un tipo di turismo molto interessante, a cui l’Italia oggi non può certo rinunciare, ma è giusto regolamentarlo anche per evitare che i centri storici si svuotino dei loro abitanti. Non è possibile – prosegue Franceschini – che vi sia chi si finge di avere B&B per avere il regime fiscale agevolato previsto per le attività occasionali mentre si tratta a tutti gli effetti di attività d’impresa”.

“La norma – prosegue Franceschini – garantisce una concorrenza leale sia con gli alberghi che tra affittuari: con il limite dei 4 appartamenti, la normativa fiscale vantaggiosa si applicherà soltanto a chi affitta effettivamente le proprie case e non più alle imprese mascherate che comprano interi palazzi per poi affittarli a giornate a turisti”.

“Con le nuove disposizioni – conclude il ministro – non cambia nulla per chi affitta come locazioni brevi fino a quattro appartamenti, la norma tratta come attività d’impresa solo chi affitta più di quattro appartamenti”.