Riscaldamento, Italia al freddo: le città italiane riaccendono i termosifoni. Tutte le ordinanze

Le temperature sono sotto la media fino alla fine del mese, tanto che freddo e neve hanno caratterizzato questo weekend dal sapore invernale

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

In Italia è arrivato un improvviso abbassamento delle temperature che continueranno per tutta la prossima settimana. Una situazione che ha portato diverse amministrazioni comunali a decidere di riaccendere i sistemi di riscaldamento, come stanno già facendo in diverse città del Nord.

Parma e Verona sono le prime città che hanno deciso di riaccendere i termosifoni, almeno fino a fine mese. Ma ci sono anche Brescia, Novara, Pordenone, Reggio Emilia e altre città del Nord, più alcune del Centro.

Le città del Nord che hanno deciso di riaccendere il riscaldamento

Veneto

Visto il repentino calo delle temperature, il sindaco di Verona Damiano Tommasi ha emesso un’ordinanza per consentire la riaccensione dei sistemi di riscaldamento. Secondo quanto annunciato da Palazzo Barbieri, dal 19 aprile al 30 aprile sarà consentito l’utilizzo dei termosifoni per un massimo di sette ore al giorno, con la temperatura massima fissata a 19°C, sia per gli edifici pubblici che per quelli privati. Per gli edifici industriali e assimilabili, la temperatura sarà regolata a 17°C.

Riscaldamenti riaccesi anche a Merano, dove il sindaco Dario Dal Medico ha autorizzato il prolungamento dell’esercizio degli impianti fino a martedì 30 aprile 2024 per un massimo di sette ore al giorno.

Emilia Romagna

Decisione simile a Parma, con il Comune che ha deciso di autorizzare la riaccensione dei sistemi di riscaldamento negli appartamenti. L’ordinanza è immediata e rimarrà in vigore fino alle ore 24 del 28 aprile. “Oggi il Comune ha stabilito l’accensione facoltativa dei sistemi di riscaldamento – si legge nella nota ufficiale – consentendo il funzionamento degli impianti per un massimo di 6,5 ore al giorno, dalle 5:00 alle 23:00”.

Oltre a Parma, in Emilia-Romagna hanno firmato un’ordinanza per la riaccensione anche i sindaci di Granarolo dell’Emilia, Castel San Pietro Terme e Castenaso, cittadine nel bolognese, e di Reggio Emilia. Considerato il sensibile calo delle temperature, nel reggiano anche per i prossimi giorni attraverso un’ordinanza si potrà tenere acceso il riscaldamento per massino 7 ore al giorno.

Anche a Bologna l’Amministrazione comunale, tenuto conto delle attuali condizioni climatiche e delle possibili ripercussioni negative sulla salute delle fasce più deboli della cittadinanza, ha autorizzato la proroga dell’accensione degli impianti di riscaldamento di tutte le tipologie di edifici fino al 26 aprile compreso, fino a un massimo di 6 ore giornaliere ed entro la soglia di 19 gradi negli ambienti.

Liguria

L’ondata di freddo che sta investendo la Liguria in queste ore, addirittura con il ritorno della neve in alcune zone, ha convinto il sindaco di Genova Marco Bucci a firmare un’ordinanza che permette la riaccensione facoltativa degli impianti di riscaldamento fino al 30 aprile.

A Lavagna, il sindaco ha firmato venerdì un’ordinanza per la proroga dell’accensione dei riscaldamenti dal 19 aprile al 23 aprile, per un massimo di 6 ore al giorno. Anche a La Spezia si applicherà la stessa disposizione, mentre a Recco la decisione è stata presa già martedì scorso, con l’accensione prevista dal 15 al 30 aprile per 8 ore al giorno, divise in due fasce da 4 ore. Stessa cosa a Bogliasco, a partire dal 22 aprile, fino al 28 aprile, per un massimo di sei ore al giorno.

Lombardia

Anche la Lombardia si prepara a riaccendere i termosifoni: a Vimercate, nella provincia di Monza e Brianza, dal 15 aprile al 14 ottobre gli impianti di riscaldamento possono essere accesi per un massimo di 7 ore giornaliere, con una temperatura massima di esercizio di 19 gradi.

Ma anche a Brescia la sindaca Laura Castelletti ha autorizzato una proroga dell’accensione degli impianti termici, addirittura fino al prossimo 6 maggio compreso. A Rho, nel Milanese, si potranno accendere per un massimo di sette ore giornaliere, tra le 5.00 e le 23.00 da lunedì 22 aprile e per la settimana successiva. Stessa cosa a Bollate.

