Salvini rilancia il condono edilizio: come funzionerebbe

Il condono edilizio di Matteo Salvini andrebbe a sanare i piccoli abusi che riguardano "variazioni non essenziali". Il governo è diviso

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Smarcandosi dalla linea di Giorgia Meloni secondo la quale ogni proposta va prima concordata con gli alleati, Matteo Salvini ha lanciato un sasso che ha immediatamente agitato le acque dello stagno politico italiano: il leader della Lega ha proposto un condono edilizio.

Matteo Salvini invoca il condono edilizio

Salvini, in sintesi, ha ipotizzato di applicare su larga scala una proposta votata un anno fa in Regione Lombardia a larghissima maggioranza, anche con l’ok del centrosinistra: “Disposizioni per l’ampliamento delle tolleranze costruttive”. In una parola, condono. Anzi, mini-condono dal momento che si andrebbe a sanare le sole “variazioni non essenziali”. La proposta di legge presentata dal Consiglio regionale della Lombardia viene definita “uno strumento semplice, ma di forte impatto su una serie di piccole e modeste irregolarità edilizie che, spesso, sono state realizzate inconsapevolmente e che rischiano di limitare la portata di altri provvedimenti di recupero e miglioramento del patrimonio edilizio esistente”.

Salvini assicura di non voler fare un “condono per ville e villette in zone sismiche o alle pendici dei vulcani”, ma di voler sanare piccole irregolarità come una “grondaia” non conforme o “30 cm di veranda” in più, che costringono i Comuni a perseguire i cittadini per anni.

Il testo del mini-condono proposto in Regione Lombardia è disponibile sul sito della Camera dei deputati.

Pd contro il condono di Salvini

La campagna stampa della Lega è già partita e alle proteste del Pd, che rifiuta ogni possibilità di condono, gli esponenti del Carroccio rispondono rinfacciando l’apertura alla proposta in Regione Lombardia. “I leghisti non facciano i furbi – contrattaccano i piddini – quella proposta di legge faceva riferimento al superbonus”. Dal Nazareno accusano Salvini di voler “fare cassa in cambio della sanatoria di piccoli abusi”.

Il più duro è Angelo Bonelli dei Verdi che parla di una proposta “criminogena”. Secondo Bonelli “come è sempre accaduto quando si sono annunciati condoni edilizi, causerà una forte ripresa dell’abusivismo edilizio

Matteo Ricci del Pd sintetizza l’accusa mossa a Salvini dalle opposizioni: “La destra è così: in campagna elettorale promette cose irrealizzabili, poi una volta al governo scarica sempre la colpa ad altri e per trovare le risorse ha sempre la stessa ricetta: i condoni. Premiano i furbi e colpiscono le persone serie ed oneste”.

Gelo dagli alleati

Sono due le scadenze che agitano il mondo politico: le elezioni europee della primavera 2024 e la legge di Bilancio da chiudere entro il prossimo dicembre. Nel tentativo di raccogliere liquidità e consensi, Salvini ha lanciato la proposta senza prima consultare Meloni e Tajani.

Le opposizioni hanno dunque alzato le barricate. Fra gli alleati, Forza Italia ha prima valutato una possibile apertura, per poi esprimere diffidenza. Nettissima la posizione di Fratelli d’Italia che ha liquidato la questione come una  “provocazione”.

“Non è nel programma, – dicono fonti di FdI citate da La Stampa – se Salvini ha davvero una proposta la porti in Consiglio dei ministri o in Parlamento”.

Inizialmente possibilista il vicepremier Antonio Tajani che dallo studio di In mezz’ora su Rai 3 sostiene che “Si può sanare qualche piccolo lavoro, ma deve essere fatto all’interno di una strategia di rigenerazione urbana, magari anche con qualche sostegno europeo”. Poco dopo l’ufficio stampa di Forza Italia ha rilasciato una nota nella quale si esprime “Freddezza sul condono proposto da Salvini”.

Totale, invece, la chiusura dei colleghi di FdI: “Siamo storicamente contrari ai condoni. Quella di Salvini è una provocazione, sarebbe un errore andargli dietro. Nel programma di governo del centrodestra non ci sono condoni né sanatorie. Se c’è una proposta concreta la porti in Consiglio dei ministri o in Parlamento”.

Fdi è contraria ai condoni edilizi, ma nei fatti manifesta apertura per quelli fiscali. Ma ci sono delle eccezioni alla regola: in Sicilia da Fratelli d’Italia è recentemente arrivato un emendamento volto a mettere in atto il condono edilizio per le case abusive costruite entro i 150 metri dal mare.