In pochi giorni sono uscite 80 mila tonnellate di metano dalle quattro falle che si sono create nei gasdotti Nord Stream. Il gas – incolore, inodore e invisibile – sta emergendo dal mare creando una pericolosa nube che dai Paesi scandinavi è stata trasportata anche verso l’Europa meridionale e l’Italia. Come è giusto che sia ci si interroga sui rischi per la salute e sugli effetti sul clima, considerando che potrebbe trattarsi di uno dei peggiori danni ambientali di sempre.
Fuga di gas dal gasdotto Nord Stream: sono state le bombe piazzate dai russi?
Da giorni si parla della possibile causa delle perdite nei gasdotti che collegano la Russia di Putin alla Germania e che portano il meteo in Europa. Inizialmente si è parlato di un incidente, ma secondo le agenzie dell’intelligence dei Paesi comunitari, ci sarebbe stata alla radice la volontà di sabotare i rifornimenti energetici con l’uso di esplosivi.
Le bombe sarebbero state piazzate dagli stessi robot di manutenzione che operano all’interno delle strutture interessate, che si trovano tra Svezia e Danimarca. Il sospetto è che gli attacchi siano stati portati avanti da Mosca, utilizzando tra i 500 e i 700 chili di tritolo. L’equivalente di una bomba di aereo.
Il Cremlino però nega qualsiasi responsabilità, e gli 007 russi parlano di “terrorismo occidentale“. Ma se rimane l’incertezza sulle cause e i responsabili, cosa possiamo dire degli effetti di questo disastro?
Armi chimiche vicine alla perdita di metano in mare: quali sono i rischi per noi
Secondo l’Agenzia finlandese per l’Ambiente, il bacino danese di Bornholm, dove lunedì è stata rilevata la prima perdita di metano del gasdotto Nord Stream, è la più importante discarica di armi chimiche di tutto il Mar Baltico.
La Syke ha sottolineato in una nota che l’effetto delle perdite di gas sulle armi chimiche dovrebbe essere minimo, considerato che sono sepolte a diversi chilometri di profondità. Tuttavia “gli effetti sono ancora incerti”, e per questo continuerà a monitorare la situazione insieme all’Istituto del Trattato di proibizione delle armi chimiche dell’Università di Helsinki.
Nuvola di metano diretta dalla Scandinavia in Italia?
Per quanto riguarda poi la nube di metano che si è levata sui Paesi scandinavi, bisogna sapere che si è divisa in due, con una parte diretta verso il Nord e l’altra verso la Francia e la Gran Bretagna. Difficile che il gas riesca ad arrivare in Italia, come previsto inizialmente dai modelli. Se anche fosse, comunque, rimarrà molto in alto nell’atmosfera, e non dovrebbero esserci particolari rischi per la salute.
Il gas è pericoloso per l’uomo in ambienti chiusi, dove, in alte concentrazioni, comporta il rischio di asfissia per mancanza di ossigeno e il rischio di incendi ed esplosioni. Per questo quello per uso domestico è addizionato con il tetraidrotiofene, una sostanza che ha il caratteristico odore che sentiamo quando accendiamo i fornelli, utile in caso di perdita. Il metano può provocare però importanti danni a lungo termine.
Danni all’ambiente e cambiamento climatico: i veri pericoli della nube di metano
Esattamente come la Co2, infatti, è una sostanza climalterante. Significa che incide sul clima, con un impatto in 100 anni pari a 25 volte quello dell’anidride carbonica.
Quella del Nord Stream è la più importante fuga di gas mai avvenuta in un periodo di tempo molto breve. In cui però l’inquinamento prodotto sarebbe pari a circa di 14 milioni di tonnellate di Co2 liberate nell’aria. Circa un terzo delle emissioni annuali di un Paese come la Danimarca.
Inoltre la cifra di 80 mila tonnellate di gas è solo una stima provvisoria. Potrebbe essere fuoriuscito molto più metano dai condotti. Vedremo gli effetti sull’ambiente di questo disastro nel prossimo periodo, con un’ulteriore accelerazione al cambiamento climatico e fenomeno meteo estremi, ormai diventati all’ordine del giorno anche in Italia.