Politica agricola comune (PAC) 2023-2027: la Commissione approva i primi piani strategici

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e l'impennata dei prezzi dei prodotti di base pongono in primo piano il legame evidente ed essenziale tra l'azione per il clima e la sicurezza alimentare.

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Il legame tra l’azione per il clima e la sicurezza alimentare è riconosciuto nell’accordo di Parigi ed integrato nella nuova legislazione per una politica agricola comune (regolamento (UE) 2021/2115) e nella strategia “Dal produttore al consumatore” – Farm to Fork – (COM/2020/381 final), al fine di garantire un approvvigionamento alimentare sufficiente a prezzi accessibili per tutti i cittadini in qualsiasi situazione, in attesa di implementare e condurre la transizione verso sistemi alimentari sostenibili.

La Commissione europea ha presentato una proposta di riforma della politica agricola comune (PAC) nel 2018, introducendo nuovi metodi di lavoro per modernizzare e semplificare la politica agricola dell’UE.

Il 2 dicembre 2021, a seguito di intensi negoziati tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell’UE e la Commissione europea, è stato formalmente adottato l’accordo sulla riforma della politica agricola comune (PAC) ed è stata formalmente adottata la nuova PAC, che dovrebbe aver inizio nel 2023, aprendo la strada a una PAC più equa, più verde e più basata sulle prestazioni, cercando di garantire un futuro sostenibile per gli agricoltori europei, grazie ad un sostegno più mirato alle aziende agricole più piccole e ad una maggiore flessibilità nell’adattare le misure alle condizioni locali.

Il termine fissato per la presentazione dei piani strategici della PAC da parte degli Stati membri era il 1 gennaio 2022.

Anche tenendo conto della crisi climatica e della biodiversità, gli Stati membri hanno rivisto i loro piani strategici della PAC per sfruttare tutte le opportunità per:

  • rafforzare la resilienza del settore agricolo dell’UE
  • ridurne la dipendenza dai fertilizzanti sintetici e aumentare la produzione di energia rinnovabile senza compromettere la produzione alimentare
  • trasformarne la capacità produttiva in linea con metodi di produzione più sostenibili, sostenendo azioni volte al sequestro del carbonio nei suoli
    agricoli e pratiche agro-ecologiche, promuovendo la produzione sostenibile e l’uso di biogas, nonche’ migliorando l’efficienza energetica, estendendo l’uso dell’agricoltura di precisione, potenziando la produzione di colture proteiche e diffondendo l’applicazione più ampia possibile delle migliori pratiche tramite il trasferimento di conoscenze.

Dopo aver ricevuto i piani, la Commissione ha inviato lettere di osservazioni a tutti gli Stati membri entro il 25 maggio 2022. È possibile leggere qui le Osservazioni sul piano strategico della PAC presentato dall’Italia.

Successivamente i servizi della Commissione e le autorità nazionali hanno riallacciato un dialogo strutturato per risolvere le questioni in sospeso e finalizzare i piani riveduti della PAC.

Ogni piano, per essere approvato, deve essere completo, compatibile con la legislazione e sufficientemente ambizioso per realizzare gli obiettivi della PAC e gli impegni dell’UE in materia di ambiente e clima.

La Commissione ha valutato i piani strategici degli Stati membri tenendo conto di tali considerazioni sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale del settore.

Il primo pacchetto di piani strategici della PAC

Il 31 agosto 2022, i primi piani strategici della PAC dei paesi dell’UE sono stati formalmente approvati dalla Commissione.

Questi piani definiranno il modo in cui la nuova politica agricola comune, che inizierà nel 2023, sarà attuata da ciascun paese dell’UE a livello nazionale.

Il primo pacchetto di piani strategici della PAC e’ stato approvato per sette paesi: Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Polonia, Portogallo e Spagna.

Ogni piano combina una vasta gamma di interventi mirati che rispondono alle esigenze specifiche di quel paese dell’UE e fornisce risultati tangibili in relazione agli obiettivi a livello UE, contribuendo nel contempo alle ambizioni del Green Deal europeo.

