Stellantis, crisi profonda: Tavares in audizione l’11 ottobre. Pronto alle dimissioni?

Dopo il crollo in Borsa e il taglio delle stime, sono sempre più a rischio le attività di Stellantis in Italia. Tavares in audizione davanti al Governo. Si dimetterà?

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Stellantis in caduta libera. La crisi del colosso auto sembra non avere fine. Il titolo ha bruciato qualcosa come 40 miliardi in soli 6 mesi: un tracollo senza precedenti, che chiaramente spinge verso piani che sono anche politici, anzi geopolitici, e non solo strettamente economici.

Stellantis sui risultati del 2024, e dopo aver emesso un profit warning immediato è stato il crollo in Borsa. Il governo Meloni ha chiesto un incontro a Palazzo Chigi. Carlos Tavares, amministratore delegato del Gruppo, interverrà in audizione in Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, della Camera il prossimo 11 ottobre. Vediamo nel dettaglio.

Crollo in Borsa per Stellantis, ma anche per gli altri

Stellantis ha rivisto ieri la guidance sui risultati del 2024 per rispondere ai pesanti problemi di performance in Nord America: un terremoto per il settore auto che però sta travolgendo tutti, anche in Europa. La crisi globale del settore si traduce in una previsione di mercato per il 2024 inferiore all’inizio dell’anno, mentre le dinamiche competitive si sono intensificate per effetto sia della maggiore offerta sia dell’accresciuta concorrenza della Cina.

L’azienda ha emesso un profit warning, segnalando difficoltà palesi ormai a tutti, e immediato è stato il crollo in Borsa: a Milano il titolo è sprofondato a -14,7%, innescando un effetto domino su altre società legate al gruppo Exor. Persino Ferrari ha visto un ribasso significativo, contribuendo a una perdita complessiva stimata in 10 miliardi di dollari per l’intero comparto automobilistico globale.

General Motors e Ford a Wall Street hanno registrato cali rispettivamente del 3% e del 2,5%, mentre a Parigi la situazione è allarmante con Renault scivolata bruscamente a -5,7%. A Londra guai per Aston Martin, che ha subito una pesante perdita, chiudendo addirittura a -24,5%.

Cosa prevede la nuova guidance di Stellantis

Stellantis nella nuova guidance ha tagliato le stime e accelerato il piano di normalizzazione dei livelli di stock negli Stati Uniti con l’obiettivo di non più di 330mila auto in giacenza entro la fine del 2024 rispetto al precedente termine del primo trimestre 2025.

La convinzione dell’ad Carlpo Tavares è che si riesca ad espandere i differenziatori competitivi e che le azioni di recupero messe in campo si traducano in un miglioramento evidente nel 2025 e nei prossimi anni.

Stellantis ha deciso per una riduzione delle consegne di più di 200mila auto nel secondo semestre del 2024 – un incremento rispetto alla riduzione di 100mila riflessa nella precedente guidance – rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un aumento degli incentivi sui modelli del 2024 e – spiega in una nota – degli anni precedenti e iniziative di incremento della produttività che contemplano aggiustamenti sia sui costi che sulla capacità produttiva.

Riguardo alla guidance e all’aspettativa di mercato aggiornate per il 2024, il Margine Risultato Operativo Adjusted è atteso tra il 5,5% ed il 7,0% per l’intero 2024, in calo rispetto al precedente “double digit”. La riduzione è dovuta per circa due terzi alle azioni correttive negli Usa, ma anche ad altri fattori, in primis le vendite inferiori alle attese nel secondo semestre in diverse parti del mondo.

Riguardo all’altro dato utile, il Free Cash Flow Industriale, questo è atteso in un range tra -5 miliardi di euro e -10 miliardi rispetto al precedente “Positive”: questo riflette principalmente il minor Risultato Operativo Adjusted atteso così come l’impatto del capitale circolante temporaneamente più alto nel secondo semestre del 2024.

Mozione del Parlamento: Tavares in audizione davanti al Governo

Dopo il crollo in Borsa di ieri di Stellantis, la situazione è delicatissima. A rischio non c’è solo la produzione, ma anche e soprattutto i posti di lavoro.

Dopo il crollo in Borsa di ieri, e un futuro sempre più in bilico, il governo Meloni ha chiesto risposte immediate a John Elkann, presidente del gruppo, e a Carlos Tavares, amministratore delegato per chiarire il futuro del piano industriale e soprattutto fornire garanzie sui posti di lavoro in Italia. Tavares interverrà in audizione in Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, della Camera il prossimo 11 ottobre alle ore 13.

In Parlamento intanto viene votata una mozione firmata da esponenti di diverse forze politiche, tra cui Matteo Richetti (Azione), Chiara Appendino (Movimento 5 Stelle, ex sindaca di Torino) e Gianluca Caramanna (Fratelli d’Italia), che chiede al management del gruppo di fornire spiegazioni sugli impegni presi con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato da Adolfo Urso, con particolare attenzione al numero di lavoratori che hanno lasciato gli stabilimenti italiani.

Il presidente alla Camera di Avs-Alleanza Verdi Sinistra Marco Grimaldi attacca: “L’audizione di Tavares a una settima dello sciopero, senza ascoltare le tutte blu? No grazie”. “A noi – spiega Grimaldi – va bene l’audizione di Stellantis nell’arco di tutti i giorni dell’anno, tranne la settimana in cui i lavoratori e le lavoratrici scendono in piazza per gridare la loro angoscia e la mancanza di prospettive di lavoro di fronte a un gruppo industriale che non vuole investire. È normale che nessuno abbia prima di tutto chiesto a Fim Fiom e Uilm di venire in audizione? Aver convocato l’audizione dell’ad Tavares senza dare la parola alle tute blu è una provocazione che respingiamo al mittente. Noi saremo in piazza con i lavoratori e le lavoratrici e chiediamo al presidente della commissione Gusmeroli di chiedere scusa ai sindacati per il grave errore“.

Quale futuro: Tavares si dimette?

Un futuro che sembra quasi scritto, quello di Stellantis. Celebre per i suoi brand iconici – Fiat, Lancia, Opel, Peugeot, Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Maserati e altri – Stellantis sta provando ad attuare il “Dare Forward 2030”, un ambizioso piano strategico che dovrebbe permetterle di trasformarsi entro il 2038 in un’azienda tecnologica di mobilità a zero emissioni nette di carbonio.

Ma è concretamente difficile immaginare se questo cambio di strategia le permetterà davvero di risollevare le sorti di un Gruppo impietosamente compromesso, e che deve tanto all’Italia, soprattutto a Torino, a Pomigliano e nelle altre città in cui ha investito. Tavares, vicino alla scadenza del contratto, potrebbe anche arrivare a dimettersi secondo alcuni analisti.