Allarme conti correnti: quanto hanno perso gli italiani con l’inflazione

L'inflazione e il caro vita pesano sui conti correnti delle famiglie italiane, tagliando i loro risparmi e facendogli contrarre più debiti

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Inflazione e caro vita invertono la tendenza al risparmio degli italiani. Infatti, dopo quattro anni di costanti aumenti, nel 2022 il saldo totale dei conti correnti delle famiglie del nostro Paese è diminuito di quasi 20 miliardi di euro. A lanciare l’allarme è la Fabi, la Federazione Autonoma Bancari Italiani. In particolare durante gli ultimi mesi dello scorso anno si è assistito a una grave calo nelle cifre messe da parte degli italiani, di ben 18 miliardi di euro.

Risparmi degli italiani in calo per la prima volta dopo 4 anni di crescita

È la prima volta che i dati restituiscono una situazione simile per le famiglie, dopo un lungo periodo in cui i saldi dei depositi bancari non accennavano a smettere di crescere.

  • A fine 2017 il saldo complessivo era di 967 miliardi di euro.
  • A fine 2018 il saldo complessivo era di 990 miliardi di euro (+23 miliardi di euro).
  • A fine 2019 il saldo complessivo era di 1.044 miliardi di euro (+54 miliardi di euro).
  • A fine 2020 il saldo complessivo era di 1.110 miliardi di euro (+66 miliardi di euro).
  • A fine 2021 il saldo complessivo era di 1.144 miliardi di euro (+34 miliardi di euro).

Nel 2022, a causa dell’inflazione, è stata registrata invece una netta inversione di tendenza. A maggio i risparmi degli italiani ammontavano a 1.179 miliardi di euro, con una crescita dello 0,9% rispetto all’anno precedente. Nei successivi quattro mesi il crollo del potere di acquisto ha costretto gli italiani ad attingere alle loro riserve per fare fronte ai maggiori costi.

Da luglio a novembre si è registrato invece il buco di 20 miliardi di euro, ovvero 1,53 punti percentuali, a dimostrazione del peso della crisi sulle tasche degli italiani. Ma non sono solo i conti correnti in perdita a testimoniare un periodo particolarmente difficile per le famiglie del nostro Paese.

Aumentano anche i debiti degli italiani per fare fronte al caro vita

A confermare l’impatto degli eventi internazionali sui cittadini è anche l’andamento dei debiti, che mostra un incremento dei prestiti per il consumo e una tenuta dei finanziamenti a scopo personale. A novembre l’ammontare dei prestiti per entrambe le categorie si è attestato a ben 256 miliardi di euro, con un aumento dell’1,5% rispetto a gennaio.

Le richieste di prestiti finalizzati e non sono dunque in costante crescita, anche a causa della sempre più alta propensione agli acquisti a rate e alla bassa propensione alla rinunce, che disegnano un quadro contraddittorio degli italiani sul fronte dei risparmi.

Da gennaio a novembre 2022 la richiesta di prestiti al consumo è aumentata di ben 5 miliardi di euro, con un tasso di crescita vicino al 5% e ben superiore anche all’incremento medio dei mutui per l’acquisto di una casa. I finanziamenti finalizzati hanno superato complessivamente la cifra dei 116 miliardi di euro a fine novembre.

Questo nonostante l’aumento dei tassi di interesse, stabilito da diverse manovre della Banca Central Europea. Che non spaventa gli italiani, a fronte dei devastanti effetti dell’inflazione sulle loro tasche.

L’inflazione ha affossato le famiglie nel 2022 in quanto è arrivata a livelli record mai raggiunti in 40 anni. Non è un caso, quindi, che proprio la parola “inflazione” sia stata una delle più utilizzate dell’anno, caratterizzato anche da una crisi energetica senza precedenti. Proprio per questo, nonostante le previsioni rosee da parte delle autorità economiche, si crede che i poveri in Italia nel 2023 saranno molti di più.