FS presenta Piano decennale: 40mila assunzioni e 190 mld di investimenti

Ferrovie dello Stato ha presentato il Piano industriale 2022-2031: 190 miliardi in 10 anni per uno sviluppo sostenibile di infrastrutture e mobilità a servizio del Paese

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Innovazione, digitalizzazione, connettività, sostenibilità, valorizzazione delle persone. E’ attorno a questi assi strategici che si svilupperanno le ferrovie italiane da qui ai prossimi anni. E’ stato presentato questa mattina a Roma dalla Presidente di FS Italiane, Nicoletta Giadrossi, e dall’Amministratore Delegato, Luigi Ferraris, il Piano industriale del Gruppo FS 2022-2031: 190 miliardi in 10 anni per uno sviluppo sostenibile di infrastrutture e mobilità a servizio del Paese.

Con più di 82mila dipendenti, oltre 10mila treni ogni giorno, 1 miliardo di presenze annuali su treni e bus e 45 milioni di tonnellate di merci all’anno, Ferrovie dello Stato Italiane è leader nel trasporto passeggeri e merci su ferro, con una rete ferroviaria gestita da Rete Ferroviaria Italiana di ben 16.800 km, di cui circa 700 km di rete sono dedicati ai servizi alta velocità. Il Gruppo gestisce anche una rete stradale di circa 32mila chilometri.

Nel 2031 i ricavi del Gruppo FS sono previsti in crescita a circa 22,5 miliardi di euro e l’EBITDA a 3,9 miliardi, con una crescita media annua (CAGR), nell’arco di piano, rispettivamente pari al 6,9% e all’8,2%.

I punti principali del Piano decennale

Il Piano fissa alcuni punti cardine:

  • infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti e i servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei clienti
  • certezza di esecuzione delle opere infrastrutturali nei tempi previsti
  • più trasporto collettivo multimodale rispetto al trasporto privato, anche in contesto urbano
  • incremento, fino a raddoppiare rispetto al 2019, il trasporto merci su ferro
  • infrastrutture ferroviarie e stradali più sostenibili, accessibili, integrate efficacemente fra loro e resilienti, incrementandone la dotazione, anche per ridurre il gap tra nord e sud del Paese
  • più autonomia energetica del Gruppo attraverso fonti rinnovabili.

Innovazione, sostenibilità e lavoro

Tecnologia, innovazione e digitale, come ad esempio l’automazione, il calcolo automatico di futura generazione e l’intelligenza artificiale impiegata, stanno rivoluzionando la società e l’economia. Il Gruppo FS punta tutto su un’innovazione sempre più pervasiva, facendo leva anche sull’importazione di esperienze esterne.

Obiettivi strategici di Ferrovie dello Stato sono il sostegno della trasformazione digitale del Gruppo, per assicurare il completamento dei progetti Digital e presidiare le piattaforme digitali chiave con una forte attenzione alla cultura del dato a supporto delle decisioni.

Il Piano prevede l’assunzione nel suo arco temporale di 40mila persone e vede proprio nelle persone il suo principale fattore abilitante, insieme all’innovazione, alla trasformazione digitale e alla connettività.

La nuova struttura organizzativa di FS

La governance e la struttura organizzativa sono stati divisi in 4 poli di business.

Polo Infrastrutture

Dovrà garantire l’esecuzione degli investimenti; massimizzare le sinergie industriali; definire e specializzare i ruoli delle diverse infrastrutture. Il polo comprenderà infrastrutture fisiche integrate e resilienti, insieme ai servizi di ingegneria per accelerare gli investimenti.

Le società del polo saranno Rete Ferroviaria Italiana, Anas, Italferr e Ferrovie del Sud-Est. Capogruppo di settore sarà RFI. La presenza di RFI e Anas nello stesso polo punta a consentire di massimizzare le sinergie. Le due società, insieme, gestiscono circa 50mila chilometri di arterie tra linee ferroviarie e strade; quasi 4mila gallerie a oltre 40mila tra ponti, sottovia e viadotti.

