Condono edilizio, quante sono le case che beneficeranno del decreto Salvini

Sul condono edilizio il ministro Salvini ha parlato dell'80% delle case italiane colpite da una difformità, ma questo dato è da contestualizzare

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Il nuovo condono edilizio che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha in programma, chiamato anche “Piano Casa” o “Salva Casa”, punta a sanare le piccole infrazioni interne agli edifici. Si tratta di operazioni come lo spostamento di una finestra, ma anche l’aggiunta di un nuovo piano. Si chiamano in gergo difformità interne e, secondo quanto dichiarato dallo stesso leader della Lega, l’80% degli edifici italiani ne avrebbe una.

Questa cifra è però stata messa fortemente in dubbio dopo la contestualizzazione fatta dalla fonte stessa che l’ha diffusa. Il dato non sarebbe affidabile per vari motivi. Quante sono quindi le case con difformità interne in Italia?

Cosa potrebbe prevedere il decreto Salva Casa di Salvini

L’obiettivo del decreto a cui sta lavorando il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sarebbe quello di sanare le piccole irregolarità che impediscono ai proprietari di singole unità abitative di venderle. Si tratta delle cosiddette difformità interne, che potrebbero essere sanate grazie all’abolizione della conformità doppia e all’introduzione di una soglia di tolleranza maggiore, attorno al 5% rispetto a quella attuale, fissata al 2%.

Il Salva Casa ha anche però in programma di risolvere le cosiddette difformità formali. Si tratta di problematiche legate soprattutto alla documentazione di costruzione di un edificio, che non è stata presentata ai tempi dell’edificazione. Sono in fase di studio diverse norme per sanare queste situazioni, ma con ogni probabilità sarà richiesto un pagamento.

L’annuncio della possibilità di un condono è stato accolto con molta positività da Confedilizia e Ance, che hanno lodato l’impostazione del decreto. Contrarie invece le opposizioni, mentre anche dalla maggioranza emergono dubbi sul sostegno al decreto. La premier Giorgia Meloni ha preso tempo, mentre da Forza Italia Antonio Tajani si è già detto contrario a un nuovo condono.

Perché non è sicuro che l’80% delle case italiane non sia a norma

Parlando di questa norma, il ministro delle Infrastrutture Salvini ha citato un dato proveniente dal Consiglio nazionale degli ingegneri, che stimava che una percentuale molto alta delle case italiane avesse una delle non conformità che potrebbero essere sanate dal decreto. Circa l’80%, un quantitativo enorme se si pensa che spesso questo tipo di difformità danno problemi in fase di vendita.

Questa cifra però, secondo lo stesso Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni), è da contestualizzare meglio di quanto non sia stato fatto. Come riferito al quotidiano Il Foglio, non è mai stato eseguito un vero studio statistico sulla quantità di case con questo tipo di difformità. Il centro studi del Cni aveva invece eseguito nel 2021, a seguito dell’approvazione del decreto Semplificazioni, un sondaggio tra gli ingegneri che stavano eseguendo lavori per il Superbonus, da cui era emerso che il 76% delle case a cui stavano lavorando presentava piccole difformità.

Dall’approssimazione per eccesso di questa percentuale arriva l’80% diffuso dal ministro Salvini. Ma questo dato ha diversi problemi dal punto di vista statistico. Si riferisce prima di tutto a tre anni fa, ignorando i possibili lavori di risanamento effettuati nel frattempo. Ma soprattutto, fa riferimento a un campione assolutamente non valido dal punto di vista statistico, fatto da abitazioni che erano già state scelte per una ristrutturazione e che quindi avevano più possibilità di avere questo tipo di problemi.