Meloni allarga già il governo: torna Cingolani e un altro fedelissimo è pronto a entrare

Domenica 23 si è svolta a Palazzo Chigi la tradizionale cerimonia della campanella, con il passaggio di consegne tra il Presidente uscente, Mario Draghi, e il nuovo Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Sabato 22 ottobre il nuovo Governo ha giurato al Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Domenica 23 si è svolta a Palazzo Chigi la tradizionale cerimonia della campanella, con il passaggio di consegne tra il presidente uscente, Mario Draghi, e il nuovo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (da notare la versione maschile “il” scelta proprio dalla leader di Fratelli d’Italia).

La cerimonia della campanella

Accompagnata dal Consigliere Militare, ricevuti gli Onori militari, Meloni ha passato in rassegna il Reparto d’Onore schierato all’interno del cortile di Palazzo Chigi. Dopo il saluto del Segretario generale della Presidenza del Consiglio, è arrivata attraverso lo Scalone d’Onore nella Sala dei Galeoni, dove ad accoglierla c’era Draghi, con cui ha raggiunto lo Studio Presidenziale per il passaggio di consegne.

Draghi che le chiede come sta, e lei che risponde: “Bene, questa sotto è una cosa un po’ impattante emotivamente”, riferendosi al suo arrivo nel cortile con la marcia militare, gli onori e il saluto alla bandiera. Poi tra i due un lungo incontro, senza precedenti, di circa un’ora e mezza, per discutere insieme dei tanti dossier che il governo Meloni ha ora sul tavolo.

Nel Salone dei Galeoni poi la cerimonia simbolica di consegna della campanella del Consiglio dei Ministri, che segna tradizionalmente l’insediamento del nuovo governo. Meloni sorride e ironizza con un “dove devo andare?”, poi fa suonare diverse volte la campanella con cui si dà l’inizio al Consiglio dei ministri chiedendo “si sente?”. Visibilmente emozionata, Meloni si insedia diventando la prima donna premier d’Italia.

Draghi ha poi lasciato Palazzo Chigi, mentre per il nuovo esecutivo si è tenuta la prima riunione del Consiglio dei Ministri, con i due neo vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

Primo Consiglio dei ministri per Meloni: cosa ha deciso

Un Cdm velocissimo, di appena mezz’ora, poi Meloni ai suoi manda un messaggio chiaro: lealtà, responsabilità e la promessa di “procedere uniti” per affrontare le tante emergenze con cui il Paese sta facendo i conti. “Ci guardano tutti, c’è grande aspettativa su di noi”, li esorta. “Si comincia. Con molta emozione ma anche con la consapevolezza delle difficili sfide che ci attendono. Ora tocca a noi: siamo pronti”, ha sottolineato a riunione finita.

Intanto nel neonato governo ci sono già due novità: la prima è il rientro a Palazzo Chigi di Roberto Cingolani, ex ministro della Transizione energetica, fortemente voluto da Draghi, che resta, dopo il colloquio con l’ex premier, nel ruolo di advisor all’energia.

“Occorre terminare il lavoro sul price cap e sul rigassificatore – ha spiegato Cingolani all’Adnkronos -. Sarò consigliere di Meloni in materia energetica. C’è da finire tutto il lavoro sul tetto al prezzo del gas, che è stato sì approvato, ma ora bisogna lavorare su termini e condizioni. Resterò a lavoro, ma non retribuito, per superare l’inverno vista l’emergenza che ci troviamo a fronteggiare”, dunque “mettere in sicurezza questo periodo”.

Il fedelissimo di Meloni che potrebbe entrare nel governo

La seconda novità è che, secondo i rumors di palazzo, dovrebbe entrare in squadra un altro fedelissimo di Meloni, definito da tanti il suo uomo ombra, il senatore Giovanbattista Fazzolari, indicato come sottosegretario con la delega per l’Attuazione del programma di governo.

Terminata la cerimonia, subito al lavoro, dove ad attenderla c’è il Presidente francese Emmanuel Macron, in visita in Italia. Nel corso del colloquio, seppur informale, sono stati discussi tutti i principali dossier europei: la necessità di dare risposte veloci e comuni sul caro energia, il sostegno all’Ucraina, la difficile congiuntura economica, la gestione dei flussi migratori.

Chi è Giovanbattista Fazzolari

Fazzolari, origini siciliane e padre diplomatico, è cresciuto all’estero tra Francia, Argentina e Turchia. Ha iniziato la sua attività politica nel 1989 nel Fronte della Gioventù romano, diventando il primo presidente provinciale romano di Azione Universitaria.

Da sempre vicino a Giorgia Meloni, è stato prima Capo della Segreteria Tecnica del Ministro della Gioventù di Meloni e prima ancora suo consigliere giuridico durante la XV Legislatura, quando ricopriva l’incarico di vice presidente della Camera dei Deputati. Ancora oggi è il responsabile del programma di Fratelli d’Italia.

Poi per cinque anni è stato Dirigente Aeroporti e Infrastrutture strategiche della Regione Lazio, dove è stato nominato anche Mobility Manager della Regione Lazio e referente anticorruzione della Direzione regionale Territorio Urbanistica e Mobilità. È stato partner della società Ares consulenze, per cui ha seguito diversi progetti come la rete di sportelli Fare Impresa e il progetto Imprenditori del Domani realizzato con l’Università La Sapienza. Dal 2002 al 2004 è stato anche vice commissario del Parco Naturale dei Monti Simbruini del Lazio.

“È un giorno storico, è riuscita a fare qualcosa di incredibile” ha commentato Fazzolari al Corriere della Sera della sera parlando di Meloni. Che ha anche spiegato perché non è stato incluso nella lista dei ministri, anche se come dicevamo potrebbe tornare: “C’erano persone più adatte di me, come Alfredo Mantovano, magistrato di altissimo profilo. Ma sono fierissimo della svolta: primo governo con un presidente del Consiglio donna, in cui la destra esprime la leadership e con ministri di grande spessore”.