Con lo scopo di aiutare i contribuenti italiani a correggere le emissioni e gli errori nell’adempimento spontaneo dei tributi, il Fisco italiano continua a scommettere sulla compliance. Ecco dunque che l’Agenzia delle Entrate è pronta a inviare nel corso dei prossimi tre anni ben 7,5 milioni di lettere di allert ai contribuenti per vedere accrescere i propri incassi. Entrando più nello specifico, le comunicazioni saranno 2,7 milioni nel 2025 e 2,4 milioni nel 2026 e nel 2027.
La strategia delle lettere anti evasione
L’obiettivo ambizioso dell’Agenzia delle Entrate di implementare il numero di comunicazioni ai cittadini con 7,5 milioni di allert in tre anni prosegue il cammino già da tempo avviato dalle istituzioni italiane. “Il potenziamento dello strumento delle lettere di compliance – si legge nell’atto di indirizzo del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – punterà a favorire l’emersione delle basi imponibili ai fini dell’Iva e delle imposte dirette” avvalendosi anche di “strumenti di data analysis per la verifica dell’efficacia dell’invio di tali comunicazioni e, più in generale, delle azioni finalizzate alla promozione della compliance”.
In attesa dei dati ufficiali relativi al 2024, è possibile dire che nel 2023 gli incassi da compliance sono stati pari a 4,2 miliardi di euro, ovvero il 13,4% delle entrate dall’evasione. Ottimo è anche il trend degli ultimi anni, con le lettere di allert inviate dal Fisco passate da 1,9 milioni del 2018 a 3,2 milioni nel 2024.
Nella logica del cosiddetto Fisco amico, ricevere una lettera di allert non ha lo stesso valore di un atto di accertamento, ma funge soltanto come un invito al contribuente a rivedere la propria dichiarazione e i versamenti effettuati. I cittadini, inoltre, possono correggere in autonomia l’eventuale errore commesso, così da limitare l’impatto di potenziali sanzioni.
Il nuovo piano per il triennio 2025-2027
Per il triennio 2025-2027 l’invio delle lettere di allert da parte dell’Agenzia delle Entrate è uno degli indicatori sul quale si punta maggiormente per contrastare l’evasione. La stessa importanza viene data anche alle percentuali di risposta agli interpelli entro 80 giorni dalla ricezione e alle percentuali di lavorazione delle istanze di ammissione alle cooperative compliance.
E ancora, entro il 2027 viene fissato il target del 90% per l’analisi preventiva e di verifica del valore delle comunicazioni di cessione di credito opzione per lo sconto in fattura.
Gli allert per il Superbonus edilizio e l’Iva
Dai dati storici dell’invio di allert da parte dell’Agenzia delle Entrate è possibile comprendere quale siano le situazioni più comuni di errore ed evasione commesse dai cittadini. Il mancato o errato pagamento dell’Iva, così come le omesse o incomplete dichiarazioni dei redditi, rappresentano da sole ben l’87% delle lettere inviate ai contribuenti.
Per ciò che riguarda l’Iva, l’intervento avviene in tempo reale grazie alla possibilità di incrociare le informazioni arrivate attraverso la fattura elettronica e gli scontrini telematici con le comunicazioni delle liquidazioni periodiche dell’imposta. Emergono in questo modo eventuali disallineamenti, che possono essere corretti immediatamente dalle attività economiche e professionali.
Vi è poi da segnalare una nuova tipologia di lettera di allert, ovvero quella riferita agli interventi legati al Superbonus. Seppur in maniera meno netta rispetto ai casi in precedenza descritti, sono molto i cittadini che hanno usufruito dell’incentivo e non hanno provveduto a presentare le dichiarazioni di variazioni catastale.