RFI prevede, nel complesso, circa 110 miliardi di euro di investimenti tra manutenzione straordinaria, tecnologie, reti regionali, connessioni porti/interporti, direttrici di interesse nazionale (Alta Velocità/Alta Capacità), sicurezza e adeguamento, linee turistiche, città metropolitane e connessione aeroporti.

Il completamento degli interventi in cantiere sarà determinante per aumentare la regolarità del servizio, con un’estesa introduzione dei sistemi di distanziamento più moderni (ERTMS). Le opere si tradurranno in una riduzione dei tempi di viaggio sulle principali tratte ferroviarie.

Qualche esempio? Torino-Genova (da 1h e 40’ fino a circa 1h); Milano-Genova (da 1h e 30’ a circa 1h); Milano-Trieste (da 4h e 20’ a 3h e 50’); Napoli-Bari (da 3h e 35’ a 2h); Palermo-Catania (da 3h a 2h); Sassari-Cagliari (da 3h a 2h e 30’). La realizzazione del sottoattraversamento ferroviario di Firenze, inoltre, contribuirà a ridurre i tempi di viaggio sulla dorsale AV Torino–Salerno e a una totale separazione dei flussi Alta Velocità e Regionali nel nodo di Firenze, con un miglioramento della regolarità e un potenziamento dell’offerta di quest’ultimi.

Per quanto riguarda Anas sono previsti investimenti pari a circa 50 miliardi di euro tra sviluppo rete, manutenzione straordinaria e altre attività necessarie al completamento del piano.

L’integrazione della società nel Polo Infrastrutture, inoltre, sarà alla base dell’accelerazione del percorso di digitalizzazione e connettività delle strade, le cosiddette Smart Road. Determinante, per massimizzare le sinergie industriali, sarà anche il contributo di Italferr per progettazione e direzione lavori.

Polo Passeggeri

Dovrà sviluppare una strategia sempre più focalizzata sulle diverse esigenze dei clienti; soluzioni di integrazione modale; promozione del trasporto collettivo rispetto a quello individuale; favorire politiche e soluzioni di shift modale gomma-ferro. Nel dettaglio, entro il 2031 il Polo investirà circa 15 miliardi.

Capogruppo di settore sarà Trenitalia. Fanno parte del polo anche Busitalia (società che in Italia offre collegamenti con autobus nel trasporto pubblico locale ed extraurbano, e che opera anche in Olanda con la controllata Qbuzz), Ferrovie del Sud Est, che entra a far parte del polo passeggeri con la sua offerta ferroviaria e su gomma nel Salento e Trenitalia Tper (controllata al 70% da Trenitalia) che gestisce, con la flotta più giovane d’Italia, il trasporto ferroviario regionale in Emilia-Romagna.

Il polo Passeggeri punta anche allo sviluppo turistico del Paese, offrendo collegamenti frequenti e capillari rivolti a chi sceglie un trasporto green. In quest’ottica rientrano offerte sempre più dedicate agli spostamenti turistici e una maggiore integrazione fra diverse modalità di trasporto unendo le tre porte di accesso del Paese: stazioni ferroviarie, aeroporti e porti. A questo si aggiunge un ulteriore incremento del turismo lento a bordo di treni storici su linee ferroviarie in esercizio o non più utilizzate

Polo Logistica

Dovrà consolidare il ruolo di operatore di sistema capace di incentivare il trasporto convenzionale e intermodale sul ferro, con una gestione end-to-end di rilevanza europea anche attraverso partnership ad hoc. Obiettivo è raddoppiare la quota traffico merci su rotaia rispetto al 2019, migliorare i terminal esistenti e crearne di nuovi.

Lavorando in un’ottica di sistema sull’intera supply chain, con importanti investimenti che prevedono anche la digitalizzazione della filiera del trasporto merci, Ferrovie dello Stato punta a rendere più competitivo il settore e raggiungere gli obiettivi posti dall’Agenda Onu 2030: aumentare la quota dell’attuale 11% di merci che attualmente viaggia su ferro, a fronte della maggioranza ancora su gomma, e arrivare al 30% come chiede l’Europa.