Si tratta di un importante passo avanti per l’attuazione della nuova politica agricola comune (PAC) il 1º gennaio 2023.

La nuova PAC è concepita per plasmare la transizione verso un settore agricolo europeo sostenibile, resiliente e moderno. Nell’ambito della politica riformata i finanziamenti saranno distribuiti più equamente alle piccole e medie aziende agricole a conduzione familiare e ai giovani agricoltori.

Sarà, inoltre, fornito sostegno agli agricoltori per attuare soluzioni innovative, dall’agricoltura di precisione ai metodi di produzione agro-ecologici.

Sostenendo azioni concrete in questi e in altri settori, la nuova PAC potrà essere il pilastro per la sicurezza alimentare e per le comunità agricole nell’Unione europea.

La nuova PAC prevede metodi di lavoro più efficienti ed efficaci.

I paesi dell’UE attueranno i piani strategici della PAC nazionali in cui confluiranno i finanziamenti per il sostegno al reddito, lo sviluppo rurale e le misure di mercato.

Nell’elaborare il proprio piano strategico della PAC ciascuno Stato membro ha potuto scegliere tra un’ampia gamma di interventi a livello dell’UE, adattandoli e indirizzandoli in modo da rispondere alle proprie specifiche esigenze e condizioni locali.

I dieci obiettivi chiave della PAC

La Commissione ha verificato che ciascun piano convergesse verso i dieci obiettivi chiave della PAC, che sono:

  • garantire un reddito equo agli agricoltori, ovvero sostenere un reddito agricolo sufficiente e la resilienza del settore agricolo in tutta l’UE al fine di rafforzare la sicurezza alimentare a lungo termine, e la diversità agricola, nonché garantire la sostenibilità economica della produzione agricola
  • aumentare la competitività, ovvero migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività nel medio e nel lungo periodo, anche attraverso una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione. Il documento presenta una serie di fattori trainanti e strumenti politici in grado di aumentare la produttività del settore agricolo dell’UE, come i programmi di ricerca e innovazione, le nuove tecnologie, lo sviluppo e le infrastrutture rurali, sistemi di consulenza efficienti e la formazione continua per i gestori delle aziende agricole
  • migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare. La nuova PAC potrà migliorare la posizione degli agricoltori attraverso misure quali il rafforzamento della cooperazione tra agricoltori, l’aumento della trasparenza del mercato e l’attuazione di meccanismi efficaci contro le pratiche commerciali sleali
  • agire per contrastare i cambiamenti climatici, ovvero contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento a essi, anche attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e il miglioramento del sequestro del carbonio, nonché promuovere l’energia sostenibile. Il documento analizza il ruolo che l’agricoltura potrebbe svolgere nella riduzione delle emissioni di gas a effetto serra mediante nuove tecniche di gestione agricola e del suolo. Inoltre, si sofferma sul rischio che i cambiamenti climatici rappresentano per l’agricoltura
  • tutelare l’ambiente e favorire lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche attraverso la riduzione della dipendenza chimica
  • salvaguardare il paesaggio e la biodiversità contribuendo ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi. Il documento affronta il tema della biodiversità all’interno dell’UE, con particolare attenzione ai legami con il paesaggio agricolo e gli elementi caratteristici del paesaggio
  • sostenere il ricambio generazionale attirando e sostenendo i giovani agricoltori e i nuovi agricoltori e facilitare lo sviluppo imprenditoriale sostenibile nelle zone rurali. È essenziale che il settore agricolo rimanga competitivo e che l’attrattiva delle zone rurali aumenti. Il sostegno specifico ai giovani agricoltori occupa un posto di primo piano in ciascun piano approvato, con oltre 3 miliardi di € che arriveranno direttamente ai giovani agricoltori dei sette paesi. I fondi per lo sviluppo rurale sosterranno migliaia di posti di lavoro e imprese locali nelle zone rurali, migliorando al contempo l’accesso ai servizi e alle infrastrutture, come la banda larga
  • proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute, ovvero migliorare la risposta dell’agricoltura dell’UE alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute, compresi alimenti di alta qualità, sani e nutrienti prodotti in modo sostenibile, ridurre gli sprechi alimentari nonché migliorare il benessere degli animali e contrastare le resistenze antimicrobiche
  • promuovere le conoscenze e l’innovazione, ovvero modernizzare l’agricoltura e le zone rurali promuovendo e condividendo le conoscenze, l’innovazione e la digitalizzazione e incoraggiandone l’applicazione da parte degli agricoltori attraverso un migliore accesso alla ricerca, all’innovazione, allo scambio di conoscenze e alla formazione
  • sviluppare aree rurali dinamiche per promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, inclusa la partecipazione delle donne all’agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile. In linea con la visione a lungo termine per le zone rurali dell’UE, le esigenze dei cittadini di queste zone saranno affrontate anche da altri strumenti dell’UE, come il dispositivo per la ripresa e la resilienza o i fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE). Più della metà dei fondi dell’UE viene erogata attraverso i 5 Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE). I fondi sono gestiti congiuntamente dalla Commissione europea e dai paesi dell’UE. Tutti questi fondi servono a effettuare investimenti per creare posti di lavoro e un’economia e un ambiente sani e sostenibili in Europa.

