La benzina costerà meno: il governo ha prorogato ancora il taglio delle accise

I ministri Franco e Cingolani hanno firmato un nuovo decreto che proroga ancora il taglio delle accise sul prezzo dei carburanti

Pubblicato: 14 Settembre 2022 08:00

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato un nuovo decreto interministeriale che proroga ancora una volta le misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale dei carburanti.

Lo scorso marzo il cosiddetto decreto Energia varato dal governo Draghi aveva introdotto la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione. La riduzione dell’accise sul GPL è stata invece stabilita dal decreto 18 marzo 2022 del MEF, di concerto con il Ministro della Transizione ecologica.

Ricordiamo che il prezzo della benzina è determinato da tre fattori:

  • il prezzo al netto delle imposte, deciso da chi vende il combustibile e soggetto al valore della materia prima, dei profitti dei gestori delle pompe e del costo del trasporto logistico
  • l’Iva al 22%
  • le accise.

L’Italia in Europa è il Paese con le accise più alte sul diesel, pari a 0,62 euro per ogni litro, prima di Belgio (0,60 euro al litro) e Francia (0,59 euro). Mentre rispetto alla benzina, il nostro Paese è il secondo, con 0,73 euro al litro, dopo i Paesi Bassi (0,79 euro al litro).

Il taglio delle accise su benzina e diesel si finanzia in parte attraverso l’extra-gettito Iva. Gli aumenti generalizzati nei prezzi di questi mesi hanno portato dunque maggiori entrate nelle casse dello stato, che sono state reinvestite in questa misura.

Benzina, proroga taglio delle accise: fino a quando

Nella giornata in cui finalmente il governo è riuscito a sbloccare il Dl Aiuti bis, viene dunque esteso il taglio di 30 centesimi al litro per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione, previsto fino al 5 ottobre, fino al prossimo 17 ottobre.

In seguito al nuovo taglio, ecco i valori delle accise su benzina, diesel e GPL:

  • benzina: 0,4784 euro/litro (prima 0,7284);
  • gasolio: 0,3674 euro/litro (prima 0,6174);
  • GPL: 0,18261 euro/kg (prima 0,26777).

La domanda che tutti si fanno è: funziona davvero? E la risposta è decisamente sì. Il taglio delle accise ha portato a uno sconto sul prezzo della benzina e sul diesel di ben 25 centesimi di euro al litro, cifra che sale a 30,5 se si aggiunge anche l’Iva al 22%. Di fatto, ha significato tenere il prezzo sostanzialmente sempre sotto i 2 euro al litro.

Per quanto riguarda il GPL, invece, che sempre più italiani stanno scegliendo per risparmiare, il taglio delle accise ha fatto pagare 8 centesimi di euro in meno ogni kg.

In arrivo già il decreto Aiuti ter

Ma non è finita. Perché entro la fine di questa settimana è arrivo un altro decreto ancora, il decreto Aiuti ter, atteso in Consiglio dei Ministri presumibilmente entro venerdì 16 settembre.

Il nuovo pacchetto, a ridosso delle elezioni del 25 settembre che metteranno fine al governo Draghi, darà il via libera a nuove misure per contenere l’inflazione e dall’aumento dei costi dell’energia, con una dotazione che dovrebbe esser pari a circa 13 miliardi di euro.

Secondo Assoutenti, tuttavia, la proroga del taglio delle accise non è sufficiente. Secondo il presidente dell’associazione di consumatori Furio Truzzi, sono necessarie soluzioni strutturali e sul lungo periodo.

Ricordiamo anche che, oltre al taglio delle accise, il governo ha predisposto ben due Bonus benzina con caratteristiche e destinatari diversi.