Una quota che deve aumentare rapidamente e che oggi è al di sotto della media europea (19-20%), ben inferiore al dato della Svizzera e dell’Austria (intorno al 35%) e ancor più rispetto agli Stati Uniti (46%).

Capogruppo di settore sarà Mercitalia Logistics. Fanno parte del Polo 7 società operative a livello nazionale e internazionale, tra cui Mercitalia Rail, la maggiore impresa ferroviaria merci in Italia e una delle principali in Europa, Tx Logistik e Mercitalia Intermodal, il più grande operatore di trasporto combinato strada/rotaia in Italia e il terzo in Europa.

Per raddoppiare la quota di merci movimentata nel 2019 e raggiungere il target al 2031, sono previste una serie di misure in un’ottica di sistema per un totale di quasi 2,5 miliardi di investimenti. La realizzazione di nuovi terminal ferroviari intermodali merci, tecnologicamente avanzati e a basso impatto sull’ambiente, potrà incrementare i volumi di merce, anche nel trasporto intermodale.

Massima attenzione anche al ruolo delle nuove linee a cui il Gruppo FS sta lavorando, come ad esempio il Terzo Valico dei Giovi: la parte terminale a sud del corridoio Reno-Alpi che potrà trasformare il nodo di Genova nel principale hub lungo la rotta commerciale dall’Estremo Oriente all’Europa, accorciando i tempi di trasporto via mare di circa 5 giorni di navigazione rispetto ai porti del mare del nord come Rotterdam e Anversa.

C’è poi il rinnovo della flotta di locomotori e carri, con la sostituzione di 3.400 mezzi e l’ingresso di oltre 3.600 mezzi di nuova generazione, a minor impatto ambientale elettrici e ibridi.

Per rendere più efficiente la catena logistica, e sostenere lo spostamento modale a favore del ferro, è auspicabile una revisione della regolamentazione partendo dalla razionalizzazione delle forme di sussidi, che può contribuire al riequilibrio a favore della transizione green.

Oggi, ad esempio, il pedaggio nel trasporto merci su ferro incide tra il 13% e il 23% sul totale dei costi di produzione, mentre nell’autotrasporto il pedaggio rappresenta meno del 7%. Il trasporto ferroviario, inoltre, si fa carico dei costi di gestione dell’infrastruttura pagando il pedaggio lungo l’intera tratta e per le soste superiori ai 60 minuti, mentre quello su gomma può contare su un’ampia rete stradale e aree a sosta gratuite.

Tra le misure necessarie, quindi, c’è la riduzione delle differenze normative e di pedaggio tra il trasporto su gomma e quello su ferro per creare, da un lato, le condizioni e i presupposti per una competizione più equa e, dall’altro, per un’evoluzione del settore che tenga conto di fattori come la sostenibilità ambientale, la sicurezza, i costi esterni del trasporto.

Polo Urbano

Dovrà valorizzare il potenziale di rigenerazione urbana del patrimonio immobiliare del Gruppo; instaurare partnership per una sempre più efficiente gestione degli asset; garantire un presidio unitario e avere un ruolo di primo piano nei “Piani urbani di mobilità sostenibile”. Le città, già oggi, sono responsabili per il 40% dell’utilizzo di energia elettrica prodotta a livello globale e per il 70% delle emissioni di gas a effetto serra.

Capogruppo di settore sarà Sistemi Urbani. Del polo fanno parte le società Metropark, RFI e Anas per la parte immobiliare, e Gs Immobiliare. Principale priorità strategica del Polo sarà quella di gestire e rigenerare il patrimonio immobiliare del Gruppo, con un investimento da 1,5 miliardi di euro concentrato in circa 24 milioni di metri quadri di suolo in aree limitrofe a strade e ferrovie, che potrebbero essere utilizzati in ottica green per produrre energie pulite, realizzare nuove piantumazioni, creare corridoi verdi e piste ciclabili.

A ciò si aggiunge la trasformazione delle stazioni in centri di servizio e di efficace interscambio tra treno e altre modalità di trasporti.

