Pac, l’Ue approva la riforma: cosa cambia per gli agricoltori italiani

L'Ue approva la riforma della Pac, la Politica agricola europea: cosa significa per gli agricoltori

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Dopo un complesso processo di riforma che aveva portato i trattori di migliaia di agricoltori nelle piazze di tutta Europa, l’Ue ha approvato la riforma della Politica agricola europea, la Pac. Molte le concessioni alle associazioni di categoria, come deroghe sui temi ambientali e revisioni delle procedure di modifica dei piani strategici nazionali.

Il Consiglio europeo ha approvato la nuova riforma confermando l’accordo sostanziale di quasi tutti i Paesi membri dell’Unione. Perplessità solo da parte della Germania, che ha preferito astenersi durante il voto finale.

La riforma della Pac: dalle deroghe ambientali ai piani strategici nazionali

Il Coniglio europeo dell’Istruzione ha approvato in via ufficiale la riforma della Pac, la Politica agricola europea. La ragione per cui si è scelto questo tipo di riunione per un tema non inerente all’istruzione sono le tempistiche molto strette rimaste alla legislatura europea, che terminerà a breve per lasciare spazio alle elezioni. Lo stesso consiglio dell’Istruzione ha approvato anche i nuovi regolamenti sulle emissioni dei mezzi pesanti.

La riforma della Pac non ha subito modifiche rilevanti rispetto a quella approvata dal Parlamento europeo dopo le proteste degli agricoltori, che a inizio 2024 hanno invaso le città europee con i mezzi agricoli per protestare contro le nuove restrizioni ambientali nell’ambito del Green deal europeo.

Con questa riforma ci saranno meno controlli a carico degli agricoltori, che hanno ottenuto anche molte deroghe ambientali sulle emissioni. Il settore agricolo e dell’allevamento emette una parte rilevante dei gas serra europei, contribuendo soltanto a una parte minima del Prodotto interno lordo. Saranno riviste anche le procedure di modifica dei piani strategici nazionali. L’obiettivo è quello di aumentare la produttività dell’agricoltura europea.

Cos’è la Pac e quali saranno le conseguenze per l’agricoltura italiana

La Politica agricola europea, o Pac, consiste in una serie di trattati a cui aderiscono tutti i Paesi dell’Unione europea. Trattano soprattutto di agricoltura e allevamento, forniscono le basi per i controlli di qualità e stabiliscono le quote di produzione dei singoli Paesi all’interno del mercato unico, controllando in parte la concorrenza all’interno dell’Unione. La Pac ha anche un ruolo importante nella protezione ambientale, anche se nell’ultima riforma gli obblighi in questo senso sono stati allentati.

La Pac è determinante anche nel rapporto dell’Ue con le economie estere. Per sua natura, la Pac è infatti molto protezionista, garantendo agli agricoltori europei una protezione molto alta dalla concorrenza di prodotti a basso prezzo provenienti dall’estero. Questo va ovviamente a vantaggio delle aziende europee ma anche a danno dei consumatori, che devono pagare prezzi più alti per la mancanza di concorrenza. L’Ue inoltre ha spesso visto fallire trattative di libero scambio con altri Paesi, come quelle con diversi Stati del Sud America, proprio per l’indisponibilità di allentare alcune delle protezioni all’agricoltura e all’allevamento.

Gli agricoltori italiani potranno giovare di questa riforma soprattutto per la riduzione di alcuni adempimenti burocratici e dei controlli ambientali. Questo potrebbe garantire un aumento della produttività e di conseguenza del reddito degli agricoltori. La riduzione degli obblighi ambientali dovrebbe anche permetter un risparmio per gli imprenditori agricoli in termini di modernizzazione delle tecniche e degli strumenti di produzione.