Allarme per i prezzi della benzina: quanto aumenteranno ancora

Non si ferma la corsa del costo del carburante: il conflitto ucraino fa presagire ulteriori rincari nelle prossime settimane

Pubblicato: 24 Febbraio 2022 21:14

Foto di Miriam Carraretto

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

I prezzi dei carburanti in continua crescita da mesi, sono destinati a crescere ancora di più a causa della guerra scoppiata tra Russia e Ucraina. All’arrivo della notizia dell’invasione ordinata da Mosca si è registrata un’impennata del petrolio che è decollato oltre i 100 dollari al barile, come non succedeva dal 2014. Un sussulto legato all’appartenenza della Russia all’Opec Plus in quanto tra i maggiori produttori di greggio.

Guerra Ucraina, prezzi della benzina ai massimi: quanto aumenteranno ancora

Durante la notte il Brent (il valore preso a riferimento) ha raggiunto nelle contrattazioni un valore di 103,3 dollari al barile, in rialzo del 6,76% e il future sul greggio statunitense, Light crude Oil, evidenzia un aumento del 6,55% a 98,13 dollari (qui abbiamo parlato dello choc delle borse portato dalla guerra in Ucraina).

Tra gli analisti c’è chi si sbilancia prevedendo nuovi picchi anche fino a 120-130 dollari al barile. In serata il Consiglio europeo straordinario tra i Paesi membri dell’Ue deciderà con molta probabilità un duro pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia.

Mosca e Putin risponderanno altrettanto prevedibilmente con conseguenti contro-sanzioni di carattere energetico, chiudendo i rubinetti di gas e petrolio verso l’Occidente.

Guerra Ucraina, prezzi della benzina ai massimi: gli ultimi dati

Secondo i dati aggiornati alle 8 di mercoledì 23 e diffusi dal Mise, che raccoglie tramite il suo Osservatorio le tariffe nazionali comunicate dai gestori, il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self service è salito a 1,859 euro al litro (martedì 1,855), con i diversi marchi compresi tra 1,857 e 1,885 euro al litro e a 1,838 per i distributori senza logo.

Il costo medio del diesel distribuito con il self service cresce a 1,733 euro al litro (martedì a 1,729) con le compagnie con prezzi da un minimo di 1,730 a 1,747 euro al litro e 1,718 euro per le pompe di benzina senza insegne.

Il prezzo medio della benzina in modalità servito, invece, è di 1,992 euro al litro (martedì 1,989) con le compagnie che applicano prezzi medi tra 1,932 e 2,086 euro/litro (no logo 1,885).

Per quanto riguarda il diesel al servito aumenta a 1,870 euro/litro (martedì 1,867) con i distributori delle compagnie che espongono prezzi tra 1,810 e 1,950 euro/litro (no logo 1,765).

I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,820 a 0,836 euro/litro (no logo 0,812). Infine, il prezzo medio del metano auto risulta in salita e si posiziona tra 1,745 e 1,860 (no logo 1,754).

Allarme per i prezzi della benzina: in vent’anni un aumento del 60%

Secondo i dati forniti dal ministero della Transizione Energetica, da un’attenta analisi dell’andamento del costo medio annuale della benzina negli ultimi vent’anni il prezzo è aumentato in rapporto ad oggi di quasi il 60%.

A partire dal 2001, anno in cui si è registrata una media del prezzo annuale di 1051,72 euro ogni mille litri, si è arrivati 2021, a un costo medio di 1625,69 euro. Nel dettaglio le accise hanno inciso sul rincaro della benzina per un incremento da 523,78 euro a 728,40 (prezzo stabile dal 2015 in poi) mentre il prezzo netto è cresciuto da 352,65 a 604,13 euro.

L’ulteriore aumento rilevato nelle ultime settimane ha portato il coste del carburante ancora sopra di quello degli anni della crisi del debito quando aveva raggiunto – come media annuale – i 1786,61 euro ogni 1000 litri.