Arriva l’Euro digitale: come funziona, quali sono i rischi e a che punto siamo

L'euro digitale potrebbe essere presto realtà, a patto che vengano stabilite norme chiare per l'utilizzo della criptovaluta dell'Unione Europea

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

L’Euro digitale potrebbe arrivare già alla fine dell’anno, con una prima fase di sperimentazione per la moneta elettronica della Banca Centrale Europea prevista già per la primavera. Non sono ancora chiare le caratteristiche che avrà la nuova valuta, ma dal report della BCE dello scorso anno è possibile fare alcune ipotesi. Innanzitutto chiarendo che non si comporterà come le altre criptovalute, ma affiancherà l’euro fisico nelle operazioni di cittadini, imprese e istituzioni.

Verso l’Euro digitale: quali sono i vantaggi

Per utilizzare l’euro digitale potrebbe non essere necessario avere un conto in banca, ma potrebbe bastare un’applicazione da scaricare sul proprio smartphone o utilizzare un portafoglio elettronico prepagato.

Tra i vantaggi della nuova criptovaluta ci potrebbe essere il rafforzamento dei meccanismi di distribuzione di denaro attuati dalle politiche monetarie dell’Unione Europea. Con l’Euro digitale potrebbe essere superata la necessità di avere le banche come intermediari tra la Banca Centrale Europea e le famiglie e le imprese in caso di erogazione di fondi su decisione della Commissione.

Ancora potrebbero essere semplificati i modi in cui vengono destinati i bonus governativi, considerando anche la possibilità di programmare più facilmente i pagamenti in forma digitale e la loro immediatezza. Gli istituti di credito privati continuerebbero comunque a occuparsi dei servizi di custodia e amministrazione.

Verso l’Euro digitale: quali sono i rischi

Introdurre l’Euro digitale nel sistema non è un compito facile, e l’Europa dovrà stabilire necessariamente dei paletti per impedire un abuso di questa nuova forma di pagamento e fare in modo che non danneggi l’economia. Innanzitutto evitando un’eccessiva digitalizzazione della moneta fisica e la riduzione dei depositi della Banca Centrale Europea, ovvero la “materia prima” da cui si ricavano i prestiti.

Sarà necessario inoltre tutelare tutti i metodi di pagamento già esistenti, magari imponendo limiti di spesa e deposito per l’Euro digitale, come quelle già previste per i contanti.

Moneta digitale anche per Cina e Usa

L’Europa non è l’unica ad avviarsi verso l’adozione di una moneta digitale. Dalla Federal Reserve è arrivato il via per il dollaro digitale, anche se probabilmente il Congresso degli Stati Uniti dovrà autorizzarne l’uso. Jerome Powell, presidente della banca centrale americana, ha dichiarato che il 2021 sarà un anno importante per la moneta digitale made in USA.

La Cina ha invece già avviato dei progetti pilota in quattro città l’utilizzo del renminbi digitale. Lo yuan elettronico potrebbe essere già diventato realtà quando si terranno le Olimpiadi Invernali di Pechino, nel 2022.