A Bergamo non c’è al momento un’ordinanza specifica del Comune, ma la precedente, che prevedeva l’accensione dei termosifoni dal 25 ottobre 2023 fino al 15 aprile 2024, stabilisce già di suo che, in caso di abbassamento delle temperature, è possibile attivare, per un massimo di 7 ore al giorno, gli impianti termici: quindi si può fare.

Piemonte

Il Piemonte ha dato il via alla riaccensione: a Torino, il Comune ha ricordato in una nota che, che in base alla normativa vigente, è possibile l’accensione in deroga degli impianti di riscaldamento fino a un massimo di 7 ore al giorno, tra le 5 e le 23. L’accensione è naturalmente discrezionale – precisa la nota – con l’obbligo di non superare i 19 gradi per gli edifici privati e i 18 per gli edifici industriali e assimiliabili. La Città ha disposto inoltre, da martedì 23 aprile, la riaccensione degli impianti di riscaldamento per tutte le scuole di proprietà comunale sul territorio cittadino. Riaccesi anche gli impianti di riscaldamento nelle case popolari.

Ad Alessandria è stata concessa la possibilità di anticipare l’attivazione degli impianti termici, con i cittadini che  potranno attivare i propri sistemi di riscaldamento per un massimo di sette ore al giorno. Anche a Biella e Alba è stata presa la stessa decisione.

Novara anche ha disposto l’accensione del riscaldamento: anche lì, a causa della quale le temperature previste per prossimi giorni risultano al di sotto dei valori stagionali, particolarmente rigide di mattina e sera, il Comune ha dato il via libera, senza ulteriori provvedimenti, per l’accensione facoltativa dei termosifoni per tutte le categorie di edifici, per un limite massimo di 7 ore giornaliere.

Friuli Venezia Giulia

Calo delle temperature anche nel Friuli: il Comune di Udine ha consentito l’accensione facoltativa degli impianti di riscaldamento installati sul territorio comunale nel limite delle 7 ore giornaliere. Decisione uguale anche a Pordenone, fino al 28 aprile ma per un massino di 6 ore e 30 minuti.

Anche nel Centro si riaccendono i termosifoni

Ma il brusco calo delle temperature non ha interessato solo il Nord; anche nel Centro le temperature si sono abbassate, con diverse amministrazioni comunali che hanno deciso di riaccendere gli impianti di riscaldamento.

Abruzzo

In Abruzzo, le prime sono state Chieti e Avezzano, con i sindaci che hanno firmato l’ordinanza per la riaccensione dei termosifoni, da oggi e fino alla giornata di mercoledì 1° maggio compreso. Un atto necessario per il brusco riabbassamento delle temperature e a fronte delle istanze di tantissimi cittadini, soprattutto anziani e vulnerabili.

Toscana

Riaccensione dei termosifoni anche in Toscana, per ora solo ad Arezzo (da venerdì 19 aprile fino a mercoledì 24 aprile compreso, nel limite massimo di sei ore giornaliere e con l’invito a non superare la temperatura di 17°C per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali ed assimilabili e di 19 °C per tutti gli altri edifici) e Borgo San Lorenzo, nel fiorentino.

Anche il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha firmato un’ordinanza per prorogare l’accensione degli impianti di riscaldamento a partire dal 15 aprile fino al 30 aprile 2024, sia negli edifici pubblici che privati. Questi impianti potranno essere utilizzati per un massimo di sei ore al giorno, distribuite liberamente durante la giornata.

Il meteo nei prossimi giorni

L’Italia sta attualmente vivendo un flusso di correnti fredde che stanno portando una moderata instabilità su diverse regioni del Paese, con temperature generalmente al di sotto della media, soprattutto nelle zone del Nord-Est, lungo tutto il versante adriatico e nel Meridione. Vediamo nel dettaglio cosa ci si aspetta nelle prossime ore.

In Liguria e Piemonte è addirittura possibile che arrivi la neve, anche nelle zone di pianura tra il Cuneese e il basso Astigiano, come la zona delle Langhe, a quote comprese tra i 5-600 metri. Piogge e maltempo coinvolgeranno anche le altre regioni del Nord Italia, con precipitazioni nevose a quote leggermente più alte, inclusi i rilievi dell’Appennino Settentrionale. Anche nelle restanti zone del Nord, dove il tempo sarà comunque instabile, le temperature massime si manterranno notevolmente al di sotto della media stagionale, con valori che difficilmente supereranno i 10°C.

Per osservare un cambiamento nel clima potrebbe essere necessario attendere oltre metà della prossima settimana. A quel punto, le correnti d’aria potrebbero orientarsi da sud-ovest, per effetto di un timido avvicinamento dell’alta pressione al nostro Paese dando così origine ad un graduale rialzo termico.