I fondi SIE si concentrano su 5 settori:

  • ricerca e innovazione
  • tecnologie digitali
  • sostenere l’economia a basse emissioni di carbonio
  • gestione sostenibile delle risorse naturali
  • piccole imprese

I Fondi strutturali e d’investimento europei sono:

  • il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), che promuove uno sviluppo equilibrato nelle diverse regioni dell’UE
  • il Fondo sociale europeo (FSE), che sostiene progetti in materia di occupazione in tutta Europa e investe nel capitale umano dell’Europa: nei lavoratori, nei giovani e in tutti coloro che cercano un lavoro
  • il Fondo di coesione (FC), che finanzia i progetti nel settore dei trasporti e dell’ambiente nei paesi in cui il reddito nazionale lordo (RNL) pro capite è inferiore al 90% della media dell’UE
  • il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che si concentra sulla risoluzione di sfide specifiche cui devono far fronte le zone rurali dell’UE
  • il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), che aiuta i pescatori a utilizzare metodi di pesca sostenibili e le comunità costiere a diversificare le loro economie, migliorando la qualità della vita nelle regioni costiere europee.

Finanziamenti

La PAC beneficerà di 270 miliardi di € di finanziamenti per il periodo 2023-2027.

I sette piani approvati rappresentano un bilancio di oltre 120 miliardi di €, di cui oltre 34 miliardi di € destinati esclusivamente agli obiettivi ambientali e climatici e ai regimi ecologici.

Tale importo può essere utilizzato per:

  • promuovere pratiche benefiche per il suolo e migliorare, ad esempio, la gestione delle risorse idriche e la qualità dei pascoli
  • promuovere l’imboschimento, la prevenzione degli incendi, il ripristino e l’adattamento delle foreste.

Gli agricoltori che partecipano ai regimi ecologici possono essere ricompensati, tra l’altro, per aver vietato o limitato l’uso di pesticidi e per aver arginato l’erosione del suolo.

Una percentuale compresa tra l’86% e il 97% della superficie agricola utilizzata a livello nazionale sarà coltivata sulla base delle buone condizioni agronomiche e ambientali (GAEC). Inoltre, finanziamenti ingenti sosterranno lo sviluppo della produzione biologica, con l’obiettivo, per la maggior parte dei paesi, di raddoppiare o addirittura triplicare la propria superficie agricola.

Le zone soggette a vincoli naturali, come le zone montane o costiere, continueranno a beneficiare di finanziamenti specifici per mantenere le proprie attività agricole.

Dopo aver approvato i primi 7 piani strategici della PAC, la Commissione europea conferma pienamente il proprio impegno per la rapida approvazione dei 21 piani rimanenti, tenendo in considerazione la qualità e la tempestività delle reazioni a seguito delle osservazioni della Commissione.