Gli automobilisti si ritroveranno a dover pagare tariffe più alte per viaggiare sulle autostrade italiane: a partire dall’1 gennaio i pedaggi dei caselli subiranno rincari fra il +2% e il +2,5%. Si tratta, in sintesi, di un aumento medio del +2,3%. L’entità esatta dei rialzi, che viene data ormai per certa visto l’inserimento di un articolo nel decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri, verrà specificata tratta per tratta e concessionaria per concessionaria nel decreto che verrà siglato dal ministero dei Trasporti e dal ministero dell’Economia il 31 dicembre.
Autostrade: pedaggio in aumento su quasi tutte le tratte
La rivelazione arriva dal Sole 24 Ore, che ha fra l’altro contattato le singole concessionarie per avere conferma delle indiscrezioni, senza però essere riuscito a raccogliere ulteriori elementi. Appare comunque certo che i rincari sulle autostrade arriveranno, anche per compensare in parte gli investimenti fatti dagli esercenti per ammodernare la rete e le infrastrutture correlate.
Autostrade per l’Italia, primo operatore che gestisce circa il 50% dei pedaggi nazionali, investirà circa 1,4 miliardi di euro nel 2024 per l’ammodernamento della rete e di viadotti, barriere e gallerie.
Si tratterà dei primi rincari a partire dal 2018: dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova, vennero bloccati gli aumenti delle tariffe. Solo alcuni rincari vennero poi autorizzati a gennaio 2023 con decreto interministeriale firmato da Matteo Salvini (Trasporti) e Giancarlo Giorgetti (Economia).
I nuovi aumenti vengono confermati da una nota di Palazzo Chigi: “Nelle more degli aggiornamenti convenzionali, le tariffe autostradali sono incrementate nella misura del 2,3%, corrispondente all’indice d’inflazione (Nadef) per l’anno 2024. Gli adeguamenti rispetto a tali incrementi tariffari, in difetto o in eccesso, sono definiti con l’aggiornamento dei Pef”.
La tratta salva dai rincari
Come scrive Sky TG24, una fra le tratte autostradali che rimarranno certamente immuni dai pedaggi è quella lungo le autostrade A24-A25 Roma-L’Aquila-Teramo e diramazione Torano-Pescara. La concessione delle autostrade laziali e abruzzesi derivata dall’accordo fra governo Meloni e gruppo Toto prevede il blocco delle tariffe fino al 2032.
Quanto costa l’autostrada in Francia e in Spagna
Gli automobilisti italiani piangono con un occhio solo, dal momento che in alcuni Paesi europei simili all’Italia le tariffe autostradali sono ben più alte: “In Francia, rispetto all’Italia, i pedaggi risultano più cari, in media, del +35% per il traffico leggero e del +93% per il traffico pesante. In Spagna del +12,7% per le auto e del +7,2% per i Tir”, specifica Diego Cattoni, ad di Autobrennero e presidente Aiscat, associazione delle concessionarie.
Le critiche del Codacons
Il Codacons non ci sta: una fra le più note associazioni in difesa dei consumatori considera eccessivi e ingiustificati i rincari sulla rete autostradale.
“Dopo RC auto, telefonia, alimentari, gli italiani dovranno mettere in conto a partire dal prossimo anno anche i rincari delle autostrade, una ulteriore voce di spesa che inciderà sulle tasche dei consumatori”, dice Carlo Rienzi, presidente del Codacons. “Con l’aggravante che a pedaggi più salati non corrisponde un miglioramento dei servizi resi agli utenti, come dimostrano i continui disservizi su tutta la rete, i cantieri infiniti, le lunghissime code che imprigionano gli automobilisti. Al contrario il costo dei pedaggi, a fronte dei gravi disservizi registrati sulle autostrade nel 2023, sarebbe dovuto scendere come forma di indennizzo in favore degli automobilisti lesi”, aggiunge.