Pagamenti con carte e bancomat: salta l’obbligo e cambia tutto

Pagamenti Pos e multe, l'ultimo "regalo" ai furbetti : il Governo spinge per l’addio definitivo al contante, ma rimanda tutto al prossimo anno

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il recupero delle risorse sottratte all’Erario dagli evasori fiscali è uno degli obiettivi che il Governo ha più volte detto di voler perseguire nell’ambito del suo processo di ripresa economica post Covid. Tra le misure varate con il nuovo decreto Recovery, infatti, vi sono tutta una serie di provvedimenti e misure contro chi continua a essere di intralcio al processo di diffusione e ampliamento dei pagamenti elettronici, con carte e bancomat. La strada verso l’addio definitivo al contante sembra essere segnata ormai, peccato però che sia stato tutto rimandato al prossimo anno.

Pagamenti pos, multe rimandate

Commercianti, imprenditori, negozianti e professionisti in generale che rifiuteranno pagamenti tramite Pos, come decretato, verranno puniti con multe ad hoc, ma non da subito. Ebbene sì, è questo il passaggio del nuovo decreto del Governo Draghi cha ha fatto storcere il naso a sindacati e associazioni di categoria.

Di fatto, quindi, tutti quelli che continueranno a non essere provvisti di Pos o rifiuteranno qualsiasi tipo di pagamento elettronico, con carta o bancomat, per tutto il 2022 potranno dormire a sonni tranquilli. Le sanzioni previste, difatti, scatteranno dal 2023.

“Ecco un Governo che non vuole fare nulla contro l’evasione fiscale. Lo conferma l’ennesimo rinvio di un anno delle sanzioni a chi rifiuta i pagamenti elettronici”, ha affermato Domenico Proietti, Segretario Confederale UIL: “Una beffa per tutti i lavoratori e i pensionati che fanno il loro dovere con il fisco”.

Dello stesso parere Altroconsumo, che in una nota stampa scrive: “Questa sembra essere la volta giusta, a nostro avviso le sanzioni sono funzionali perché la norma acquisisca il giusto valore per chi non la rispetta. Per questo non capiamo il perché si debba aspettare il 1 gennaio 2023 per sanzionare chi ha avuto più di 7 anni di tempo per potersi adeguare alla regola del Pos”.

Stop al contante e obbligo di pagamenti Pos

Salvo ulteriore (e successivo) intervento da parte dell’Esecutivo, ad oggi le regole sono chiare: essere sprovvisti di Pos o rifiutare un pagamento elettronico con bancomat/carta di credito esporrà – negozianti, commercianti e professionisti obbligati – ad una multa cui importo potrà variare in base al valore della transazione negata.

La sanzione minima prevista è pari a 30 euro, ma può aumentare, soprattutto se si considera che a tale cifra va aggiunto il 4% dell’importo totale del pagamento rifiutato.

Non è la prima volta, come ha specificato Confartigianato, che il Governo intraprende questa strada. La linea dura contro i furbetti del Pos, infatti, era stata già annunciata l’anno scorso, ma di fatto è da dieci anni che si parla di alternative al contante: “Si tratta del secondo recente tentativo di introdurre una sanzione per gli esercenti già soggetti all’obbligo di Pos da quasi dieci anni ma di fatto senza alcuna previsione sanzionatoria in caso di inadempienza. Si era già provato lo scorso anno, nel DL fiscale collegato alla Manovra 2021, a inserire tale disposizione, alla fine stralciata dal testo del provvedimento”.

A tal proposito, è stato specificato dall’organizzazione in una nota stampa, che “per assolvere all’obbligo, in base alla nuova norma, sarebbe sufficiente accettare anche un solo circuito e anche una sola tipologia di carta di debito (ad esempio il bancomat) e una sola di credito”