Il continuo caldo, con la novità della novembrata in arrivo dopo la già anomala ottobrata, con costanti temperature sopra la media stagionale, insieme alla necessità di ridurre i consumi energetici, ha portato diversi Comuni a posticipare le date di accensione del riscaldamento.
Lo scorso 6 settembre l’ex governo Draghi aveva varato il Piano nazionale italiano di contenimento dei consumi di gas (cosiddetto Piano Cingolani) che prevede tra le altre cose, per l’abbattimento dei consumi di gas naturale, l’introduzione di limiti di temperatura, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento.
Il Piano Cingolani prevede in particolare la riduzione di 15 giorni del periodo di accensione degli impianti termici ad uso riscaldamento, di 1 ora della durata giornaliera di accensione e 1 grado in meno (arrivando a 19°C).
Accensione del riscaldamento, nuove date per queste città
A questo, si uniscono le decisioni di diversi sindaci soprattutto del Nord Italia di allungare le date di inizio accensione dei termosifoni.
Sono state ad esempio posticipate al 29 ottobre a Bergamo, e al 3 novembre a Brescia, a Cremona (prima era il 29 ottobre) e a Mantova. In Friuli Venezia Giulia Pordenone accenderà a partire dal 28 ottobre. Per Varese si dovrà aspettare il 31 ottobre, mentre in Emilia si arriva al 2 novembre per Imola. Anche in Veneto, a Verona, termosifoni accesi dal 2 novembre.
Per sapere quando si accendono i termosifoni nelle vostre città, potete consultare la mappa con le 6 zone climatiche in cui è divisa l’Italia e tutte le date di accensione dei riscaldamenti.
Nuove date di accensione del riscaldamento per Milano, Torino e Bologna
Per quanto riguarda invece le due “capitali” del Nord Italia, Milano e Torino, la data di accensione del riscaldamento è stata ulteriormente posticipata di qualche giorno.
Milano
Il Comune di Milano ha deciso di posticipare ulteriormente l’accensione degli impianti di riscaldamento. Il sindaco Beppe Sala ha stabilito con una nuova ordinanza la riduzione del periodo di esercizio degli impianti termici a combustione a uso riscaldamento, posticipandone l’accensione dal 29 ottobre – data fissata in precedenze che già era una deroga – al 3 novembre. La data di spegnimento degli impianti viene confermata per ora al 7 aprile 2023.
Torino
Dopo Milano, è stata la volta di Torino. Anche nel capoluogo piemontese il sindaco Stefano Lo Russo ha firmato una ordinanza con la quale si riduce ulteriormente il periodo di esercizio di tutti gli impianti termici ad uso riscaldamento, posticipando l’accensione al 3 novembre.
Una decisione presa in considerazione sia la qualità dell’aria, che alla data del 21 ottobre ha superato il valore limite giornaliero di PM10, sia per le attuali e previste condizioni climatiche: le temperature registrate infatti in Torino dalle stazioni metereologiche di Arpa Piemonte negli ultimi giorni sono state superiori ai livelli di media stagionali e quelle previste per le giornate interessate dal provvedimento si manterranno al di sopra della media stagionale del periodo. L’altra novità è che, dal 3 al 30 novembre compresi, il riscaldamento potrà essere attivato per un massimo di 10 ore al giorno.
Bologna
Anche a Bologna scatta la proroga: i riscaldamenti non si accenderanno più il 2 novembre come stabilito alcuni giorni fa (avrebbe dovuto essere il 22 ottobre) ma a partire dal 7 novembre. Nel capoluogo emiliano gli impianti di riscaldamento potranno dunque essere accesi dal 7 novembre 2022 al 7 aprile 2023, per un massimo di 13 ore giornaliere. La durata giornaliera di attivazione degli impianti è compresa tra le 5 e le 23.
L’ordinanza firmata dal sindaco Matteo Lepore ricorda che nel periodo di funzionamento degli impianti, la media ponderata delle temperature dell’aria non deve superare, con le tolleranze previste dalla legge: 17°C negli edifici adibiti a attività industriali, artigianali e assimilabili, 19°C in tutti gli altri edifici.
Chi può accendere subito il riscaldamento
Le nuove ordinanze non si applicano in casi speciali. I termosifoni si possono comunque accendere prima in:
- ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, alle strutture protette per l’assistenza e il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali
- scuole materne e asili nido
- piscine, saune e assimilabili
- attività industriali e artigianali e assimilabili, nei casi in cui ci siano particolari esigenze tecnologiche o di produzione
- solo per Milano, anche impianti termici che utilizzano sistemi di riscaldamento a pannelli radianti incassati nell’opera murari e gli impianti di riscaldamento non alimentati a gas.
Intanto da ENEA è arrivato un vademecum con le indicazioni per una corretta impostazione degli impianti di riscaldamento a gas. La società ha calcolato che queste misure, se attuate dall’80% delle famiglie italiane, possono comportare un risparmio nazionale di 2,7 miliardi di mc di metano e circa 180 euro mediamente in meno all’anno in bolletta per utenza.
Le 10 cose da fare per risparmiare fino a 180 euro sul riscaldamento
Cosa fare dunque per risparmiare? Ecco le 10 regole d’oro per scaldare al meglio le case, risparmiare in bolletta e salvaguardare l’ambiente abbattendo le emissioni di CO2:
- eseguire la manutenzione degli impianti: un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Non solo: per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro
- controllare la temperatura degli ambienti: bastano 19°C; per ogni grado in meno si risparmia fino al 10% sui consumi di combustibile
- attenzione alle ore di accensione: le nuove regole riducono di 1 ora i tempi di accensione finora consentiti
- installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone: anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno
- schermare le finestre durante la notte: persiane e tapparelle o anche tende pesanti riducono le dispersioni di calore verso l’esterno
- evitare ostacoli davanti ai termosifoni: posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi
- non lasciare le finestre aperte troppo a lungo: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti
- fare un check-up alla casa: affidarsi a un tecnico qualificato e far valutare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre è un buon modo per abbattere i consumi fino al 40%
- installare valvole termostatiche: sono obbligatorie per legge nei condomini e permettono di ridurre i consumi fino al 20%
- scegliere soluzioni di ultima generazione: sostituire il vecchio impianto con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza e adottare cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici a distanza. Per questo potete approfittare dell’Ecobonus al 65% o del Bonus ristrutturazione al 50%, a seconda della vostra specifica esigenza (ricordatevi anche che diverse società propongono lo sconto in fattura, quindi pagate subito la metà).