Prezzi ribaltati alla pompa di benzina: cala il diesel

Il diesel torna a costare meno della benzina per la prima volta dallo scorso agosto, ristabilendo l'ordine precedente al caro-carburanti

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Il prezzo del diesel scende sotto i livelli della benzina, com’era prima dell’era del caro-carburanti. Sui tabelloni dei distributori la novità è saltata all’occhio dato che il gasolio è tornato a costare meno della verde per la prima volta dalla fine dello scorso agosto. L’inversione di tendenza è attestata dai dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Prezzi ribaltati alla pompa di benzina: l’effetto embargo

Per mesi gli automobilisti si sono chiesti come mai il prezzo del diesel fosse più alto di quello della benzina, quando da sempre è stato il contrario, fenomeno che avevamo provato a spiegare qui. L’effetto anomalo provocato dal caro-energia sarebbe ora controbilanciato dall‘embargo ai prodotti petroliferi raffinati provenienti dalla Russia, scattato lo scorso 5 febbraio (qui avevamo spiegato cosa poteva succedere).

L’ulteriore corsa al rialzo provocata dallo stop ai derivati del greggio russo era tra i timori iniziali, tanto che il Governo si era detto pronto a rivedere la scelta di non tagliare le accise, come dichiarato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “L’accordo è che, qualora per situazioni internazionali e problemi non dipendenti dall’Italia, si arrivasse sopra i 2 euro, il governo interverrà, come è stato già fatto l’anno scorso” aveva annunciato il vicepremier (qui abbiamo spiegato come potrebbe intervenire il governo se i prezzi di benzina e diesel tornassero sopra i due euro).

Ma il ministro del Mimit, Adolfo Urso, aveva subito precisato che “nell’ultima settimana in Italia non vi è stato il temuto impatto del nuovo embargo petrolifero. Anzi, si è registrata una costante leggera flessione dei prezzi alla pompa”.

Le temute ripercussioni per il blocco delle forniture imposto dall’Ue a Mosca finora non ci sono state, nonostante le quotazioni internazionali di benzina e diesel abbiano chiuso venerdì scorso in rimbalzo.

Prezzi ribaltati alla pompa di benzina: i dati

In questo quadro il gasolio ha fatto registrare un calo più accentuato rispetto alla verde, anche per via del taglio di un centesimo operato sabato da Tamoil.

Secondo quanto emerge dall’elaborazione dati di Quotidiano Energia, aggiornati al 12 febbraio, il prezzo medio praticato del diesel in modalità self service è sceso a 1,857 euro al litro contro l’1,869 di venerdì, con le tariffe esposte dalle diverse compagnie comprese tra 1,847 e 1,872 euro al litro, e gli impianti senza logo a 1,854.

Sempre al fai-da-te la benzina è scesa di qualche centesimo dall’1,867 euro al litro di venerdì all’1,864, con i prezzi tra 1,859 e 1,872 euro al litro, alle pompe bianche a 1,863.

Per quanto riguarda le tariffe al servito, la media del diesel è di 2 euro al litro, 12 centesimi in meno rispetto all’ultima rilevazione, con gli impianti colorati che espongono prezzi tra 1,934 e 2,056 euro al litro, mentre i no logo 1,906.

Il prezzo medio praticato della benzina in modalità servito si posiziona invece di 2,006 euro al litro, contro i 2,009 di venerdì, con le compagnie tra i 1,948 e 2,074 euro al litro, e gli impianti senza insegna a 1,915.

Infine i prezzi praticati del Gpl risultano tra 0,797 e 0,829 euro al litro (no logo 0,806), mentre il prezzo medio del metano auto è tra 1,885 e 2,142 (no logo 2,014).