Tra gli obiettivi del Polo ci sono anche la gestione integrata dei parcheggi del Gruppo che passeranno da 84 a 250, arrivando così a gestire 20mila posti auto in più, migliaia di colonnine per auto elettriche e nuovi spazi per lo sharing; lo sviluppo di centri di eccellenza per offrire servizi di turn-key, chiavi in mano, a città di medie dimensioni – quelle che hanno tra i 100mila e i 400mila abitanti – per progettare, realizzare, finanziare e gestire infrastrutture per la mobilità sostenibile urbana.

Innovazione e digitalizzazione

In quanto a innovazione e digitalizzazione, il Gruppo ha elaborato una serie di iniziative strategiche che porterà avanti attraverso sei piattaforme digitali:

  • Piattaforma “Resilience” per il monitoraggio delle infrastrutture stradali e ferroviarie;
  • Piattaforma di smart mobility passeggeri per l’armonizzazione degli orari, la pianificazione dei viaggi, l’acquisto dei biglietti e la gestione die parcheggi;
  • Piattaforma per la logistica integrata
  • Piattaforma per l’orario intelligente per conciliare bisogni manutentivi e livello di servizio;
  • Piattaforma pagamenti di Gruppo
  • Gigabitrail per connettere l’infrastruttura ferroviaria.

Energia e transizione ecologica

Un’attenzione particolare è rivolta alla transizione ecologica, con attività di efficientamento e riduzione dei consumi, unite a nuove iniziative per valorizzare i propri asset, installando impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Le attività del Gruppo, infatti, richiedono un elevato consumo di energia annuo pari a circa il 2% della domanda nazionale. Per questa ragione, Ferrovie dello Stato, punta a valorizzare o a riconvertire parte dei propri asset installando impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per garantire la copertura almeno del 40% del fabbisogno del Gruppo.

Un piano che permetterà di ridurre le emissioni di CO2 di circa 7,5 milioni di tonnellate annue grazie alle iniziative di business e allo shift modale verso il ferro: passaggio che, nel trasporto passeggeri, permetterà una riduzione di circa 2,8 milioni di tonnellate all’anno, mentre in quello merci la diminuzione sarà di circa 2,9 milioni di tonnellate annue.

FS sempre più internazionale

Nel Piano Industriale 2022-2031 risultano sempre più strategiche anche le attività internazionali del Gruppo FS Italiane che intende porsi come una “multidomestic company” in Europa. Lo sviluppo di una strategia internazionale per tutte le società del Gruppo prevede un incremento dei ricavi da 1,8 miliardi di euro (nel 2019) a circa 5 miliardi di euro nel 2031.

Per quanto riguarda i servizi di trasporto, il Gruppo FS Italiane e, in particolare Trenitalia e Busitalia, sono presenti in diversi Paesi europei.

Francia

In Francia, dove da dicembre 2021 è stata avviata l’offerta di servizi ad alta velocità fra Milano e Parigi passando da Torino e Lione e potenziata anche con i collegamenti fra Parigi e Lione.

Gran Bretagna

In Gran Bretagna con Trenitalia c2c, controllata da Trenitalia UK che ha rafforzato la sua presenza grazie all’assegnazione della concessione per gestire una delle tratte ferroviarie più importanti la Londra-Glasgow, a cui si aggiungeranno i servizi sulla nuova linea ad alta velocità (High Speed 2) che collegherà Londra con Birmingham e Manchester. In Germania e in Repubblica Ceca con Netinera. In Grecia dove sono stati attivati collegamenti più veloci fra Atene e Salonicco e sviluppati servizi a favore del passeggero e dell’intermodalità.

Spagna

In Spagna, dove il Frecciarossa 1000 viaggerà fra le principali città del Paese entro la fine del 2022 e in Olanda, grazie a Qbuzz, operatore su gomma nel trasporto pubblico locale che sta sviluppando importanti soluzioni per favorire un trasporto più sostenibile con una propria flotta di bus a idrogeno.