Prezzi degli aerei sempre più alti: la palla passa al Governo

È diventato proibitivo raggiungere la Sardegna e la Sicilia dal resto d'Italia o partire dalle isole, con prezzi dei voli anche a tre zeri

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Redazione

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Sicilia e Sardegna sempre più isolate. Tanti fuorisede lamentano di non riuscire a tornare a casa in tempo per il Natale o di dover spendere cifre abnormi per raggiungere la propria famiglia. Quantità di denaro certamente non in possesso di studenti universitari o giovani lavoratori. A lamentarsi è anche il ministro Adolfo Urso, responsabile delle Imprese e del Made in Italy (ex Ministero dello Sviluppo economico), che continua a fare pressing su ITA Airways e le altre compagnie aeree per garantire i collegamenti con le isole maggiori e calmierare i prezzi folli. È atteso un intervento di Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a cui si rivolgono i parlamentari e la politica locale.

Prezzi degli aerei folli per la Sicilia e la Sardegna: le tariffe fuori mercato

Servono 1.000 euro per un volo di andata e ritorno tra Palermo e Roma. Nello stesso giorno, un AR da Roma a New York costa invece 885 euro. A denunciarlo è Enzo Bianco, ex sindaco di Catania, che ha pubblicato su Facebook una schermata della pagina di prenotazione della compagnia aerea ITA Airways, evidenziando il paradosso tutto Italia della mancanza di aerei a prezzi accessibili per la Sicilia. “Semplicemente scandaloso”, ha scritto l’ex primo cittadino. “Bisogna unire tutte le forze e impedire questo sconcio”.

Il quotidiano La Nuova Sardegna ha invece raccolto le tariffe dalla Penisola verso gli scali sardi. Un volo di andata e ritorno da Linate a Cagliari con Volotea costa 600 euro, da Fiumicino a Cagliari ben 680 euro. Da Bologna un volo per il capoluogo dell’isola arriva il 23 dicembre a costare 250 euro, con prezzi che aumentano di giorno in giorno. Non va meglio con la compagnia di bandiera.

Un volo tra Alghero e Linate viene a costare con ITA Airways ben 339 euro, ovvero 42 euro in meno rispetto a prendere un aereo che collega Roma e New York. L’alternativa per chi vuole passare le feste sull’isola è raggiungere la Sardegna in nave, con tariffe anche in questo caso particolarmente alte e con una traversate del Tirreno che dura fino a 10 ore. Anche andare via costa caro, e i sardi, come i siciliani, rinunciano sempre più spesso ai viaggi.

Renato Schifani e i deputati isolani si rivolgono a Governo e Antitrust

Renato Schifani, presidente della Regione Sicilia, ha denunciato il “cartello” tra le due compagnie ITA Airways e Ryanair, che servono la Sicilia, un “monopolio a due” che ha fatto schizzare i prezzi. Una situazione di mercato che, ha dichiarato nel corso di un’intervista al TG4, “abbiamo denunciato”. La Regione ha intenzione di rivolgersi, attraverso una struttura legale specializzata in questo tipo di ricorsi e dopo gli opportuni accertamenti, all’Antitrust.

Il deputato siciliano Anthony Barbagallo del Partito Democratico, presidente della Commissione Trasporti, e la deputata sarda Francesca Ghirra del Partito Progressista, eletta in parlamento tra le fila dell’Alleanza Verdi Sinistra Italiana, hanno diffuso nel corso di un’interrogazione al ministro Matteo Salvini alcuni dati che riguardano lo stato dei collegamenti con le isole, denunciando la progressiva riduzione della frequenza delle tratte e l’aumento delle tariffe per i non residenti, oltre che il mancato rispetto delle condizioni degli accordi che regolano la continuità territoriale.

Negli scorsi giorni sono arrivati annunci sull’aumento dei voli, che tuttavia nei territori non sono stati accolti positivamente, considerando che la situazione continua a essere drammatica per chi aveva deciso di partire. Nel prossimo periodo è attesa la riforma delle compagnie aeree low cost annunciata dal governo Meloni e di cui vi abbiamo parlato qua. Nel mentre in Europa stanno sparendo progressivamente i voli a corto raggio, come anticipato qua, e potrebbe succedere anche in Italia. Gli aerei saranno sostituiti dai treni. Ma anche per il trasporto ferroviario ci sono nuovi aumenti, annunciati qua.