La salute di Berlusconi e il futuro di Mediaset: cosa sta succedendo

Le condizioni del Cavaliere continuano a preoccupare: se Forza Italia pare avere un destino segnato, più incerte sono le previsioni per il polo televisivo

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Gli innumerevoli avvenimenti che hanno costellato la lunga storia personale di Silvio Berlusconi hanno abituato gli italiani a non dare nulla per scontato quando si parla del Cavaliere. Nel corso degli oltre 40 anni che l’hanno visto al centro della scena pubblica – prima con la rivoluzione mediatica targata Mediaset, poi con quella politica a capo di Forza Italia, senza dimenticare la gloriosa epopea calcistica da presidente del Milan – l’uomo di Arcore ha saputo stupire tutti mostrando una resilienza e uno spirito da combattente davvero ineguagliabili.

Oggi che l’ex premier sta affrontando uno dei periodi più complicati della sua vita (con le condizioni di salute rese sempre più precarie da una forma cronica di leucemia, per lo più da affrontare alla veneranda età di 85 anni), sono in molti a ritenere che sarebbe doveroso un suo passo indietro nella gestione degli affari di famiglia.

Da Forza Italia al Milan, quale sarà il destino delle creature di Silvio Berlusconi

Partiamo dal più delicato degli ambiti in questione, ossia quello che riguarda la sua creatura politica. Checché se ne dica, risulta impossibile non inserire Forza Italia all’interno delle “questioni personali” di Silvio Berlusconi: fin dalla sua fondazione nel lontano 1994, il contenitore dei moderati ha avuto un unico vero perno attorno a cui sviluppare la propria essenza, ossia la figura del suo leader. Tanto nei momenti di massima gloria (le elezioni politiche del 2001 e del 2008), quanto nelle fasi più difficoltose della vita del partito (in particolare quella successiva alla sua condanna per frode fiscale del 2013), ogni risultato ottenuto dagli azzurri è sempre stato riconducibile solo ed esclusivamente a lui.

La stessa cosa non si può dire per il Milan, dato che il raggiungimento dei trionfi che hanno caratterizzato gli anni della sua presidenza erano dettati ovviamente dalle prestazioni degli atleti sul campo da gioco. È però innegabile come la sua venuta nel 1982 – nel periodo più buio della storia rossonera dopo la retrocessione in Serie B – abbia segnato un punto di svolta per il club, che da lì in avanti ha inanellato una serie di successi di portata mondiale (a partire dalle 5 Champions League ottenute in meno di 20 anni), proiettando la sua immagine di presidente tra le leggende dello sport contemporaneo.

Mediaset cambierà con il declino di Silvio Berlusconi? Facciamo chiarezza

Oggi Silvio Berlusconi ha venduto il Milan e per Forza Italia rappresenta l’ultimo collante che tiene assieme i cocci prima dello sfacelo finale a cui il partito sembra avviato. Se c’è una cosa che accomuna entrambi i capitoli è che, comunque vada, nel loro futuro a lungo termine la figura del padre nobile è segnata inevitabilmente a scomparire. La questione invece assume tutt’altra prospettiva se si analizza il lato prettamente aziendale degli affari del Cavaliere, ossia quello relativo a Mediaset.

La multinazionale che oggi prende il nome di Media For Europe (con sede legale in Olanda, ma con il portafoglio fiscale ancora in Italia) già da tempo è transitata nelle mani del figlio Pier Silvio. Una scelta che – a differenza di quanto accaduto con i due aspetti trattati sopra – permetterà alla famiglia Berlusconi di rimanere il fulcro dell’impresa televisiva, nonostante i tanti tentativi di scalata subiti in questi anni da parte di diversi soggetti (il più importante quello della francese Vivendi, che ancora oggi detiene il 4,5% diretto delle quote, oltre al 18,7% tramite la fiduciaria Simon). Con il 47,9% saldamente nelle mani dell’azionista di maggioranza, il futuro del primo polo televisivo privato italiano pare essere l’unico della “galassia Fininvest” ad avere al centro, ancora una volta, il volto di Silvio Berlusconi.